Cinquecento pupazzi sequestrati a Milano: chi ha paura di Huggy Wuggy?
Il timore riguardo l'inquietante mostriciattolo, protagonista di un noto videogioco e spopolato nei video Youtube e Tiktok, è che spinga i bambini a compiere atti violenti.
![Cinquecento pupazzi sequestrati a Milano: chi ha paura di Huggy Wuggy?](https://newsprima.it/media/2022/05/Immagine-2022-05-13-163650-420x252.png)
Parallelamente alla viralità con cui viene venduto ai bambini, in questo periodo è cresciuto a dismisura anche l'allarmismo dei genitori nei confronti del pupazzo Huggy Wuggy, un mostriciattolo blu e rosa dai denti aguzzi, protagonista di un noto videogioco horror e sempre più visibile nei contenuti YouTube e TikTok visualizzati dagli under 13. Una preoccupazione che a Milano ha portato persino al ritiro di 500 pupazzi di Huggy Wuggy in un rivenditore-grossista. A generare timore nei suoi confronti è stato di recente un comunicato stampa diramato dalla Polizia Postale:
"Studiando i video e le attività in rete abbiamo ritenuto opportuno dare un alert prudenziale per sensibilizzare le famiglie rispetto a quello che è un contenuto pericoloso che può generare ansie e paure nei bambini".
L'alert della Polizia Postale giunge cautelativamente al fine di evitare tragedie come quelle che erano accadute negli anni scorsi con i fenomeni della Blue Whale e della Momo Challenge, delle pericolose sfide del Web che avevano portato anche alla morte di alcuni bambini.
Huggy Wuggy: il pupazzo horror venduto ai bambini che preoccupa i genitori
Cresce l'ansia e la preoccupazione per il pupazzo horror Huggy Wuggy, un mostriciattolo blu e rosa dai denti aguzzi, protagonista del videogioco Poppy Playtime e di tendenza, soprattutto nell'ultimo periodo, tra i contenuti più cliccati su YouTube e su TikTok dagli under 13. Il videogioco in questione, abbandonato da tempo, è sbarcato di recente nei video di alcuni fra gli youtuber più seguiti dai bambini, diventando virale. Huggy Wuggy non è nient'altro che il protagonista cattivo del videogioco che, durante una partita, insegue il giocatore che fuggono da lui per una casa giocattolo abbandonata.
![](https://newsprima.it/media/2022/05/S1deea78b87de4775b3f44f396de46a62y-420x420.jpg)
Come detto, il fatto che sia tornato di recente in voga è dovuto soprattutto alla sua ripresa da parte di alcuni popolari youtuber italiani e stranieri, ma anche al fatto che il pupazzo horror sia diventato protagonista di meme sui social, applicazioni e anche di una canzoncina dal testo inquietante.
I primi allarmismi nel Regno Unito
Da questo tipo di scenario, quindi, sono emersi i primi allarmismi attorno alla figura di Huggy Wuggy. Paure e ansie che sono nate prima nel Regno Unito dove nel Dorset, una contea nel sud-ovest dell’isola, a inizio aprile la polizia locale aveva diffuso un allarme sulla circolazione online di alcuni video che ritraevano un inquietante pupazzo che esortava i bambini a compiere atti violenti. Raccogliendo alcune segnalazioni di genitori preoccupati, la polizia aveva detto che questi video avevano raggiunto diversi bambini troppo piccoli per quel genere di contenuti, e aveva invitato quindi i genitori a controllare meglio e più da vicino la navigazione su internet dei propri figli. Tra i contenuti segnalati c'era soprattutto un video, molto circolato su YouTube e TikTok, di Huggy Wuggy che cantava una canzoncina dai versi piuttosto inquietanti:
"Potrei abbracciarti / per sempre / fino a quando esalerai l’ultimo respiro".
Nonostante ciò, non era stato riportato alcun caso di di bambini che avevano compiuto atti violenti a causa della canzoncina, che peraltro non aveva nulla a che fare col videogioco, dove Huggy Wuggy non canta. La canzone era stata infatti creata solo successivamente da alcuni fan e inserita in un video caricato su YouTube.
LA CANZONE INCRIMINATA:
Il caso arriva anche in Italia
Il caso di Huggy Wuggy, poi, è arrivato anche nella nostra Penisola. A darne testimonianza per primo un post dai toni molto preoccupati pubblicato da una donna sui social network e diventato nel giro di poco tempo virale: quest'ultima diceva di aver visto un video in cui il pupazzo Huggy Wuggy cantava la versione italiana della canzoncina inglese, e se ne diceva estremamente preoccupata.
Ad aumentare l'allarmismo a dismisura, tuttavia, ci ha pensato un alert della Polizia Postale, giunto probabilmente a seguito dell'ondata di segnalazioni sul caso. Secondo uno studio condotto a scopo preventivo dagli psicologi dell'Unità analisi del crimine informatico della Postale, Huggy Wuggy potrebbe infatti generare nei bambini ansie e paure
"Studiando i video e le attività in rete abbiamo ritenuto opportuno dare un alert prudenziale per sensibilizzare le famiglie rispetto a quello che è un contenuto pericoloso per i minori di 13 anni - spiega il direttore della Polizia Postale, Ivano Gabrielli - anche se non ci sono esigenze di prevenzione di tipo criminale. Resta invece fondamentale sensibilizzare i genitori sui contenuti che in generale i loro figli guardano in rete: bisogna navigare con loro, educarli ad una navigazione consapevole e fornirgli gli strumenti giusti per orientarsi e capire quel mondo".
Evitare tragedie come Blue Whale e Momo Challenge
L'alert cautelativo della Polizia Postale, a prescindere che Huggy Wuggy si tratti o meno di un contenuto nocivo per i bambini, giunge al fine di evitare che si ripetano tragedie come quelle accadute per i fenomeni della Blue Whale e della Momo Challenge o di tutte le altre pericolose sfide del Web e dei social che avevano portato anche alla morte di alcuni bambini.
LEGGI ANCHE: Studentesse delle medie bruciano un banco per replicare un video su TikTok
LEGGI ANCHE: Si dà fuoco per una sfida su TikTok: 14enne gravissimo
LEGGI ANCHE: Skullbreaker Challenge: la nuova sfida di Tik Tok manda all'ospedale un adolescente
Sequestrati 500 pupazzi Huggy Wuggy a Milano
Sul caso di Huggy Wuggy, nei giorni scorsi a Milano, il pupazzo horror è stato al centro di un sequestro da parte della Polizia Locale. Come raccontato da Prima Milano, infatti, 500 peluche di Huggy Wuggy sono stati ritirati da un rivenditore-grossista di via Rosmini, in seguito a un controllo. Le motivazioni del sequestro, tuttavia, non hanno riguardato le ragioni di pericolosità per i bambini spiegato precedentemente. Il ritiro è stato disposto perché i pupazzi non erano dotati di corretta etichettatura, ma riportavano solo la generica scritta “made in China”.