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Carol Maltesi e l’assenza (anche in videochiamata) al compleanno del figlio: era già morta

Al telefono, infatti, rispondeva il killer che si spacciava per lei.

Carol Maltesi e l’assenza (anche in videochiamata) al compleanno del figlio: era già morta
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I primi sospetti che a Carol Maltesi fosse successo qualcosa di grave erano venuti all'ex compagno. La donna, in arte Charlotte Angie, infatti, non mancava mai al compleanno del figlio, che vive nella Bassa Veronese insieme al papà, e che all'inizio dell'anno ha compiuto sei anni. Eppure in questa occasione non si era palesata, neppure con una videochiamata.

Carol Maltesi e i primi sospetti dopo l’assenza al compleanno del figlio a Verona

Come racconta Prima Verona, Carol Maltesi, 26enne  nota nell'ambiente dei locali hard con il nome di Charlotte Angie aveva un forte legame con la città scaligera. 

I primi sospetti che  le fosse successo qualcosa di grave erano venuti all’ex compagno dato che la giovane non si era nemmeno presentata a casa sua (in un paese della Bassa Veronese) in occasione del compleanno del figlio di 6 anni. Cosa che non era mai successa in passato dato che Carol era molto legata al bambino tanto che avrebbe voluto portarlo con sé ad Amsterdam, dove sognava di tornare un giorno.

Ma, naturalmente, non poteva rispondere né essere presente. Chi chattava su WhatsApp era infatti Fontana, che fingeva di essere la ragazza. E aveva avuto anche una serie di colloqui con il padre di lei, a cui aveva anche fatto gli auguri per il compleanno, come ha raccontato l'uomo.

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L'ex compagno a quel punto aveva anche pensato di rivolgersi al Consolato, temendo che le fosse successo qualcosa di grave. Un sospetto rivelatosi poi tragicamente motivato.

Il passato a Verona

Carol aveva un passato legato a Verona, la 26enne aveva abitato in provincia e aveva lavorato come commessa in un centro commerciale all’interno di un negozio di scarpe.

Poi aveva deciso di dare una svolta alla sua vita e trasferirsi a Rescaldina, nel Milanese. Però era sempre rimasta legata alla città scaligera e tornava spesso nella Bassa Veronese per andare a trovare il suo bambino accudito dal papà.

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