Dormono in cantiere e accendono un fuoco per scaldarsi, due operai muoiono uccisi dalle esalazioni
I due, 25 e 29 anni, dormivano in cantiere per risparmiare sulle spese di trasporto. Sono deceduti nella notte.
Si erano fermati a dormire in cantiere perché distanti da casa, e a un certo punto hanno acceso un fuoco. Una decisione fatale per due operai, che sono morti a causa delle esalazioni di monossido. E' successo a Moltrasio, nel Comasco.
Accendono il fuoco per scaldarsi in cantiere, muoiono uccisi dalle esalazioni
La tragedia è avvenuta in via Ranzato, poco dopo la galleria di Cernobbio, dove è in corso un cantiere per la realizzazione di un edificio residenziale.
Samir Mohamed Said, 29 anni e Salah Abdelaziz, 25, erano arrivati da pochi mesi dall'Egitto e si erano stabiliti nel Milanese. Per evitare le spese di viaggio, come racconta Prima Como, i due operai dormivano in cantiere e la scorsa notte, con i primi freddi, hanno deciso di accendere un fuoco per scaldarsi. Fino a qualche giorno fa, infatti, le temperature erano sopportabili, ma la scorsa notte il termometro era sceso sino a 10-12 gradi e Samir e Salah avevano così provato a riscaldare la baracca dove dormivano.
IL LUOGO DELLA TRAGEDIA:
Morti intossicati
Hanno dunque acceso un braciere artigianale e si sono addormentati. Non si sono mai più risvegliati, uccisi nel sonno dalle esalazioni di monossido.
A trovarli è stato un collega di 62 anni, che quando è arrivato in cantiere ha rinvenuto i loro corpi distesi e privi di vita. Subito ha dato l'allarme, chiamando sul posto i soccorritori, che però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dei due giovani egiziani. Il collega - un connazionale - ha raccontato che dopo aver fatto il tragitto casa-lavoro i primi giorni, i due ragazzi avevano chiesto di poter dormire nella baracca di cantiere per risparmiare sulle spese.
Non si può morire così
Sul luogo della tragedia sono giunti anche i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil di Como, che hanno indetto per oggi, giovedì 22 settembre 2022, un presidio davanti alla Prefettura di Como dalle 10 alle 12.
"In un paese civile non può accadere che si dorma in una baracca di cantiere. È una situazione non rispettosa delle più elementari norme di igiene e sicurezza, nonché della dignità della persona. Morire in quelle condizioni è terribile e insensato".