INCREDIBILE

Dopo il collega morto dieci giorni fa, a Palermo altro spazzino stritolato nel compattatore salvo per miracolo

Sempre di 47 anni e sempre di origini marocchine, anche lui finito negli ingranaggi della macchina schiaccia-rifiuti durante una manutenzione

Dopo il collega morto dieci giorni fa, a Palermo altro spazzino stritolato nel compattatore salvo per miracolo
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Un'incredibile serie di coincidenze. A Palermo lo scorso 3 maggio un operaio di origini marocchine di 47 anni ha perso la vita stritolato nel camion compattatore di rifiuti. Una fine infausta, che ieri, domenica 14 maggio 2023, stava per replicarsi: protagonista un altro collega, sempre di 47 anni e sempre di origini marocchine, anche lui finito negli ingranaggi della macchina schiaccia-rifiuti durante una manutenzione. Questa volta fortunatamente i Vigili del fuoco sono riusciti ad estrarlo in tempo, è salvo per miracolo.

ULTIM'ORA - Infortunio mortale sul lavoro questa mattina, lunedì 15 maggio 2023, a Suzzara, in provincia di Mantova, Lombardia: a perdere la vita una donna di 60 anni. Il tragico incidente è avvenuto in un impianto lavorativo di strada Donella, riporta Prima Mantova. Nonostante l'intervento dei sanitari, arrivati sul posto con ambulanza e automedica, per la donna dipendente dell'azienza B.C.L., carpenteria che si occupa di servizio di stampaggio dei metalli di produzioni industriali, colpita da un oggetto mentre era al lavoro nella sede dell'azienda, non c'è stato nulla da fare. Richiesto anche l'intervento dell'elisoccorso decollato da Parma e poi rientrato. Sul luogo dell'incidente anche i Vigili del Fuoco oltre che i carabinieri e i tecnici di Ats Val Padana per accertare i contorni del tragico infortunio.

Altro spazzino stritolato nel compattatore a Palermo

L'incidente di Palermo è accaduto sempre nell'officina della manutenzione degli autocompattatori della Rap (ovvero la municipalizzata Risorse Ambiente Palermo), in via Ingham 27, nel quartiere Brancaccio.

I Vigili fuoco sono intervenuti per soccorrere un operaio che, durante alcuni lavori di manutenzione dei macchinari, è rimasto incastrato all'interno del compattatore: hanno provveduto a liberare l'operaio bloccato all'interno del macchinario, poi il lavoratore è stato affidato alle cure del personale del 118, cha ha effettuato la rianimazione sul posto. Disposto il sequestro dell'area.

Un collega morto dieci giorni fa

Purtroppo era andata diversamente per il connazionale 47enne Mohamed Boujdouni, morto mercoledì 3 maggio 2023 stritolato da un compattatore per rifiuti mentre anche lui era impegnato nella riparazione di un autocompattatore per rifiuti. Qualcosa però non aveva funzionato e il dipendente era rimasto schiacciato all'interno. Immediato l'intervento dei colleghi, allarmati dall'urlo lanciato dal 47enne, che però non avevano potuto fare nulla per salvargli la vita.

Cavatore morto in Toscana: 8 ore di sciopero

Nel weekend un'altra tragedia sempre sul fronte incidenti sul lavoro in Toscana, Minucciano, provincia di Lucca. Erano otto anni che lavorava in quella cava e probabilmente: sabato 13 maggio, all'inizio del turno di lavoro, Ugo Antonio Orsi, operaio di 55 anni, ha perso la vita davanti agli occhi terrorizzati dei suoi colleghi.

Come racconta Prima Firenze, una grossa lastra di marmo si è staccata e lo ha schiacciato senza che ci potessero essere possibilità di salvataggio. Il fatto è accaduto nell'alta Garfagnana e, nonostante l'allarme sia scattato subito perché la scena è stata vista dagli altri lavoratori della cava che prima hanno anche provato a spostare l'enorme sasso e poi allertato i soccorsi, non si è riusciti a fare niente. Ugo Antonio era morto sul colpo.

"Non è possibile accettare queste tragedie - è il primo commento della Fillea Cgil - Purtroppo l’escalation dei gravi infortuni in questo settore non si ferma. Non è possibile andare avanti così. E’ giusto fermarsi tutti e riflettere, trovare la forza di continuare a lavorare come se nulla fosse non è possibile".

I sindacati hanno proclamato per oggi, lunedì 15 maggio 2025, 8 ore di sciopero in tutto il distretto del marmo Apuano Versiliese.
Risale a quasi venti anni fa, all’ottobre 2003, il precedente infortunio mortale in cava. Allora era stato, incredibile coincidenza vuole, un lavoratore di 55 anni, anche lui di cognome Orsi, ma si chiamava Domenico. Sposato e padre di tre figli perse la vita nella cava di Bacolaio sopra la località Acquabianca, ai piedi delle Apuane.

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