Chiede al capo di essere pagato ma lui lo aggredisce con un'ascia: gravissimo idraulico "in nero"
L'imprenditore è stato arrestato, il lavoratore versa in gravi condizioni
La sua colpa? Quello di chiedere di essere pagato per il lavoro svolto. Di tutta risposta è stato quasi ucciso a colpi di accetta dal datore di lavoro. Una deriva perversa di quelli che classifichiamo come incidenti sul lavoro, viene da chiedersi, in questa vicenda accaduta a Roma.
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Chiede di essere pagato: il suo capo lo aggredisce con un'ascia
Un uomo di 56 anni è stato aggredito violentemente riportando gravi traumi alla testa. La vittima è stata colpita con una mannaia dal titolare di una ditta di idraulica che impiegava il lavoratore "in nero", senza contratto di lavoro.
Tutto è cominciato quando il lavoratore si è recato presso l’abitazione del titolare per chiedere di essere pagato. Subito dopo quest’ultimo si è presentato nell’abitazione del suo dipendente, in via Altidona nel quartiere romano di Lunghezza, dove ha tentato di ucciderlo. Il peggio è stato scongiurato soltanto dall’intervento del cognato e della sorella, che hanno bloccato l’aggressore.
Pare che la cifra motivo del contendere si aggirasse intorno ai 1600 euro.
I carabinieri della stazione di Colonna, dopo aver ricevuto la denuncia della vittima, lo hanno arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Il fermo è stato convalidato dal Gip. Restano critiche le condizioni di salute della vittima.
Lavoratori sfruttati a Prato: aggrediti e minacciati di morte
Non si tratta di un caso isolato, i recenti fatti di cronaca confermano quanto sia malato il mondo del lavoro. Un caso analogo, infatti, è recentemente accaduto a Prato.
Le molte aziende a conduzione cinese del distretto tessile sito nel capoluogo toscano, il più grande d’Europa, sono conosciute anche per il sistema consolidato di sfruttamento della manodopera.
Motivo per il quale i lavoratori, supportati dal sindacato, hanno dato il via ad uno sciopero. Il sindacato Sudd Cobas ha denunciato un grave "attacco squadrista" avvenuto durante un picchetto di protesta. Nella notte tra martedì 8 e mercoledì 9 ottobre 2024, intorno all'1:30, un gruppo di cinque persone armate di mazze di ferro ha aggredito quattro manifestanti che partecipavano al presidio.
Le vittime dell'aggressione sono stati due italiani, tra cui il coordinatore del sindacato Luca Toscano, e due lavoratori pakistani. Come racconta Prima Firenze, le forze dell'ordine, coordinate dalla Procura di Prato, hanno avviato un'indagine per lesioni e minacce gravi. I feriti hanno raccontato che gli assalitori sarebbero italiani, probabilmente legati a un sistema mafioso che, secondo Sudd Cobas, controlla il distretto e tenta di soffocare le proteste dei lavoratori. Questi ultimi, infatti, lottano per ottenere condizioni di lavoro dignitose, come un orario settimanale di 40 ore, in contrasto con il lavoro estenuante di 12 ore al giorno, 7 giorni su 7.