Chi sono i due operai che hanno salvato quattro vite nella tragedia del bus di Mestre
Boubacar Tourè e Godstime Erheneden si sono buttati tra le fiamme senza pensarci un momento
Nella tragedia di Mestre, in cui hanno perso la vita 21 persone, emergono anche storie di altruismo e generosità, a proprio rischio e pericolo. Sono quelle di due operai di origine africana, i primi a intervenire quando il bus è caduto dal cavalcavia, che hanno salvato la vita ad almeno quattro dei feriti.
(foto copertina da Twitter)
Mestre: due operai si buttano tra le fiamme e salvano almeno quattro vite
Loro sono Godstime Erheneden, 30 anni, nigeriano, e Boubacar Tourè, 27, del Gambia. Due ragazzi venuti dall'Africa per costruirsi una vita in Italia come lavoratori in Fincantieri. Ma da martedì 3 ottobre 2023 sono molto di più: sono due eroi. Perché quando hanno sentito il boato dell'autobus che cadeva dal cavalcavia di Mestre non hanno esitato un istante a mettere a rischio la loro stessa vita per cercare di salvare quella di altri sconosciuti.
Il boato e il gesto da eroi
Godstime e Boubacar sono operai di Fincantieri in trasferta e vivono in Italia da poco meno di una decina d'anni. Entrambi erano a riposo quando hanno sentito il rumore devastante dell'impatto al suolo del treno. A guardare fuori dalla finestra è stato il trentenne nigeriano, che subito ha avvisato l'amico, che in quel momento stava preparando la cena.
Senza pensarci un secondo, ha prevalso l'istinto e i due sono scesi immediatamente in strada. Sono entrati nell'autobus e hanno tirato fuori quante più persone hanno potuto: almeno quattro, che devono loro la vita.
Due operai africani di un cantiere sono stati tra i primi raggiungere il luogo del tragico incidente di Mestre per prestare soccorso. Grazie a loro, quattro persone si sono salvate da un morte atroce pic.twitter.com/XUhIT6S7g9
— Tg3 (@Tg3web) October 4, 2023
Le scarpe perse
In quei momenti concitati, è capitato pure che Godstime perdesse le scarpe. Ma ha continuato, ferendosi sotto le piante dei piedi con schegge di vetro. Ma in quel momento c'era qualcosa di più importante da fare, e il dolore non contava...