Da Treviso a Salerno

Cinque morti sul lavoro in un giorno. Mattarella: "Lavorare non è morire"

Nel giro di poche ore si sono verificate tre tragedie lavorative in Campania, una in Emilia Romagna e una in Veneto

Cinque morti sul lavoro in un giorno. Mattarella: "Lavorare non è morire"
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E' stata una giornata nera quella di ieri, giovedì 14 settembre 2023, per quanto riguarda gli incidenti sul lavoro. Alle tre tragedie che vi avevamo segnalato nelle scorse ore, avvenute a Napoli, Bologna e Treviso, purtroppo se ne sono aggiunte altre due che si sono verificate entrambe in Campania: sempre a Napoli, infatti, un 66enne è stato investito da un camion in un deposito di rifiuti. Non molto distante, invece, nel porto di Salerno un 28enne ucciso da un trattore.

Una scia di sangue, quella degli incidenti sul lavoro, che sembra non trovare una fine. Stando ai dati pubblicati recentemente dall'Inail, il numero di vittime accertate sui luoghi di lavoro da gennaio a luglio 2023 è di 559. Un dato agghiacciante, sul quale si è voluto soffermare anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio alla ministra del Lavoro Elvira Calderone:

"Non è tollerabile perdere una lavoratrice o un lavoratore a causa della disapplicazione delle norme che ne dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro. I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza. Lavorare non è morire".

Porto di Salerno, 28enne travolto da un trattore

Le urla, lo schianto, la tragedia sul molo di ponente del porto di Salerno poco prima delle 13,30 di ieri, giovedì 14 settembre 2023. Incidente sul lavoro mentre un trattore Ral sta trainando a marcia indietro un container verso la stiva di una nave traghetto della Caronte Tourist. Nell'angolo morto della visuale del conducente sono stati travolti due marittimi, entrambi della Caronte di Messina.

"Le azioni sulla sicurezza sono poche - afferma alla Tgr Campania Antonio Apadula, segretario generale della Cgil di Salerno - Più ispettori, più controlli. Non abbiamo altro da dire se non quello che metteremo in campo delle azioni forti per fermare le attività".

E' morto il primo ufficiale Antonino Donato, 28 anni, schiacciato sotto le ruote del trattore. Ferito gravemente alle gambe, invece, il secondo ufficiale, Giuseppe Cirone, 26 anni. Dalle 15,30 è stato proclamato uno sciopero immediato per 24 ore da Cgil, Cisl e Uil nei porti dell'autorità di bacino.

Antonino Donato, 28 anni

"Più volte abbiamo lanciato degli Sos - afferma Gerardo Arpino, segretario Cgil trasporti Salerno - e va ricordato che meno di venti giorni fa nel porto di Salerno è stato siglato il protocollo sicurezza per garantire e tutelare questi lavoratori. Non possiamo più affiancare alla parola lavoro la parola morte".

Indagini della polizia coordinate dalla Procura. E' stato aperto un fascicolo per omicidio colposo.

La società Caronte & Tourist ricorda con una nota ufficiale l'allievo ufficiale Antonino Donato:

"Prometteva solo bei successi. Ma è stato vittima di un destino cinico e crudele. Era un ragazzo solare, generoso, sempre disponibile, da tutti apprezzato e ben voluto. Saremo vicini alla sua famiglia".

A Napoli morti due lavoratori

Ancora due morti sul lavoro nel giro di poco più di 12 ore in provincia di Napoli. A perdere la vita sono stati Giuseppe Cristiano, dipendente di Asia, azienda di igiene urbana, e Giuseppe Lisbino, operaio di una ditta di installazione di pannelli solari.

Giuseppe Cristiano, 66 anni, è stato investito frontalmente la scorsa notte da un camion della stessa società durante la manovra di uscita dal deposito di Napoli in via Galileo Ferraris.

