Due agricoltori schiacciati dal trattore e un 39enne folgorato: ancora morti sul lavoro
Anche nel fine settimana non si ferma la tragica scia di sangue
Altri tragici incidenti sul lavoro si sono verificati oggi e nel corso dell'ultimo weekend. Questa mattina a Pavia, in Lombardia, due operai sono stati travolti da un getto d'acqua bollente mentre lavoravano nell'impianto caldaie di un'azienda: hanno riportato ustioni di primo e secondo grado in diverse parti del corpo.
Altri incidenti, invece, hanno riguardato una delle cause più comuni relative alle morti sul lavoro e cioè l'uso di trattori. Proprio per questo motivo ieri, in Sicilia, un 56enne ha perso la vita schiacciato dal suo stesso mezzo agricolo. Il giorno prima, per cause simili, un 44enne è morto in Puglia. In Trentino, invece, un 39enne non ha resistito a una scarica elettrica che lo ha folgorato mentre operava nel cantiere della sua casa. Venerdì scorso, infine, un operaio 66enne è deceduto in Emilia Romagna mentre stava sistemando una tubatura lungo l'argine di un fiume. Tra gli infortuni sul lavoro, inoltre, in Piemonte un allevatore è grave in ospedale dopo essere stato incornato da un toro.
(immagine copertina archivio)
Ustionati operai a Pavia, travolti da un getto d'acqua bollente
Valle Lomellina, provincia di Pavia (Lombardia), ha vissuto questa mattina, lunedì 17 luglio 2023, un grave incidente sul lavoro presso l'azienda Curtiriso, situata in via Stazione 110.
Alle 10,04, i soccorritori sono stati allertati in seguito a un getto d'acqua bollente proveniente dall'impianto caldaia che hanno travolto due operai. Entrambi hanno riportato gravi ustioni, con una serie di lesioni a volto, torace e arti superiori.
Il primo operaio, di 50 anni, ha riportato ustioni di primo e secondo grado al volto, torace e arti superiori. A seguito dell'intervento dell'elisoccorso (Eli Bergamo Areu), è stato trasportato in codice giallo all'ospedale Villa Scassi di Genova. Il secondo, di 56 anni, ha riportato ustioni di primo e secondo grado al volto, schiena e arto superiore. È stato portato in codice giallo all'ospedale San Matteo di Pavia, dove è stato immediatamente assistito dal personale medico specializzato.
Sul posto, oltre ai soccorritori, sono intervenuti vigili del fuoco, carabinieri e Ispettorato lavoro che hanno avviato un'indagine per determinare le cause dell'esplosione e delle fiammate. Sarà fondamentale comprendere se l'incidente sia stato causato da un malfunzionamento tecnico o da errori umani.
Nella mattinata odierna, inoltre, un grave infortunio sul lavoro è avvenuto anche a Fiastra, Comune della provincia di Macerata (Marche). Un operaio abruzzese di 39 anni è finito in ospedale dopo aver subito un incidente nel cantiere dove stava lavorando. Stando alle prime informazioni, l'uomo stava applicando una staffa per agganciare un pergolato quando gli è caduto addosso un ponteggio che si trovava sopra di lui.
A soccorrerlo per primi sono stati i colleghi che gli hanno tolto di dosso il ponteggio. Il 39enne, dopo le prime cure del 118 sul posto, è stato trasportato con l'eliambulanza all'ospedale di Torrette ad Ancona. Durante i soccorsi l'uomo è rimasto sempre cosciente. Gli ispettori dello Spsal dell'Asur stanno eseguendo tutti i rilievi del caso per capire la dinamica dei fatti.
Agricoltori morti schiacciati dal trattore, ancora tanti casi
E' una dinamica piuttosto ricorrente quella che, in tema di incidenti sul lavoro, riguarda agricoltori che hanno perso la vita schiacciati dal loro stesso trattore.
I casi più recenti, purtroppo, si sono verificati tra sabato 15 e domenica 16 luglio 2023.
La prima tragedia è avvenuta in Puglia, in provincia di Bari. A Martina Franca, infatti, sabato 15 luglio, Lorenzo Rossani, 44 anni, è morto mentre si trovava alla guida di un trattore.
