DA NON CREDERE

Delitto Ceschin: scarcerata e subito sparita la giovane compagna dell'ex marito-mandante

La dominicana avrebbe aiutato il mandante dell'omicidio a trovare gli esecutori materiali

Delitto Ceschin: scarcerata e subito sparita la giovane compagna dell'ex marito-mandante
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Avrebbe aiutato l'amante a trovare gli esecutori materiali del delitto. Insomma i killer che hanno ucciso Margherita Ceschin, su ordine dell'ex marito Enzo Lorenzon, sarebbero "contatti" della badante-amante Dileysi Guzman Lorenzo. Eppure il tribunale del Riesame ha disposto la sua scarcerazione. E ora non si sa dov'è.

Delitto Ceschin: la giovane compagna dell'ex marito-mandante è stata scarcerata ed è fuggita

E' stata scarcerata e lei che ha fatto? Ha fatto perdere le tracce, anche se secondo il suo avvocato Giuseppe Pio Romano non sarebbe scappata, si troverebbe ancora in Veneto ("La sento costantemente”) e non avrebbe utilizzato l'auto del compagno, Enzo Lorenzon, il mandante dell'agguato mortale ai danni della ex moglie Margherita Ceschin.

Indagini insomma sempre in corso per far luce sul delitto consumato il 23 giugno 2023 nell'appartamento (ormai tristemente noto) di via XXVIII Aprile a Conegliano.

La 72enne Margherita Ceschin è stata barbaramente uccisa su ordine dell'ex marito.

Sono state le immagini di sorveglianza, in primo luogo a dare un forte impulso alle indagini. Si vedevano due uomini, poi identificati come gli esecutori materiali del delitto, in bicicletta, vicino al condominio in cui viveva l'anziana.

Gli inquirenti sono convinti che l'ex marito di Margherita Ceschin, ovvero Enzo Lorenzon, imprenditore agricolo di 79 anni, con l'aiuto della sua badante 32enne dominicana Dileysi Lorenzo Guzman, abbia messo insieme, per commettere il delitto, una banda di connazionali della donna formata da Sergio Antonio Luciano Lorenzo, 38 annicugino della Dileysi, il fratello di Sergio detto Joel, più come intermediari il cugino Juan Maria Guzman, 41 anni (nella foto di copertina), e un’altra donna al momento latitante (E.R.L.). Sono tutti in carcere, tranne Joel e E.R.L. latitanti in Spagna.

L'amante del mandante potrebbe essersi rifugiata in Svizzera per tentare di scappare fuori dall'Unione Europea.

Sergio Antonio Luciano Lorenzo, e suo fratello Joel sarebbero entrati in azione pochi minuti prima delle 23: scavalcano la recinzione, salgono sul balcone, e un'ora dopo escono ripercorrendo lo stesso tragitto a ritroso.

Quello che è successo nell'appartamento verrà scoperto il giorno dopo.

Per le Forze dell'ordine i tasselli sono chiari, e il mosaico che si compone è quello di un delitto commissionato con l'ausilio di complici ed esecutori.

Una delle complici è proprio l'amante-badante Dileysi Guzman Lorenzo, la 32enne dominicana che oggi, dopo essere stata scarcerata su disposizione del tribunale del Riesame di Venezia, ha fatto perdere le proprie tracce.

Se ne sono accorti gli investigatori dopo essere stati nell'abitazione di Ponte di Piave in cui la donna viveva insieme al mandante dell'omicidio. La donna, priva di passaporto, non potrebbe comunque viaggiare fuori dall'Italia.

Ma potrebbe pensare di rifugiarsi in Svizzera, Paese in cui non si applica il mandato di arresto europeo. Da lì potrebbe tentare di pianificare una fuga per tornare nel suo Paese d'origine oppure in qualche altro stato "gemello" in Sudamerica.

Ma queste sono ipotesi. Potrebbe anche essersi trattato di un allontanamento momentaneo, a cui farà seguito, poi un ritorno in Italia. Anche perché il figlio frequenta le scuole in provincia di Treviso.

Per quanto riguarda invece il presunto mandante del delitto, Enzo Lorenzon, 79anni, il tribunale del Riesame ha confermato il carcere. Insieme a lui restano dietro le sbarre anche Sergio Lorenzo, 38 anni, uno dei presunti esecutori materiali dell'omicidio, e Juan Maria Guzman, il mediatore.

Il movente, per gli inquirenti sarebbe piuttosto chiaro: l'imprenditore agricolo Lorenzon, separatosi 4 anni fa dalla Ceschin dopo una vita insieme anche sul lavoro, aveva ormai una relazione con la sua badante 32enne dominicana e si era stufato di versare alla ex l'assegno di mantenimento di ben 10mila euro al mese. Oltre al fatto che nella causa di divorzio i due avrebbero dovuto dividersi un patrimonio milionario fatto di terreni e immobili.

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