Giuseppe Cristiano, 66 anni

Soccorso dai colleghi, è stato trasportato in ambulanza all'ospedale del Mare. Purtroppo è deceduto nonostante l'intervento chirurgico al quale lo hanno sottoposto i medici. Le indagini per cercare di ricostruire esattamente la dinamica dei fatti sono affidate alla Polizia.

Ad Arzano, in provincia di Napoli, nel tardo pomeriggio di mercoledì 13 settembre, Giuseppe Lisbino,44 anni e residente a Fratta Minore, è morto a seguito di un volo dall'alto di circa 10 metri.

Giuseppe Lisbino, 44 anni

Secondo una prima ricostruzione dei fatti Lisbino si trovava sul tetto di un capannone al civico 19 di via Serrao ed era impegnato in lavori di installazione di pannelli fotovoltaici. A un certo punto, per cause sulle quali sono in corso indagini, ha perso l'equilibrio ed è precipitato nel vuoto. Sul posto sono arrivati in forze i soccorritori del 118, ma per il 44enne non c'era più nulla da fare. Giuseppe Lisbino lascia la moglie e due figli piccoli. Indagini in corso da parte dei carabinieri di Casoria.

Altri due morti sul lavoro anche a Bologna e Treviso

In questi giornate nere per gli incidenti sul lavoro, purtroppo, altre due tragedie si sono verificate in Emilia Romagna e in Veneto.

All'aeroporto Marconi di Bologna, attorno alle 3 di giovedì 14 settembre 2023, Alfredo Morgese, autista 52enne della Frantoio Fondovalle di Marano (Modena), stava lavorando al rifacimento del manto stradale sulla pista quando è rimasto schiacciato da un mezzo della sua stessa azienda, che stava manovrando in retromarcia. L'operaio è morto sul colpo, inutile il tempestivo allarme lanciato.  Sotto shock il collega che guidava il mezzo e che durante la manovra non lo ha visto.

Alfredo Morgese, 52 anni

"Aeroporto di Bologna esprime profondo dolore per il tragico episodio e la propria vicinanza ai familiari e ai colleghi della vittima, un autista italiano cinquantenne. La società fornirà la più ampia collaborazione alle autorità per fare luce sull'accaduto”, scrive in una nota il Marconi.

L'esatta dinamica dell'accaduto è al vaglio della Polizia presente in aeroporto e ovviamente della Medicina del Lavoro, che dovrà stabilire le cause del decesso, avvenuto a ridosso di un mezzo in manovra.

Cgil Cisl e Uil hanno indetto per lunedì, 18 settembre 2023, uno sciopero di quattro ore “di tutto il sito aeroportuale e del settore dell’edilizia” a Bologna. Uno sciopero necessario, spiegano i sindacati, per opporsi a “un sistema produttivo che mette il profitto davanti alla vita delle persone” e che considera i morti sul lavoro “un rischio calcolato”.

In provincia di Treviso (Veneto), nell'azienda agricola "Ca' di Rajo", in via del Carmine a San Polo di Piave, invece, Marco Bettolini, 46 anni, enologo di Bassano del Grappa (Vicenza), dopo una caduta in un silos, provocata probabilmente da un malore. Grave anche un collega di 31 anni.

Marco Bettolini, 46 anni

La chiamata ai soccorritori è stata immediata e insieme al personale del Suem si sono diretti sul posto anche i Vigili del fuoco dai distaccamenti di Motta di Livenza e Conegliano. Ma purtroppo per uno dei due operai non c'è stato nulla da fare. I tentativi di rianimarlo sono andati a vuoto e il medico del 118 ha dovuto dichiarare il decesso dell'operaio.

Bettolini sarebbe morto per annegamento, mentre il collega si sarebbe avvicinato al margine del contenitore per cercare di prestargli soccorso, rimanendo a sua volta intossicato dal gas. Il 31enne è in gravi condizioni. E' stato curato sul posto ma poi si è preferito predisporre il trasferimento in ospedale. Ora saranno i Carabinieri e gli ispettori Spisal a cercare di chiarire la dinamica dell'incidente sul lavoro.

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