Chieti, tre morti per un'esplosione in fabbrica: nel 2020 altre vittime nella stessa azienda
La fabbrica smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche: l'azienda non è nuova a queste tragedie
Ancora incidenti sul lavoro, purtroppo mortali. Secondo gli ultimi dati Inail disponibili, le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all'Istituto nei primi cinque mesi del 2023 sono state 358.
Nella giornata odierna tragedia in Abruzzo: una esplosione si sarebbe verificata, poco fa, alla Sabino Esplodenti di Casalbordino, in provincia di Chieti. Secondo le prime informazioni i morti accertati sarebbero tre.
Esplosione in fabbrica: 3 morti
Le cause del drammatico sinistro sono in fase di accertamento. Secondo le prime informazioni fornite dal 118 ci sarebbero delle vittime, tre finora quelle accertate. I tre corpi senza vita sono stati ritrovati uno a poca distanza dall'altro, in una delle casematte dell'azienda. In corso una call tra la Prefettura di Chieti e le autorità locali.
La fabbrica smaltisce e recupera polvere da sparo da bonifiche. L'azienda non è nuova a queste tragedie: nella stessa fabbrica nel 1992 era morto il 48enne Bruno Molisani, ucciso dall'innesco di una spoletta; e nel 2009 due persone rimasero ferite gravemente in un'esplosione. Ma il dramma più recente risale al 21 dicembre 2020, quando un’esplosione uccise tre dipendenti (Carlo Spinelli, 54 anni di Casalbordino, Paolo Pepe 45 anni di Pollutri e Nicola Colameo, 45 anni di Guilmi).
Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, dopo essere intervenuto in Consiglio regionale per manifestare la vicinanza ai familiari delle vittime dell'incidente di Casalbordino e il cordoglio della giunta e del consiglio, ha lasciato i lavori dell'aula per raggiungere il luogo dell'esplosione.
A seguito della tragedia è bloccata anche la statale 16 Adriatica. Evacuato anche un grande distributore di benzina mei paraggi dal quale sono stati fatti andare via molti tir che operano della vicina zona industriale.
Due operai precipitano dal tetto: entrambi morti
Nelle scorse ore si è registrato un altro incidente mortale sul lavoro. Il 12 settembre 2023, un operaio di 48 anni, è morto precipitando dal tetto di un capannone. L'incidente è avvenuto nell'area industriale di Lamezia Terme, in Calabria, provincia di Catanzaro. Sul posto è intervenuto il personale del 118, ma i tentativi dei sanitari di rianimare il 48enne sono stati inutili.
Medesimo copione, nella stessa giornata, in provincia di Messina: un operaio cinquantenne, è morto dopo essere caduto da un ponteggio in un cantiere edile privato a Scala Torregrotta. Sull'infortunio mortale indagano i carabinieri.
Netturbino gravissimo dopo un volo di tre metri
Spostandoci in Lazio, si segnala un incidente sul lavoro ai Castelli Romani, provincia di Roma, dove un netturbino è rimasto ferito e trasportato in ospedale dopo una caduta. Lo rende noto il sindacato Cobas Sarim Grottaferrata: "Si è verificato l’ennesimo infortunio sul lavoro ai danni di un altro lavoratore della medesima società". Avvenuto il 12 settembre 2023, come spiegano ancora dal Cobas Igiene Ambientale:
"L’operatore ecologico L.S., dipendente della Tekneco, è precipitato da una altezza di circa 3 metri mentre svolgeva l’attività assegnatagli in viale Largo Bonaparte a Frascati. L’operatore è stato trasportato presso ospedale Tor Vergata in codice rosso per essere sottoposto a medicazioni e accertamenti e aspettiamo di conoscerne la prognosi. Anche un altro collega, giunto sul posto per soccorrere il lavoratore caduto, è stato colto da malore ed è trasportato anche lui presso ospedale Tor Vergata".