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Coniugi morti nell'incendio: non fu un incidente, assassinati per un debito di 50mila euro

Picchiati, uccisi e poi rapinati. La casa data alle fiamme per far sembrare il tutto un incidente

Coniugi morti nell'incendio: non fu un incidente, assassinati per un debito di 50mila euro
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Sulle prime era stato ipotizzato che il rogo si fosse sviluppato per un cortocircuito, ma i successivi accertamenti hanno portato ad appurare che l'origine delle fiamme era in realtà dolosa. La morte di due 80enni di Bagno a Ripoli non sarebbe stata, dunque, figlia di un tragico incidente. Fermato un uomo di 46 anni.

Incendio di Bagno Ripoli, dietro la morte dei due anziani una storia di usura

I corpi dei due anziani furono trovati in una casa andata a fuoco il 5 dicembre 2023, a Bagno di Ripoli, in provincia di Firenze, e gli investigatori avevano subito privilegiato la pista dell'incidente. Non era nemmeno stata esclusa, però, l'ipotesi di una morte causata da terzi e infatti, stando agli ultimi elementi emersi, i due coniugi sarebbero stati picchiati, uccisi e poi rapinati. La casa sarebbe stata data alle fiamme per far sembrare il tutto un incidente.

Come racconta Prima Firenze, con l'accusa di omicidio, rapina aggravata e tentativo di occultamento di cadavere è stato fermato un uomo di 46 anni. Il movente sarebbe in via di accertamento, ma quello che per ora appare certo è che l'incendio sarebbe stato appiccato per cancellare le tracce del delitto. Le due vittime sono moglie e marito di 84 e 83 anni e secondo gli investigatori, la rapina sarebbe avvenuta per una dinamica legata all'usura. La svolta è giunta a una settimana dai fatti, dopo che il terratetto era stato posto sotto sequestro dalle autorità.

A chiarire i tratti nebulosi dell'omicidio di Umberto Della Nave, 84 anni, e della moglie, Dina Del Lungo, 83 anni, c'è un'agenda. E qui che è stato appuntato il prestito da 50 mila euro, mai saldato da Antonino La Scala, arrestato con l'accusa di omicidio dei due coniugi Della Nave a  Osteria Nuova, nel comune di Bagno a Ripoli (Firenze).

Secondo gli inquirenti La Scala si sarebbe presentato a casa degli anziani chiedendo altri soldi. E' il 5 dicembre scorso. Non è chiaro se sia nato un alterco, ma quel che è certo, per chi ha svolto le indagini, è che La Scala fosse convinto che Della Nave in casa avesse altro denaro.

Pe questo lo avrebbe minacciato, fino a sferragli una coltellata alla gola. Sarà letale. Poi ha appiccato il fuoco all'abitazione a Osteria Nuova. Alle spalle, però, ha lasciato delle tracce. Il suo Dna.

Le indagini

Inizialmente sembrava che si fosse trattato di un incidente domestico. Forse una poltrona elettrica. Un cortocircuito. Il marito che tenta di salvare la moglie, ma non ce la fanno entrambi. Troppo semplice. Così gli inquirenti hanno iniziato a scavare nella casa di quei due anziani, già colpiti da un lutto: la morte del figlio a soli 44 anni. Da allora, forse, non si erano mai ripresi.

A ricomporre il puzzle sono state alcune banconote trovate sul retro dell'abitazione. Poi, un'agenda dove il civaiolo si appuntava tutte le entrate e le uscite di denaro. Era meticoloso.

E in quelle uscite c'era anche un prestito a La Scala di 50mila euro. Non solo, ma il presunto omicida aveva anche firmato delle ricevute che attestavano il prestito.

Ha lasciato tracce ovunque

La Scala si sarebbe accanito contro Della Nave, massacrandolo di botte. Lo dirà il risultato dell'autopsia su quei corpi, già martoriati dal fuoco. La donna è stata strangolata. Poi, l'accanimento su Della Nave. A lui sarebbe stato chiesto dove fosse la cassaforte e i soldi. Rotti naso e zigomi, ferite da taglio alla tempia e alla gola.

Una volta ucciso, il 44enne si sarebbe messo a cercare il denaro ovunque. Ed è nella sua folle ricerca e assestata che ha lasciato tracce ovunque: in cucina dove si sarebbe consumata la tragedia, nelle chiavi di accesso al magazzino e poi ancora su alcune banconote marchiate di sangue. I carabinieri le hanno ritrovato sul retro.

Fermato con due valigie e bordo

Sono delle indagini velocissime quelle dei carabinieri, che hanno risolto una storia dai tratti noir. La Scala è stato fermato a bordo della sua auto, con due valigie nel cofano. A suo carico l'accusa è di omicidio volontario aggravato rapina aggravata, tentativo di occultamento di cadavere e danneggiamento. Domani, 15 dicembre 2023, la convalida del fermo.

Altro incendio in casa a Cuneo: morto disabile

La dinamica della morte dei coniugi è molto simile a quanto accaduto, soltanto poche ore fa, a Mango, in provincia di Cuneo, dove un uomo è deceduto per ustioni a seguito di un incendio sviluppatosi nel suo appartamento. Si tratta di Paolo Meistro, classe 1951, disabile in sedia a rotelle: non è riuscito a sfuggire alle fiamme.  

Il 72enne viveva solo nell'appartamento dopo la morte dell'anziana madre. Ad occuparsi di lui la sorella, il fratello e le figlie che però al momento dell'incendio non erano presenti.

In questo caso, però, non sono ancora state rese note le cause del rogo.

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