Terribile

"Chi meritava di più di essere uccisa tra Giulia Cecchettin, Mariella Anastasi e Giulia Tramontano?". La chat shock in una scuola

Interviene il ministro Valditara: "Prendere provvedimenti". L'autore chiede scusa

"Chi meritava di più di essere uccisa tra Giulia Cecchettin, Mariella Anastasi e Giulia Tramontano?". La chat shock in una scuola
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La piaga dei femminicidi in Italia non sembra avere fine. Anche negli ultimi giorni ci sono stati episodi agghiaccianti. Ma forse qualcuno non riesce a comprenderne la portata. Prova ne è quanto accaduto in una scuola a Bassano del Grappa (Vicenza) dove per alcune ore in una chat tra studenti è circolato un sondaggio con un quesito semplicemente agghiacciante.

"Chi meritava di più di essere uccisa tra Giulia Cecchettin, Mariella Anastasi e Giulia Tramontano?".

La chat shock sui femminicidi in una scuola di Bassano del Grappa

A denunciare l'accaduto è stata Women for Freedom, associazione umanitaria di lotta contro la violenza e la discriminazione di genere.

"È difficile perfino scriverlo. È difficile crederci. Perché questa non è solo una bravata di cattivo gusto. Non è una battuta fuori luogo, ma una mancanza totale di empatia. È uno specchio rotto in cui si riflette una parte della nostra società che ancora non capisce, o non vuole capire, quanto sia profonda la ferita del femminicidio".

 

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Il sondaggio, che peraltro aveva ricevuto anche la reazione divertita di alcuni studenti (ma che in molti altri ha suscitato la giusta indignazione), è stato poi rapidamente cancellato. Ma non abbastanza da diventare virale.

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Giulia Cecchettin

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Giulia Tramontano

Erice (Trapani), omicidio di Mar
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Maria Anastasi

Le scuse dell'autore

Il ragazzo autore del sondaggio si è poi scusato tramite una lettera.

"Mi scuso umilmente per ciò che ho scritto. Capisco il dolore, la rabbia e l'indignazione che ho provocato e, purtroppo, non ho giustificazioni né spiegazioni".

"Mi ci sono voluti pochi secondi per capire la gravità delle mie parole ma quando poi i miei genitori hanno appreso il fatto e ho visto l'espressione sconcertata sui loro visi, ho compreso la vera portata di ciò che avevo scritto: ho pensato a come avrebbero potuto sentirsi i genitori di quelle donne, i loro familiari e i loro amici, leggendo un simile messaggio scritto da qualcuno che nemmeno le conosceva e mi si è gelato il sangue nelle vene".

"Sono mortificato per ciò che ho scritto e ritengo di dover porgere le mie scuse ai genitori di quelle donne, ai loro parenti e ai loro amici, a tutte quelle persone che hanno subito o subiscono episodi di violenza, alle mie compagne e ai miei compagni e a tutti coloro che restano giustamente sconcertati anche solo nell'apprendere simili notizie".

Le reazioni della politica: Valditara e Zaia

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara:

giuseppe valditara decreto bullismo violenza insegnanti e educazione sessuale
Il Ministro all'Istruzione e Merito

 "Quanto accaduto lascia molta amarezza e dimostra un alto grado di immaturità e insensibilità. La scuola saprà prendere i provvedimenti opportuni non solo per sanzionare comportamenti così gravi, ma anche per richiamare alla cultura del rispetto".

Parole di forte disappunto anche da parte del governatore veneto Luca Zaia:

"Fatti gravi, serve che gli autori prendano consapevolezza del male. È difficile credere che una chat simile possa davvero esistere. Quanto emerso suscita sgomento e solleva interrogativi profondi sul percorso che ancora resta da compiere per contrastare la violenza di genere e promuovere una cultura del rispetto. Non sono un giurista, ma se dalle indagini dovessero emergere profili penalmente rilevanti, mi auguro che siano adottati tutti i provvedimenti previsti”.

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Luca Zaia

“Episodi come questo rappresentano un segnale allarmante e impongono una riflessione seria. È essenziale che, a partire dalla scuola, si promuova un’educazione ai valori fondamentali della convivenza civile e del rispetto dell’altro. Ai ragazzi coinvolti – conclude il Presidente – rivolgo un invito a riflettere sulle proprie azioni, a prendere consapevolezza della gravità di quanto accaduto e ad assumersi la responsabilità del cambiamento. Le parole, anche quando pronunciate in contesti virtuali, hanno un peso e possono generare conseguenze molto reali”.

Sulla vicenda si è espresso, ai microfoni del nostro portale locale Prima Vicenza, anche l'ex sindaco di Bassano del Grappa Riccardo Poletto, che di mestiere fa l'insegnante di Religione ed è vicepreside del Liceo Gian Battista Brocchi.

Clicca qui per leggere l'intervista.

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