L'incidente che è costato la vita al 44enne, responsabile operativo per la ditta appaltatrice di servizi nel cimitero di Martina Franca, si è verificato nella zona industriale del Comune barese, sulla strada provinciale per Locorotondo.
Stando a una prima ricostruzione dei fatti, Lorenzo Rossani era impegnato col trattore in un terreno di sua proprietà, quando all'improvviso ha perso il controllo del mezzo agricolo che si sarebbe ribaltato schiacciandolo.
Sul posto sono intervenuti in breve tempo gli operatori sanitari del 118, ma anche i vigili del fuoco, la polizia locale e i carabinieri. L'équipe medica, purtroppo, non ha potuto far altro che constatare il decesso del 44enne. Le Autorità competenti hanno immediatamente avviato gli accertamenti del caso per cercare di ricostruire la dinamica dei fatti e capire che cosa abbia causato l'incidente. Tra le ipotesi al vaglio ci sarebbe un’instabilità del terreno o una manovra errata che avrebbe portato al ribaltamento del veicolo.
Nella giornata di ieri, domenica 16 luglio 2023, invece, una tragedia analoga è avvenuta in provincia di Trapani (Sicilia). Nel Comune di Santa Ninfa, infatti, è morto il 56enne Giovanni Biondo, anch'egli schiacciato sotto il trattore che stava guidando nei terreni di sua proprietà in contrada Ferro.
Una perdita che ha lasciato grande dolore in tutta la comunità locale. Questo il messaggio di cordoglio del sindaco di Santa Ninfa:
"L’amministrazione comunale tutta - afferma il sindaco Carlo Ferreri - si unisce al dolore della famiglia Biondo per la tragica perdita del caro Giovanni. Uomo generoso ed impegnato in parrocchia, lavoratore esemplare, amico sincero e leale, ma soprattutto figlio, marito e padre meraviglioso. La sua scomparsa rappresenta una grave perdita per tutti e lascia un profondo vuoto nel cuore dei suoi familiari e di coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Le più sentite condoglianze giungano a tutti i suoi cari".
Sulla dinamica dell'incidente stanno indagando le forze dell'Ordine. Da una prima ricostruzione dell'accaduto, tuttavia, è emerso che il trattore di Giovanni Biondo si sia ribaltato su un tratto di terreno in leggera discesa. Una leggera pendenza che avrebbe portato poi alla tragedia.
Come affermato in precedenza, il ribaltamento col trattore rappresenta purtroppo una delle maggiori circostanze di incidenti mortali sul lavoro. Nelle ultime settimane, infatti, altri agricoltori hanno perso la vita per questo motivo. A Como (Lombardia), lo scorso 7 luglio, è morto Ivano Battaglia, 62 anni, travolto dal suo stesso mezzo agricolo in un terreno a San Bartolomeo in Val Cavargna. Il giorno seguente, 8 luglio, a Baranello, provincia di Campobasso (Molise) il ribaltamento di un trattore e del rimorchio carico di legna è costato addirittura la vita a marito e moglie di 81 e 83 anni. Il 9 luglio, infine, anche nelle campagne di Cattolica Eraclea, provincia di Agrigento (Sicilia), si è spento il 66enne Francesco Tutino dopo essere stato schiacciato dal suo veicolo agricolo.
Per avere una panoramica della drammatica frequenza con cui avvengono quasi quotidianamente incidenti sul lavoro a causa di trattori o altri mezzi agricoli, visita la nostra sezione dedicata.
Travolto da una scarica elettrica: 39enne muore folgorato
Anche in Trentino Alto Adige, nella provincia di Trento, nel pomeriggio di sabato 15 luglio si è verificato un tragico incidente sul lavoro. A Revò, infatti, ha perso la vita Stefano Arnoldo, 39enne di Cles, colpito da una scarica elettrica mentre lavorava nel cantiere della sua casa.
