Catturato Massimo Sestito, il killer della 'ndrangheta fuggito nel Milanese
Si tratta del killer della 'ndrangheta Massimiliano Sestito, arrestato nel 1993: ha rotto il bracciale elettronico di controllo ed è scappato
Era stato condannato a 30 anni di carcere per l'omicidio del carabiniere Renato Lio avvenuto quasi trentadue anni fa. Su di lui, è inoltre tuttora in corso un processo per l'assassinio di Vincenzo Femia, esponente di spicco nel panorama criminale di Roma, avvenuto invece nel 2013 e sul quale la Cassazione si sarebbe espressa domani, venerdì 3 febbraio 2023.
Massimiliano Sestito, invece, killer della 'ndrangheta, messo temporaneamente ai domiciliari nella casa del padre a Pero (Milano), ha ben pensato di fuggire (e non è la prima volta) rendendosi irrintracciabile. Ma è stato rintracciato pochi giorni dopo a Napoli.
Pluripregiudicato evade dai domiciliari: rotto il bracciale di controllo
Lo hanno cercato in tutta Italia (la fuga dell'assassino della cosca mafiosa calabrese avviene a poco più di un mese da un'altra evasione clamorosa avvenuta sempre a Milano, quella dei sette giovani detenuti dall'istituto penitenziario Beccaria di Milano).
Questa volta, però, il criminale Massimiliano Sestito non si è dileguato da un carcere, ma bensì dal regime di arresti domiciliari a cui era stato relegato dallo scorso gennaio.
Come raccontato da Prima Milano Ovest, la sua fuga è avvenuta nella tarda serata di lunedì, 30 gennaio 2023, mentre il killer della 'ndrangheta si trovava a casa del padre a Pero, nella provincia di Milano.
Nella notte tra lunedì e martedì i Carabinieri hanno fatto un controllo nell'abitazione dove era sottoposto a misura cautelare e non trovandolo hanno subito dato l'allarme.
Sestito, per scappare, ha rotto il bracciale elettronico di controllo che lo teneva monitorato, riuscendo così a non farsi più rintracciare e ad avere vita facile per la sua evasione.
Rintracciato a Napoli
Sestito è stato rintracciato presso la stazione circumvesuviana di Sant'Anastasia, poco lontano dal capoluogo partenopeo, nel pomeriggio di sabato 4 febbraio 2023. L'uomo, che non era armato, quando si è reso conto che i carabinieri lo avevano individuato e braccato ha cercato di scappare, ma è stato preso.
I tanti volti del fuggiasco
Un solo fuggiasco, ma tanti volti:
Massimiliano Sestito
Uccise il carabiniere Renato Lio
Massimiliano Sestito, nato a Rho (Milano) nel 1971, era stato condannato all'ergastolo per aver ucciso un carabiniere, l'appuntato Renato Lio, il 20 agosto 1991 durante un posto di blocco a Soverato, in provincia di Catanzaro.
Il 52enne era ritenuto un esponente della cosca Iezzo Chiefari Procopio, anche se dopo l'omicidio dell'appuntato dei Carabinieri era stato "redarguito" per quell'assassinio. Nel suo curriculum giudiziario ci sono arresti per associazione mafiosa e traffico di droga. Sestito sparò tre colpi a bruciapelo all'appuntato che, mentre il collega controllava i documenti, si apprestava a perquisire l'auto sulla quale si trovava in compagnia di altri, giudicati poi estranei al fatto.
Latitante per circa un anno era poi stato arrestato e condannato all'ergastolo in primo grado nel 1993, pena poi ridotta a trent'anni, lo stesso anno, in Appello.
Dopo la sentenza di condanna, il killer 'ndranghetista, era stato condotto al carcere di Terni, dove ha scontato la sua pena fino al 2019, anno in cui la Corte d'appello di Roma, dopo la condanna in primo grado, lo aveva assolto relegandolo però agli arresti domiciliari.
Il processo per un altro omicidio
Su Massimiliano Sestito, tuttavia, le accuse non finiscono qui. L'assassino della 'Ndrangheta, infatti, si trova tuttora sotto processo per un altro omicidio, quello del boss Vincenzo Femia, esponente di spicco nel panorama criminale della Capitale, ucciso da un commando il 24 gennaio in località Castel di Leva, all'estrema periferia di Roma.
Sestito, per questa vicenda, era stato relegato agli arresti domiciliari lo scorso gennaio, in attesa della sentenza da parte della Cassazione, prevista per domani 3 febbraio 2023. Prima che potesse arrivare il verdetto, tuttavia, il pluripregiudicato se l'è data a gambe levate, scappando dalla sua misura cautelare.
Era già scappato dal carcere in passato
La fuga di Sestito dai domiciliari di Pero (Milano) non riguarda però la sua prima evasione. Già nell'agosto del 2013, infatti, il killer 52enne si era reso irrintracciabile alle forze dell'Ordine, scappando regime di semilibertà concessa dal carcere romano di Rebibbia.
Sestito, tuttavia, era stato riacciuffato poco tempo dopo mentre si trovava in vacanza al mare in provincia di Salerno.
Sulla sua recente evasione dai domiciliari si è espresso anche il vicepremier Matteo Salvini:
"Farò una telefonata al ministro per capire chi è il giudice che aveva deciso che un killer che doveva essere in galera era ai domiciliari".
Altri due evasi già rintracciati in Francia
Sulla falsa riga di quanto accaduto per Massimiliano Sestito, dalla provincia di Cremona giunge una notizia dalle dinamiche molto simili.
Come raccontato da Prima Cremona, un evaso dai domiciliari a Persico Dosimo, è stato ritrovato un anno e mezzo dopo mentre si trovava in Francia.
Il ricercato, 24enne di origini rumene, era stato sottoposto alla misura cautelare per un periodo di quattro anni e un mese dopo una rapina commessa nel 2018 a Pisa nei confronti del custode di un parco giochi. Nel febbraio 2021, tuttavia, era scappato dai domiciliari, che stava scontando nel cremonese a casa di parenti, facendo perdere le tracce e lasciando il territorio nazionale.
I carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Cremona non hanno interrotto le ricerche e lo hanno localizzato in Francia, nei sobborghi di Lione, dove era andato a vivere presso alcuni parenti. E lo hanno comunicato alle autorità di polizia francesi che lo hanno rintracciato e arrestato.
Ancor più clamoroso l'arresto, sempre in Francia, di Edgardo Greco, che doveva scontare l'ergastolo per un duplice omicidio commesso nel '91. Faceva il piazzaiolo da almeno tre anni in un locale di Sant'Etienne.
I carabinieri hanno arrestato a Sant'Etienne, in Francia, Edgardo Greco, 63 anni, latitante dal 2006 per un duplice omicidio di 'ndrangheta avvenuto a Cosenza nel 1991 per il quale era stato condannato all'ergastolo. A carico di Greco pendeva un mandato d'arresto europeo emesso dalla Procura generale di Catanzaro. Faceva il pizzaiolo da almeno tre anni in un locale di Sant'Etienne, dove si era stabilito dal 2014.