Depressione: una causa bruciature alla sua neonata per farla ricoverare, l'altra uccide la suocera-vigile
Due tragedie, da Milano a Enna: situazioni difficili arrivate al limite
Ieri, domenica 5 febbraio 2023, due tragedie a migliaia di chilometri di distanza. Alle spalle, in entrambi i casi, un disagio sommerso diventato incontrollabile: due donne vittime della depressione che non sono riuscite a evitare di trasformarsi in carnefici.
Causa bruciature alla sua neonata per farla ricoverare
Una donna di 29 anni è stata arrestata in provincia di Varese con l'accusa di maltrattamenti aggravati: è accusata di aver procurato lesioni alla propria bimba di 16 mesi utilizzando un deodorante spray.
In pratica, avvicinava il deodorante alla pelle della piccola e il gas liquido freddissimo che uscendo si trasformava in spray in sostanza ustionava la neonata.
Lo faceva perché fosse ricoverata in ospedale, forse per trovare qualche ora di supporto, magari anche non del tutto consciamente: perché l'ipotesi è che soffrisse di depressione post partum.
Come racconta Prima Milano, negli ultimi mesi la bambina era stata ricoverata più volte e in diversi ospedali lombardi, per la presenza di piccole lesioni sulla pelle, ma i medici non riuscivano a capire quale fosse la causa dello sfogo.
Così, dopo più di due settimane di ricovero nell'ultimo ospedale milanese, i sanitari hanno iniziato a nutrire il sospetto che si trattasse di ustioni provocate da un agente esterno e si sono rivolti alla Procura.
Gli inquirenti, pare anche grazie all'analisi di alcuni filmati, hanno ipotizzato che, per far ricoverare la bimba in ospedale, la madre provocasse intenzionalmente le lesioni sulla sua pelle, servendosi di un deodorante spray e spruzzandolo a distanza ravvicinata.
Ovviamente è un comportamento del tutto assurdo, motivo per cui chi indaga sta supponendo anche che la madre soffra di depressione post partum.
Intanto la 29enne residente nel Varesotto, è stata arrestata su ordine del gip Patrizia Nobile con l'accusa di maltrattamenti aggravati. Domani comparirà davanti il giudice e sarà interrogata.
Uccide la suocera che la controllava
A Pietraperzia, vicino a Enna, in Sicilia, invece, una 32enne, che da tempo soffriva di depressione, s'è resa responsabile dell'assassinio della suocera con una coltellata letale alla gola: il marito e figlio della vittima l'ha trovata in cucina a cose fatte, a cavalcioni del cadavere mentre fumava una sigaretta.
Una scena surreale. "Non la sopportavo", ha detto agli inquirenti la donna, che il marito non si fidava a lasciar sola coi figli proprio per via della sua instabilità psicologica. Così chiedeva alla madre, che viveva accanto a loro, di controllarla.
Qualcosa dev'esser scattato nella mente di Laura Di Dio nei confronti della suocera-vigile Margherita Margani, 62 anni, poi uccisa a coltellate e colpi di forbice. Secondo l'assassina reo confessa però a iniziare la lite sarebbe stata l'anziana, si sarebbe trattata quindi di legittima difesa.
La vittima
Il luogo del delitto
L'omicida
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