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Disastro di Linate: la tragedia dell’8 ottobre 2001 che cambiò per sempre la sicurezza aerea italiana

Nello scontro tra un Cessna e un volo di linea morirono 118 persone. Soltanto Pasquale Padovano riuscì a sopravvivere

Disastro di Linate: la tragedia dell’8 ottobre 2001 che cambiò per sempre la sicurezza aerea italiana

L’8 ottobre 2001, l’Italia visse una delle pagine più tragiche della sua storia aeronautica: il disastro di Linate. In pochi istanti, una fitta nebbia e una catena di errori umani e tecnici causarono la collisione tra due aerei all’interno dell’aeroporto di Milano-Linate, provocando 118 vittime.

Oggi, a distanza di anni, ricordare quella tragedia significa non solo onorare le persone che persero la vita, ma anche comprendere come da quell’errore collettivo nacquero nuove regole, strumenti e consapevolezze fondamentali per la sicurezza del volo.

Cronaca del disastro di Linate

Alle 8:10 del mattino, un McDonnell Douglas MD-87 della Scandinavian Airlines (SAS), volo SK 686, stava per decollare con destinazione Copenaghen.
Sulla stessa pista, nascosto dalla nebbia, si trovava un Cessna Citation II privato diretto a Parigi. A causa di un errore di rullaggio e della scarsa visibilità — stimata in appena 50-100 metriil Cessna imboccò per errore la pista 36R, la stessa autorizzata al decollo del jet SAS.

La dinamica dell’incidente

Quando il MD-87 accelerò per decollare, avvenne l’impatto frontale. L’aereo di linea, gravemente danneggiato, non riuscì a sollevarsi e andò a schiantarsi contro il terminal bagagli dell’aeroporto, prendendo fuoco. Morirono 110 persone a bordo del volo SAS, 4 sul Cessna e 4 lavoratori a terra.

L’unico sopravvissuto: la storia di Pasquale Padovano

Tra le 118 vittime del disastro di Linate, vi fu un solo sopravvissuto: Pasquale Padovano, operaio della Società Esercizi Aeroportuali (SEA) che lavorava nel reparto bagagli dell’aeroporto. Al momento dell’impatto, si trovava nell’edificio colpito dal MD‑87 e riportò ustioni gravissime su gran parte del corpo. Nonostante le condizioni disperate, Padovano riuscì a salvarsi, diventando l’unico testimone diretto della tragedia.

Pasquale Padovano, l’unico sopravvissuto alla strage di Linate

La sua sopravvivenza fu resa possibile grazie alla pronta risposta dei soccorsi e alla sua incredibile resilienza personale. Nel corso degli anni ha subito oltre 100 interventi chirurgici, tra trapianti di pelle e ricostruzioni facciali, per ricostruire la propria vita dopo l’incidente. Oggi, Pasquale Padovano è anche un portavoce della sicurezza aerea, impegnato a sensibilizzare sul tema e a mantenere viva la memoria delle vittime, incarnando così un esempio tangibile di speranza e di resilienza.

Le cause dell’incidente

L’indagine condotta dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV) rivelò una serie di errori concatenati e carenze sistemiche:

1. Errori di comunicazione e segnaletica

La segnaletica delle taxiway era non conforme agli standard ICAO, parzialmente cancellata e in alcuni casi sbagliata. Ciò rese difficile per il pilota del Cessna orientarsi nella nebbia.

2. Mancanza di un radar di superficie

All’epoca, l’aeroporto di Linate non disponeva di un radar di sorveglianza a terra funzionante, che avrebbe potuto rilevare la presenza del Cessna sulla pista attiva.

3. Visibilità quasi nulla

La nebbia fitta rese impossibile sia ai piloti che ai controllori del traffico aereo di percepire la posizione esatta degli aeromobili.

4. Carenze organizzative

Le procedure operative per condizioni di bassa visibilità non erano aggiornate e non garantivano la sicurezza necessaria. La formazione del personale e il coordinamento interno risultarono inadeguati.

Le conseguenze e il processo

Il processo penale, conclusosi nel 2004, portò alla condanna di diversi responsabili, tra cui il direttore dell’aeroporto di Linate e il controllore del traffico aereo in servizio. Le pene variavano da sei a otto anni di reclusione per omicidio colposo plurimo.

Il processo di appello ebbe il suo epilogo il 7 luglio 2006, quando fu pronunciato il dispositivo della sentenza per le seguenti condanne detentive:

  • Sandro Gualano: 6 anni e 6 mesi
  • Fabio Marzocca: 4 anni e 4 mesi
  • Santino Ciarniello: 2 anni e 8 mesi (patteggiati)
  • Sandro Gasparrini: assolto
  • Nazareno Patrizi: 3 anni (patteggiati)
  • Raffaele Perrone: 3 anni (patteggiati)
  • Paolo Zacchetti: 3 anni
  • Francesco Federico: assolto
  • Vincenzo Fusco: assolto
  • Antonio Cavanna: 3 anni
  • Giovanni Lorenzo Grecchi: 3 anni

L’indulto approvato definitivamente dal Parlamento il 29 luglio 2006 ridusse di 3 anni tutte le pene detentive.

La Procura di Milano presentò ricorso avverso alla sentenza. La Corte Suprema di Cassazione, il 20 febbraio 2008 emise la sentenza definitiva, respingendo tutti i ricorsi e confermando totalmente la sentenza della Corte d’Appello di Milano.

Le sentenze segnarono una svolta: per la prima volta in Italia vennero riconosciute responsabilità dirette e sistemiche in un incidente aereo di tale portata.

Le riforme e la rinascita della sicurezza aerea

Dopo la tragedia, l’aviazione civile italiana e gli enti aeroportuali intrapresero un profondo processo di revisione e miglioramento:

  • Installazione del radar di superficie per monitorare i movimenti a terra in tempo reale.
  • Rinominazione e nuova segnaletica di taxiway e piste, con standard visivi conformi alle normative internazionali.
  • Procedure Low Visibility Operations (LVO) aggiornate e formazione costante del personale ATC.
  • Controlli di sicurezza periodici introdotti da ENAC e ENAV su tutti i principali scali italiani.

Grazie a questi interventi, Linate è oggi uno degli aeroporti più sicuri d’Europa, e la tragedia del 2001 rimane un monito costante per l’intera comunità aeronautica.

La memoria delle vittime

Una delle manifestazioni di ricordo al Bosco dei Faggi

Ogni 8 ottobre, Milano si ferma per ricordare le 118 vittime del disastro di Linate. Presso il Parco Forlanini, a pochi metri dallo scalo, si trova il Bosco dei Faggi, un memoriale vivente con 118 alberi piantati in loro memoria.
La Fondazione 8 Ottobre 2001 promuove ogni anno borse di studio e iniziative dedicate alla cultura della sicurezza e alla formazione aeronautica, perché il ricordo si trasformi in prevenzione.