E’ caduto da un ponteggio privo della ringhiera di protezione, e quando il suo datore di lavoro lo ha portato in ospedale, anziché rassicurarlo, lo ha minacciato:
“Devi dire che sei caduto in giro, non in cantiere. Altrimenti ti licenzio”.
E per essere sicuro che non sembrasse un incidente sul lavoro, gli ha fatto anche indossare scarpe e giacca di un collega. Una storia vergognosa che viene dalla Lombardia.
Incidente sul lavoro, il capo: “Se parli ti licenzio”
Il 42enne, un operaio di origine egiziana, impiegato per una piccola impresa della provincia di Varese, stava effettuando dei lavori per la ristrutturazione di una palazzina a Cremona. Una mattina, però, mentre si stava occupando della costruzione del tetto, è precipitato da un ponteggio, che non aveva la ringhiera di sicurezza, atterrando sul solaio del quarto piano.
E’ stato soccorso dai colleghi, ma ha iniziato a capire che ci fosse qualcosa di poco chiaro quando uno di loro gli ha dato la sua giacca e le scarpe non da lavoro per cambiarsi, fingendo che l’incidente non fosse avvenuto in cantiere.
A quel punto, una volta cambiato, è stato portato in ospedale a Cremona. Ma prima è arrivata la chiamata del datore di lavoro che gli diceva di non raccontare nulla del cantiere, e di “mandare un foglio con cui mi licenziavo altrimenti mi avrebbe rispedito in Egitto”.
La denuncia
Di fronte a queste minacce, però, l’operaio nordafricano ha deciso di reagire e, anziché stare zitto, denunciare il datore di lavoro presentando un esposto all’Inail e ai Carabinieri.
Al momento è a casa, senza stipendio, e con il rischio di danni permanenti a un braccio, che ne impedirebbero il ricollocamento.