Scoperta inquietante

Carne contaminata da listeria non segnalata: arrestati padre e figlio veterinari

I due sono finiti ai domiciliari a seguito delle indagini dei Nas di Cremona.

Carne contaminata da listeria non segnalata: arrestati padre e figlio veterinari
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Di listeria da qualche tempo sentiamo parlare con frequenza di listeria e di prodotti ritirati dal mercato perché contaminati dal pericoloso batterio. Dai wurstel al gorgonzola, passando per i tramezzini e il prosciutto cotto, sono molti i prodotti che recentemente sono stati oggetto di provvedimento. Ma ora la questione si arricchisce anche di un caso di cronaca. A Cremona due veterinari, il di­ret­to­re del distretto veterinario di Crema Leonardo Provana e il figlio Luca, sono stati arrestati per non aver segnalato alcune irregolarità, tra cui la presenza di listeria nella carne di alcuni macelli.

Carne contaminata da listeria non segnalata: arrestati due veterinari

L'incredibile caso è emerso grazie alla segnalazione di una veterinaria, che durante le normali attività di vigilanza presso un macello era stata minacciata dal titolare dopo aver rilevato alcune irregolarità. La professionista aveva subito sporto denuncia, venendo poi anche trasferita a un altro incarico. Le indagini seguenti, invece, avevano rivelato un palese conflitto di interessi per il direttore del distretto veterinario: il consulente di quel macello era il figlio.

La vicenda era quindi passata nelle mani dei Nas di Cremona, che hanno scoperto numerosi "casi di corruzione in cui il direttore del distretto veterinario, informato dal figlio delle numerose e gravi non conformità rilevate nelle aziende private presso cui era consulente, aveva assicurato copertura totale ai vari privati omettendo di intervenire e di emettere i relativi provvedimenti". Tra questi appunto anche alcuni casi di positività alla listeria in prodotti di carne lavorati da uno stabilimento di macellazione nel Cremasco.

 Padre e figlio sono stati arrestati e posti ai domiciliari.

Listeria: di cosa parliamo

Listeria monocytogenes, responsabile della listeriosi, è un batterio che può essere presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione e può contaminare diversi alimenti come, latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, insaccati poco stagionati.

La principale via di trasmissione per l’uomo è quella alimentare. Bambini e adulti sani possono essere occasionalmente infettati, ma raramente sviluppano una malattia grave a differenza di soggetti debilitati, immunodepressi e nelle donne in gravidanza in cui la malattia è più grave.

La gravità della sintomatologia varia sensibilmente in funzione della dose infettante e dello stato di salute dell’individuo colpito. Si va da forme simil-influenzali o gastroenteriche, accompagnate a volte da febbre elevata fino, nei soggetti a rischio, a forme setticemiche, meningiti o aborto.

Listeria monocytogenes resiste molto bene alle basse temperature e all’essiccamento, in alimenti conservati a temperatura di refrigerazione (4°C). È invece molto sensibile alle usuali temperature di cottura domestica degli alimenti.

Cosa fare: igiene in cucina e cottura degli alimenti

Il Ministero della Salute invita i consumatori a prestare massima attenzione alle corrette modalità di conservazione, preparazione e consumo degli alimenti indicate in modo preciso nell'etichetta presente sulla confezione, che normalmente comportano la cottura prima del consumo.

L’adozione di semplici regole di igiene nella manipolazione degli alimenti, anche a livello domestico, riduce infatti il rischio di contrarre la malattia.

In particolare serve:

  • lavarsi spesso le mani, pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti (utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette);
  • conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi;
  • cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni del produttore riportate in etichetta;
  • non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura (in caso contrario conservarli in frigo e riscaldarli prima del consumo);
  • non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata in etichetta

 

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