Caso Pandoro

"Chiara Ferragni guadagnò ingiustamente 2 milioni di euro", chiusa l'inchiesta Balocco per truffa aggravata

Le indagini hanno coinvolto anche l'ad Alessandra Balocco e l'ex manager Fabio D'Amato, ora si attende la decisione sul loro rinvio a giudizio

"Chiara Ferragni guadagnò ingiustamente 2 milioni di euro", chiusa l'inchiesta Balocco per truffa aggravata
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La Procura di Milano ha ufficialmente chiuso le indagini preliminari sulla controversa campagna "Pandori Solidali", che ha coinvolto l’influencer Chiara Ferragni e l’azienda dolciaria piemontese Balocco. Al centro dell'inchiesta ci sono accuse di truffa continuata e aggravata, legate a pratiche di pubblicità ingannevole che avrebbero indotto i consumatori a credere che una parte dei ricavi fosse destinata a cause benefiche, una promessa che secondo la magistratura non sarebbe stata mantenuta.

Caso pandoro, chiusa l'inchiesta su Ferragni

Tra gli indagati principali, oltre all'imprenditrice digitale, compare anche Alessandra Balocco, amministratrice delegata dell’azienda. Le indagini si concentrano sulle vendite di pandori nel periodo natalizio del 2021 e 2022, in particolare la campagna "Pink Christmas" e sulle vendite delle uova di Pasqua del brand Dolci Preziosi, entrambe promosse come iniziative solidali.

Gli inquirenti sostengono che queste operazioni di marketing abbiano generato un ingiusto profitto complessivo di 2.225 milioni di euro, di cui circa 1.075 milioni legati alla vendita del pandoro Balocco e 1.050 milioni alle uova pasquali. Secondo la Procura, la campagna "Pink Christmas" prometteva ai consumatori che parte del ricavato della vendita dei pandori sarebbe stata destinata a finanziare la ricerca dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.

Un'immagine del pandoro

Atteso un possibile rinvio a giudizio

Frasi come “Il mio pandoro sostiene l'ospedale Regina Margherita di Torino per un Natale più dolce per tutti” e “Il pandoro Chiara Ferragni per sostenere l'ospedale Regina Margherita” avrebbero spinto molti consumatori a partecipare all’iniziativa con la convinzione di contribuire a una causa benefica.

Tuttavia, gli inquirenti sostengono che il legame tra le vendite del prodotto e il sostegno all’ospedale fosse illusorio, una tattica per incrementare le vendite senza un reale beneficio per l’ente sanitario.  In particolare, gli investigatori hanno evidenziato che, contrariamente a quanto promesso nei messaggi pubblicitari, Balocco S.p.a. avrebbe versato solo 50mila euro all’Ospedale Regina Margherita il 2 maggio 2022, una cifra che secondo la Procura non era direttamente correlata ai profitti generati dalle vendite del pandoro.

Attraverso i suoi avvocati, l’influencer ha risposto con fermezza sostenendo che la vicenda non abbia alcuna rilevanza penale. Anche Alessandra Balocco, ad della storica azienda dolciaria piemontese, si trova al centro dell’indagine, insieme a Fabio Damato, all'epoca manager della Ferragni, e Francesco Cannillo, amministratore di Dolci Preziosi. Per tutti gli indagati, ora si attende la decisione della magistratura sull’eventuale rinvio a giudizio.

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