Doppia tragedia sul lavoro da Piacenza a Torino: morti un 41enne e una 50enne
Sono 677 gli incidenti mortali sul lavoro denunciati in Italia nei primi 8 mesi dell'anno con una media di quasi tre vittime al giorno.
Prima Piacenza. Nella notte un'operaia 50enne è rimasta incastrata in un nastro trasportatore e un macchinario porta bancali in una vetreria. Poi a metà mattina Torino, dov'è morto un operaio marocchino travolto da tubi d’acciaio.
Morta un'operaia 50anne nella notte a Piacenza
A Borgonovo, in provincia di Piacenza, Nicoletta Paladini, 50 anni, è morta dopo essere rimasta schiacciata mentre era al lavoro in una vetreria.
Poco prima delle 3 l’operaia è rimasta incastrata e schiacciata tra un nastro trasportatore e un macchinario porta bancali. Era una lavoratrice esperta, coordinatrice di reparto e da ben 26 anni in azienda.
A Torino in mattinata morto un operaio interinale 41enne
A La Loggia, in provincia di Torino, un operaio marocchino di 41 anni dipendente di un'agenzia interinale verso le 10 è stato travolto da una catasta di tubi metallici nella ditta Alessio Tubi.
Per Mostapha El Miski, di origine marocchina, non c'è stato nessuno scampo. Come racconta Prima Torino, è tutta ancora da chiarire la dinamica del tragico incidente: si sa soltanto che il lavoratore è rimasto travolto da una montagna di manufatti di ferro. Sconvolti i colleghi di lavoro che non riescono ancora a parlare dell'accaduto. Il 41enne, era sposato e viveva a Torino.
Una questione da risolvere
Un mese fa, il 9 ottobre, ricorreva la Giornata nazionale dedicata alle vittime di incidenti sul lavoro. In quell'occasione sono stati diffusi i dati Anmil (Associazione nazionale dei mutilati ed invalidi del lavoro) su elaborazione Istat: sono 677 gli incidenti mortali sul lavoro denunciati in Italia nei primi 8 mesi dell'anno con una media di quasi tre vittime al giorno. Un numero altissimo, ma comunque in calo significativo (12,3%) rispetto allo stesso periodo del 2021, quando le vittime furono 772.
Della questione ha parlato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in una lettera inviata alle rappresentanze Anmil:
"I numeri delle vittime degli incidenti sul lavoro, nonostante i numerosi provvedimenti normativi con i quali si è cercato, nel tempo, di prevenirli, sono allarmanti, drammatici".
Incidenti che raccontano storie di vite spezzate, di famiglie distrutte, di persone gravemente ferite, di uomini e donne che invocano giustizia. Persone che si appellano alle istituzioni, ai datori di lavoro, alla coscienza di chiunque sia nelle condizioni di rendere i luoghi di lavoro posti sicuri, in cui sia rispettata la dignità della persona. Lo sviluppo di nuove tecnologie ha mutato radicalmente la natura e la stessa dimensione spazio-temporale dei luoghi di lavoro. Purtroppo questa fase non è stata accompagnata da una crescita proporzionata delle iniziative verso la prevenzione. Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita".