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Orrore nel Pavese
Bambina di 9 mesi in fin di vita: massacrata di botte dal compagno della mamma
La piccola è in coma farmacologico: ha riportato lesioni gravissime. L'uomo, 28 anni, ha ammesso il fatto.
Ha letteralmente massacrato di botte le figlia della compagna, di soli 9 mesi, riducendola in fin di vita. Una vicenda agghiacciante che viene dalla provincia di Pavia, dove un uomo di 28 anni è stato arrestato per tentato infanticidio.
Massacra di botte la figlia (di 9 mesi) della compagna
Una vicenda scioccante raccontata da Prima Pavia: un uomo di 28 anni è stato arrestato per tentato infanticidio. I fatti risalgono al pomeriggio di sabato 1 ottobre 2022. L'uomo e la bimba - figlia della sua compagna - si trovavano da soli nell'appartamento di Casarile, nel Pavese, dove vive la coppia.
Non si sa ancora cosa abbia scatenato la furia del 28enne, che a un certo punto ha iniziato a colpire con violenza la piccola. A fare la scoperta è stata la nonna. La mamma, infatti, preoccupata perché non riusciva a contattare il compagno al telefono, le ha chiesto di fare un salto a casa per controllare. Al suo arrivo la donna ha trovato la neonata nella sua cameretta con ecchimosi sul volto e sul torace. La nonna a quel punto ha subito allertato il 118.
In coma farmacologico
La neonata è stata portata all'ospedale San Matteo di Pavia, dove è stata riscontrata la gravità delle lesioni: frattura del cranio, emorragia celebrale, frattura dell’omero e del radio, con prognosi riservata. Vista la gravità della situazione, la bambina è stata successivamente trasferita al Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove attualmente si trova in coma farmacologico.
Il sopralluogo presso l’abitazione, effettuato dai Carabinieri della Stazione di Binasco, ha permesso di trovare ulteriori riscontri delle violenze.
Il fermo
Poche ore più tardi, nella mattinata di domenica 2 ottobre 2022, i militari del Nucleo Operativo Radiomobile del Comando Provinciale Carabinieri di Pavia, hanno fermato il 28enne con l’accusa di tentato omicidio aggravato.
L’uomo è stato accompagnato in caserma a Pavia ed è stato interrogato dal Sostituto Procuratore di turno, alla presenza del difensore d’ufficio. Durante l’interrogatorio, il fermato ha ammesso il fatto.