A dare l'allarme per primi sono stati i cognati del 39enne, lì presenti con lui nei lavori del cantiere. I due, oltre a dargli un primo soccorso, hanno contattato i sanitari del 118. Accorsi sul posto hanno stabilizzato Stefano Arnoldo per poi trasferirlo all’ospedale Santa Chiara di Trento. Nonostante tutti i tentativi in extremis di salvargli la vita, il 39enne purtroppo non ce l'ha fatta: è morto folgorato a causa delle scariche elettriche subite.
Informata la Procura di Trento, dei rilievi e della ricostruzione dell'accaduto si occupano i carabinieri e gli ispettori dell'Uopsal. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, pare che a causare l'incidente mortale sia stato un problema elettrico alla rete di protezione della gru. Il 39enne l'ha toccata per sbaglio ed è stato travolto dalla scarica elettrica. Non è chiaro se sia stata una disattenzione dell’operaio o se la corrente non dovesse passare di lì.
Stefano Arnoldo lavorava alla Ebara di Cles come manutentore. Era molto conosciuto sia a Cles che nella Val di Non. Il 39enne lascia la moglie Nadia, tre figli piccoli, la madre Paola e le due sorelle. Grande dolore anche nella comunità locale. La Pro Loco di Revò, come segno di vicinanza alla famiglia, ha voluto contenere i festeggiamenti della Sagra del Carmen chiudendo entrambe le giornate a mezzanotte.
Operaio muore mentre ripara una tubatura lungo il fiume Trebbia
Venerdì 14 luglio, invece, a Bobbio, provincia di Piacenza (Emilia Romagna) ha perso la vita Ion Griscenco, 66enne originario dell'Est Europa, mentre stava eseguendo dei lavori di riparazione di una tubatura lungo l'argine del fiume Trebbia. L'incidente sul lavoro si è verificato nel primo pomeriggio lungo la strada statale 45.
Il 66enne stava sistemando un tubo di approvvigionamento idrico che dalla sede stradale pesca direttamente nel letto del corso d’acqua. Stando a quanto ricostruito, Ion Griscenco ha percorso un sentiero scosceso fino al greto del Trebbia per raggiungere così l’estremità della conduttura. Qui si è spogliato dei vestiti per poi gettarsi in acqua, forse per cercare un po' di refrigerio. A quel punto, però, un malore fatale non gli ha lasciato alcuno scampo.
A lanciare l’allarme gli altri operai, tra i quali anche il figlio dell’uomo. I colleghi non vedendolo fare ritorno sono scesi per cercarlo lungo l’alveo del fiume.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 di Bobbio, l’ambulanza della Croce Rossa di Marsaglia, i vigili del fuoco del distaccamento di Bobbio, l’eliambulanza dotata di verricello decollata da Pavullo nel Frignano (Modena), i tecnici del Soccorso Alpino e i carabinieri. I soccorritori sono riusciti a raggiungere il corpo esanime del 66enne e a portarlo a riva.
Nonostante le manovre di rianimazione, purtroppo, il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. La salma ora è a disposizione dell’Autorità giudiziaria per compiere tutti gli accertamenti del caso e per capire che cosa abbia causato la morte del 66enne.
Allevatore incornato da un toro: è grave in ospedale
Tra gli infortuni gravi sul lavoro, infine, segnaliamo quello avvenuto in Piemonte, più precisamente San Carlo Canavese, provincia di Torino, che ha riguardato un allevatore di 74 anni. Nel tardo pomeriggio di venerdì 14 luglio, il 74enne è finito in ospedale in codice rosso dopo essere stato incornato da un toro.
Secondo quanto si apprende sembra che il toro fosse uscito dalla stalla e l'uomo stesse cercando di riportarlo dentro ma la dinamica esatta è ancora da ricostruire. Sull'episodio accertamenti in corso da parte dei carabinieri di Ciriè e degli ispettori dello Spresal dell’Asl To4.
All'azienda agricola di strada Mollie a San Carlo sono giunti gli uomini del 118 che dopo aver stabilizzato l'allevatore lo hanno trasportato in codice di massima gravità al Cto di Torino dove nella notte è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. L'uomo avrebbe riportato contusioni e lesioni soprattutto nella zona del torace e all'addome. Attualmente si trova ricoverato in prognosi riservata.