Cadavere trovato legato e bendato appeso a un guard-rail a Trieste: giallo risolto
Solo l'autopsia sul corpo e l'analisi delle immagini di videosorveglianza della superstrada della Gvt potranno chiarire cosa è accaduto
Un vero e proprio mistero avvolge il caso del cadavere trovato la scorsa domenica, 24 settembre 2023, bendato e legato mani e piedi al guard-rail lungo la superstrada Gvt a Trieste (Friuli Venezia Giulia). Un mistero del quale al momento si sa solo l'identità della vittima: un 55enne iraniano senza fissa dimora. Ma quali sono state le circostanze della sua morte? Si è trattato di un omicidio o di un gesto estremo volontario? Ancora tanti sono i dubbi che solo l'autopsia e l'analisi dei filmati di videosorveglianza della zona potranno chiarire. Eppure, per gli inquirenti che indagano sul caso, si sta facendo sempre più largo la pista di un suicidio.
Trieste, cadavere trovato legato e bendato su un guard-rail lungo la Gvt
Com'è morto dunque il 55enne iraniano senza fissa dimora, ma da alcuni mesi a Trieste? Si è trattato di un brutale assassinio, forse durante un regolamento di conti tra bande legate alla criminalità organizzata, con esposizione del corpo come avvertimento rivolto ad altre persone, o di un atto volontario?
Sono queste le domande a cui i carabinieri stanno cercando di trovare una risposta in merito al cadavere rinvenuto nella giornata di domenica scorsa, 24 settembre 2023, dai tecnici dell'Anas lungo la Gvt, una arteria ad alta velocità che porta fuori da Trieste.
La vittima è stata trovata con una benda sugli occhi, le mani immobilizzate, i piedi legati con nastro adesivo e impiccato a una sbarra del guardrail, penzoloni davanti a una scarpata di una decina di metri.
Una circostanza alquanto agghiacciante che, immediatamente, ha fatto pensare a un tragico omicidio.
Perché si ipotizza un suicidio
Il corpo del 55enne è stato rinvenuto in parte saponificato, dettaglio non da poco in quanto evidenza, come stabilito dal medico legale, che la sua morte risalirebbe a due o tre giorni prima, quindi tra le giornate di giovedì 21 e venerdì 22 settembre. Solo l'autopsia sul cadavere, però, potrà stabilire con esattezza il momento e le cause del decesso.
Fondamentale, in questo senso, sarà anche l'analisi delle immagini di videosorveglianza della zona: 90 ore di filmati, compresi tra la mattina di mercoledì 20 e venerdì 22 settembre, da cui si spera di individuare elementi utili a ricostruire nel dettaglio la dinamica dei fatti.
Le indagini degli inquirenti, comunque, in queste ore si stanno concentrando notevolmente anche sulla pista del suicidio. Il motivo, come si legge in una nota della Procura, sta nel fatto che sulla vittima non sarebbero stati trovati elementi in alcun modo indicativi di un decesso dovuto all'opera di terzi: sul corpo nessun appaiono segni di torture, ma solo lesioni post-mortem, conseguenti a fenomeni di decomposizione.
Secondo gli investigatori, l'uomo potrebbe essersi legato mani e piedi autonomamente prima del gesto estremo. Inoltre, nelle tasche della vittima è stato trovato un certificato medico con la diagnosi di una grave forma ansiosa e depressiva e la prescrizione per una visita psichiatrica urgente.
Gli accertamenti sono comunque ancora in corso e ogni tipo di pista resta ancora aperta.