VIOLENZA SULLE DONNE

Condannato medico stupratore seriale anche a Varese, espulsi i molestatori del Primo Maggio

Intanto licenziato il primario di Piacenza che convocava le sue vittime in ufficio con l’altoparlante

Condannato medico stupratore seriale anche a Varese, espulsi i molestatori del Primo Maggio
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Tre indagini su scandalose violenze sessuali sono state portate a termine nell'ultimo periodo: dal caso del primario di Piacenza che abusava delle colleghe infermiere giovani a quello del medico stupratore seriale di Varese fino alle molestie subite da una 25enne davanti a migliaia di persone al concertone del Primo Maggio.

Condannato medico stupratore seriale a Varese

È arrivata la condanna definitiva per Eric Knack Azangue, 42 anni, originario del Camerun, medico di guardia nella provincia di Varese. Dovrà scontare dieci anni di carcere per abusi sessuali aggravati e falso.

Le sue vittime, nove giovani donne tra i 20 e i 40 anni, avevano trovato il coraggio di denunciare. L’uomo, che operava tra Milano, San Giuliano Milanese e San Donato, è stato descritto dal gip come “un violentatore seriale privo di freni inibitori”.

Le indagini sono partite dopo le prime quattro denunce, ma si sono rapidamente allargate. In aula, il giudice Luigi Iannelli ha accolto pienamente la richiesta della pm Alessia Menegazzo e ha riconosciuto tutte le aggravanti.

Il medico, secondo gli atti, simulava visite di controllo per abusare delle pazienti. Aveva perfino falsificato certificati per giustificare le sue azioni.

Espulsi i molestatori del Primo Maggio

Ma le violenze sessuali non avvengono solo subdolamente. Si verificano infatti anche in mezzo a una folla come quella del concertone del Primo Maggio a Roma.

Tre giovani di origine tunisina, in Italia con permesso per motivi di studio, sono stati arrestati in flagranza e rimpatriati. La vittima, una ragazza di 25 anni, ha raccontato di essere stata accerchiata e aggredita in piazza San Giovanni.

L'intervento della polizia in borghese e il coraggio dei presenti hanno evitato il peggio. Per i tre, è scattata la revoca dei percorsi di regolarizzazione e sono già stati espulsi dall’Italia.

Lo scandalo del primario di Piacenza

Tornando tra le corsie degli ospedali, ci sono novità per quanto riguarda il gravissimo scandalo che ha travolto il primario del reparto di Radiologia dell’ospedale di Piacenza, il 60enne Emanuele Michieletti.

Emanuele Michieletti

L’Ausl lo ha ufficialmente licenziato per giusta causa dopo che la polizia ha documentato ben 32 episodi di violenza sessuale compiuti in appena 45 giorni. Le vittime sono dottoresse e infermiere, spesso giovani.

Abusava delle infermiere giovani

Figura autorevole e nota in città anche per le sue apparizioni mediatiche durante la pandemia, è ora accusato di violenza sessuale aggravata e atti persecutori. Le indagini, condotte con intercettazioni e registrazioni ambientali, hanno ricostruito un clima di omertà e timore, in cui il primario si muoveva con la convinzione dell’impunità.

“Abusava delle dipendenti come se fossero a sua disposizione anche sessualmente”, afferma la polizia.

La direttrice dell’Ausl Paola Bardasi ha annunciato verifiche interne e la possibilità di costituirsi parte civile. Il reparto è stato affidato temporaneamente a un direttore ad interim.

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