Giudicata a sua insaputa

Condannata a 2 anni di carcere, ma non sapeva di essere sotto processo

Per sua fortuna la Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d'Appello e ora il processo dovrà essere ripetuto.

Condannata a 2 anni di carcere, ma non sapeva di essere sotto processo
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Un processo per truffa e ricettazione in cui la persona a giudizio è stata condannata a due anni e due mesi di carcere. Quella che all'apparenza sembrava essere una vicenda giudiziaria qualunque ha rivelato un dettaglio particolarmente singolare: il tutto è avvenuto a totale insaputa dell'imputata, che non aveva la più pallida idea di essere sotto processo.

Condannata a due anni di carcere senza sapere di essere a processo

Il ricorso è partito quando l'imputata è stata contattata dalla polizia poiché a suo carico era stata emessa un'ordinanza di carcerazione. Da quel momento F.P., una 56enne originaria di Sanremo, ha avuto trenta giorni di tempo per appellarsi al tribunale di sorveglianza.

Una corsa contro il tempo, soprattutto perché la persona a giudizio non aveva minimamente idea di essere sotto processo. Fortunatamente per lei, il ricorso in Cassazione le ha dato ragione, anche se in parte, perché se la sentenza a 2 anni e 2 mesi di reclusione del tribunale di Imperia è stata cancellata, il processo dovrà essere ripetuto da capo in sua presenza.

L'origine della vicenda

Ma com'è stato possibile che la 56enne di Sanremo sia stata giudicata senza essere a conoscenza del suo processo? Facciamo chiarezza. Tutta la vicenda giudiziaria aveva avuto inizio quando la donna aveva ricevuto la notifica di una querela con l'accusa di truffa e ricettazione.

Tutto bene, o quasi, se non fosse che col passare del tempo aveva cambiato domicilio e le comunicazioni processuali erano giunte tutte a quello vecchio, impendendole di sapere l'evoluzione del suo processo. La condanna a 2 anni e 2 mesi di carcere, arrivata il 18 giugno del 2021 in primo grado dal tribunale di Imperia, era poi diventata definitiva.

La scoperta del processo e il ricorso

Solo dopo aver ricevuto l'ordinanza di carcerazione la donna aveva scoperto di essere a processo. A quel punto, grazie all'intervento dell'avvocato Bruno Di Giovanni, è stato presentato un ricorso al giudice di Appello di Genova, chiedendo la cosiddetta rescissione del giudicato. Istanza che però è stata rigettata, per poi essere accolta in terzo grado dalla Corte di Cassazione. Ora il processo è tutto da rifare.

L'avvocato Bruno Di Giovanni
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