Cosa è il post "L'urlo di una madre" e perché un'insegnante è stata picchiata da trenta genitori a scuola
Aggressione shock a Scanzano: il post (anonimo), le accuse e il rimprovero a un ragazzino che fumava
Una vera e propria spedizione punitiva a scuola, con oltre trenta genitori inferociti che hanno aggredito un'insegnante di sostegno. Una scena shock avvenuta in una scuola media di Scanzano, frazione di Castellammare di Stabia, dove una docente ha rischiato il linciaggio e il padre, intervenuto per difenderla, si è ritrovato un polso fratturato.
Tutto nasce da un post su Facebook, denominato "L'urlo di una madre", che lancia accuse gravissime.
Insegnante picchiata a scuola a Castellammare
Nel post si racconta di una mamma abbia scoperto che una docente avrebbe abusato sessualmente di alcuni alunni. Attenzione però, il post è anonimo, non fa nomi e non dà indicazioni sulla scuola (anche se parla apertamente di Scanzano). Non esistono inoltre denunce o segnalazioni ai Servizi sociali che possano essere in qualche modo collegate.
Fatto sta che con ogni probabilità la docente è stata collegata a questa storia (vera o falsa che sia) e sia scattata la "punizione" nei suoi confronti.
Il post social L'urlo di una madre
Di seguito il testo del post che lancia l'allarme:
Quanto forte può essere l'urlo di una madre? Molti penseranno che è potentissimo, invece no, non lo è! L'urlo di una madre che porta i suoi figli in una scuola che ormai cade a pezzi, un relitto alla deriva , nessuno lo ha sentito, nemmeno chi è capo di questa scuola. E nemmeno ora , l'urlo di quelle madri è stato sentito, quando hanno dovuto scoprire che una docente ha abusato di quei figli che loro mandano in quell'istituto, pensando che lì fossero al sicuro con i loro insegnanti. Ma sono convinta che l'urlo di 100 e passa mamme alle quali io sto dando voce lo sentiranno altre mille mamme che si uniranno al nostro coro! SOLIDARIETÀ , questo sarà l'urlo delle mamme di Scanzano che sono stanche, e vi assicuro che sentirete rimbombare per molto tempo ! Perché ora diciamo basta!! BASTA !!!
Il rimprovero e le minacce
Quello che invece è sicuramente reale è che l'insegnante - che ha riportato un trauma cranico, ma poteva anche andarle molto peggio - ha raccontato ai Carabinieri che nei giorni scorsi aveva ricevuto mail e telefonate minatorie e che ad agosto le erano stati hackerati i profili social.
Un altro fatto certo è che l'insegnante ha nei giorni precedenti l'aggressione, rimproverato un ragazzino di terza media scoperto a fumare in bagno.
Le parole di Valditara
Intanto l'Ufficio Scolastico Regionale della Campania ha annunciato l'apertura di un fascicolo e nei prossimi giorno è previsto l'arrivo degli ispettori nella scuola.
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara:
"La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nella armonia. Sul caso di Scanzano l'Usr della Campania farà piena luce, è comunque grave che 30 "parenti" si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di "giustizia fai da te" contro un'insegnante. L'episodio testimonia l'imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza".
La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nella armonia. Sul caso di #Scanzano l'Usr della Campania farà piena luce, è comunque grave che 30 "parenti" si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di "giustizia fai da te" contro…
— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) November 16, 2024