vicenda surreale

Condannato perché picchiava la moglie, ora prenderà la sua eredità

Le figlie lanciano una petizione (che ha già raccolto oltre 35.000 firme).

Condannato perché picchiava la moglie, ora prenderà la sua eredità
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Abusava delle sue bambine e maltrattava sua moglie. Per questo è stato anche condannato, ma non ha mai pagati i risarcimenti. Però ora ha diritto a ereditare i beni della donna che ha picchiato per anni... oltre a beneficiare della sua pensione di reversibilità. Ma le figlie non ci stanno e chiedono un intervento delle autorità nazionali, incassando l'appoggio in questa battaglia di decine di migliaia di persone, che hanno sottoscritto la petizione lanciata.

Violenta le figlie e maltratta la moglie, la donna muore di Covid e lui eredita

Era stato condannato a tre anni e tre mesi di reclusione per aver maltrattato la moglie e abusato anche della figlia più grande. Ma ora che la donna (la coniuge) è morta di Covid, il marito, che già prende la sua pensione di reversibilità pari a 900 euro, figura tra i suoi eredi. E questo perché i due non erano divorziati ma separati. Un fatto davvero assurdo quello che si sta verificando a Milano che lascia comprensibilmente spiazzate le due figlie.

La petizione delle figlie

Le ragazze hanno lanciato una petizione su Change.org, superando in poche ore 35mila firme e si rivolgono direttamente al ministro della Giustizia, Marta Cartabia, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio Mario Draghi.

"Sono una ragazza di 30 anni, mi chiamo Desirèe e questa è la storia di un'ingiustizia, che si ripresenta ancora dopo anni; anzi è la storia di un'ingiustizia dopo l'altra.

Mia madre si era separata da mio padre nel 1998, in seguito a violenza domestica e molestie sessuali nei suoi e nei nostri confronti, le sue due figlie, Desirèe e Simona. Il processo è durato tantissimi anni, durante i quali purtroppo mia madre si è indebitata, gli avvocati costano e i processi sono lunghi, inoltre faceva molta fatica essendo da sola con due figlie.

Nel 2003 mio "padre" è stato condannato a 3 anni di carcere, più al risarcimento per i danni morali, fisici e psicologici che ha causato a mia madre, me e mia sorella. Il risarcimento era di 36 mila euro (12 mila euro per ognuna delle parti lese). Inoltre con questa sentenza ha perso la patria potestà e il diritto successorio, ma solo nei nostri confronti, non anche nei confronti di mia madre. I soldi del risarcimento non ci sono mai arrivati. Negli anni, non sapevamo che dovevamo mandare una lettera per tenere in vita il processo (il quale poi è andato in prescrizione e quindi ora lui non è più tenuto a pagare i danni).

Nel 2008 c'è stata la sentenza d'appello e mio padre ha ottenuto pure l'indulto, così la sua pena si è ridotta a 1 anno; ma dei soldi del risarcimento non abbiamo ottenuto nulla. Durante questi anni mia madre è stata costretta anche a vendere la casa che aveva acquistato a Milano, grazie al suo lavoro (lavorava per la Sma, poi diventata Auchan e ora Conad), perché era sommersa dai debiti.

Negli anni però era riuscita a saldare gran parte dei suoi debiti e infine era riuscita ad andare in pensione, nonostante la cessione della sua azienda (Auchan) alla Conad, per la quale ci sono stati molti licenziamenti, ma lei era riuscita ad ottenere la pensione anticipata.

Il 31 gennaio del 2022 però, siamo colpite da un'altra tragedia, la morte di mia mamma in seguito al Covid.

In seguito alla sua morte, io e mia sorella pensavamo di essere le uniche eredi. Invece c'era anche mio padre. Scopriamo che essendo solo separati e non divorziati (mia madre non poteva permettersi di pagare il divorzio), per legge è come se fossero ancora "coniugati".

Quindi oltre il danno, la beffa: anche lui risulta come erede e pur avendo commesso reati di violenza contro mia madre, mio padre prende la sua pensione di reversibilità di 900 euro e sarà erede, quindi gli spetterà l'eredità di mia madre che consiste nell'immobile che aveva acquistato in seguito, di cui c'è ancora il mutuo da estinguere.

Dopo tutto quello che ha fatto, com'è possibile che la sentenza non abbia previsto per lui la perdita dei diritti successori nei confronti di mia madre? Perché non è stato previsto un divorzio automatico dopo la serie di reati che ha commesso? E perché non viene dato tempo ai minori, una volta cresciuti di poter essere risarciti qualora questo non ci sia mai stato?

Per tutti questi motivi chiedo di firmare questa petizione. E' ingiusto che non vi siano norme a tutela di chi è stato vittima di violenza, anche passate in giudicato, quindi chiedo:

  1. l'estensione dei tempi per fare ricorso, per coloro che hanno subito violenze quando erano minori;
  2. divorzio automatico per donne separate, vittime di violenza domestica;
  3. nel caso in cui la coppia è separata e non divorziata, perdita automatica di tutti i diritti successori per chi ha commesso violenza domestica contro il coniuge, in particolar modo se ci sono minori coinvolti nei reati di violenza.

Queste norme devono essere applicate anche retroattivamente, per tutti coloro che non hanno potuto avere giustizia".

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