MACABRI DELITTI in liguria

Due omicidi in 48 ore a Sarzana, fermato sospettato: "Non sono un serial killer"

Nella macchina dell'uomo trovati bossoli di pistola e macchie di sangue. Le vittime sono state picchiate violentemente prima di essere ammazzate.

Due omicidi in 48 ore a Sarzana, fermato sospettato: "Non sono un serial killer"
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Incubo serial killer in Liguria, ma dopo due macabre uccisioni, potrebbe essere arrivata una svolta. Un uomo è infatti stato fermato nell'ambito delle indagini sui due omicidi che si sono avuti nel giro di 48 ore a Sarzana, in provincia di La Spezia.

Il precedente di Donato Bilancia, il killer delle prostitute

In attesa appunto del riscontro definitivo delle indagini la mente non può non andare al ricordo e all'orrore degli efferati omicidi compiuti in Liguria da Donato Bilancia, il serial killer delle prostitute, il "mostro del treno", morto nel 2020,  condannato a 13 ergastoli per aver commesso 17 omicidi fra il 1997 e il 1998 in Liguria e nel basso Piemonte.  

Possibile svolta, artigiano indagato per l'omicidio della prostituta

La persona fermata ieri dai Carabinieri, un artigiano di 32 anni di Aulla, ha un nome e un cognome: Daniele Bedini, 32 anni, con alle spalle dei precedenti per rapina, reati contro il patrimonio e stupefacenti.

Da qualche ora l'uomo è formalmente indagato per l'omicidio di Nevila Pjetri, una 35enne di Carrara trovata uccisa la notte tra sabato e domenica.

L'ipotesi investigativa è che possa poi aver ucciso anche il trans ritrovato ieri mattina, martedì 7 giugno, ucciso sempre con un colpo di pistola di piccolo calibro.

Secondo gli inquirenti il 32enne potrebbe aver compiuto il secondo omicidio per mettere a tacere un testimone. Appunto il trans (all'anagrafe si chiamava Carlo Bertolotti, 43 anni, professione parrucchiera) il cui cadavere è stato ritrovato ieri. Di questo omicidio l'artigiano non risulta però al momento indagato.

La difesa dell'indagato: "Estraneo ai fatti"

Il 32enne indagato attraverso la sua difesa si è dichiarato però estraneo ai fatti. Secondo il legale del 32enne gli unici dei Carabinieri sarebbero relativi a una pistola di proprietà del padre di Bedini il cui furto sarebbe stato denunciato proprio pochi giorni prima dei due delitti.

Secondo fonti che provengono da Procura e Carabinieri, il cerchio attorno al 32enne si sarebbe stretto dopo indagini approfonditi, addirittura attraverso il riscontro di telecamere di videosorveglianza nella zona.

Allarme serial killer a Sarzana: riunione straordinaria del Prefetto

Come riporta Prima Il Levante, l'allarme era scattato nel fine settimana con l'uccisione di una 35enne di origini albanesi e di un transessuale ritrovati morti a Sarzana e a Marinella di Sarzana.

Due omicidi efferati, con colpi di pistola di piccolo calibro, che subito hanno fatto scattare orrore e preoccupazione e soprattutto la paura di potersi trovare di fronte a uno spietato serial killer nell'ambito del mondo della prostituzione.

Tanto che relazione ai fatti accaduti in queste ultime ore, per i quali sono in corso indagini da parte dell'autorità giudiziaria, "al fine di rafforzare l'azione di prevenzione sul territorio", il prefetto di La Spezia ha convocato per oggi a Sarzana alle 11.30, una seduta straordinaria del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica alla quale sono stati invitati tutti i sindaci della Val di Magra.

Le ultime novità sul fronte investigativo potrebbero portare però a una rapida soluzione della vicenda.


Fermato un artigiano

Dopo le uccisioni di Nevila Pjetri, una 35enne di Carrara trovata uccisa la notte tra sabato e domenica sul greto del torrente Parmigliola a Sarzana e di un trans con evidenti segni di un'aggressione, i Carabinieri hanno fermato martedì 7 giugno 2022 un uomo.

Il sospettato fermato dai carabinieri, secondo le prime indiscrezioni emerse dalle fonti investigative, è un artigiano della Lunigiana, che vive ad Aulla in provincia di Massa Carrara.

Nella macchina ritrovata nel bosco bossoli di pistola e macchie di sangue

Nella Ford Fiesta ritrovata nel bosco, senza targa, i militari hanno trovato almeno due bossoli di pistola e alcune tracce di sangue su un tappetino.

Inizialmente si era ipotizzato che la macchina fosse della persona fermata, mentre in un successivo momento è stato detto che era della vittima.

Si tratta di particolari su cui evidentemente verrà fatta ulteriore chiarezza nelle prossime ore.

Il cadavere dell’ultima vittima, ritrovato nella mattinata di martedì 7 giugno, è stato estratto dalla Polizia di Stato dal cespuglio di rovi sotto il quale è stato trovato e presentava chiari segni di violenza.

L'autopsia sulla 35enne albanese

Intanto, le prime indiscrezioni relative all'autopsia sul corpo della 35enne albanese sembrano confermare i sospetti degli inquirenti: la donna è stata prima picchiata violentemente, poi il serial killer le ha sparato, infine l'ha trascinata per alcune decine di metri fino alla riva del fiume.

Due sarebbero i colpi di pistola di piccolo calibro che le sarebbero stati sparati frontalmente.

Ora la possibile svolta alla vicenda in uno scenario dove spesso la scia di sangue e morte è stata tragica.

 

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