Bracciante agricolo investito da un trattore a L'Aquila e ucciso (intenzionalmente)
Al culmine di un diverbio, il bracciante è stato investito con il mezzo agricolo da un collega ora fermato con l'accusa di omicidio

È degenerata in tragedia una lite scoppiata all’alba nei campi agricoli del Fucino, nel territorio di Trasacco, in provincia de L’Aquila (Abruzzo). Un uomo di origine marocchina, Hamid Essali, 36 anni, è stato investito e ucciso da un trattore condotto da un connazionale al culmine di un violento diverbio. L'aggressore, anch’egli bracciante agricolo, è stato fermato dai carabinieri e si trova ora piantonato all’ospedale di Avezzano, dove è stato ricoverato per alcune ferite.
L'accaduto
Il fatto è accaduto intorno alle 5 del mattino, all’inizio del turno di lavoro in un’azienda agricola locale. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, due gruppi di operai di origine marocchina avrebbero avuto una discussione, poi degenerata in uno scontro fisico tra due colleghi. Durante la lite, l'aggressore sarebbe salito su un trattore e avrebbe volontariamente diretto il mezzo contro Hamid Essali, travolgendolo e uccidendolo sul colpo.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso della vittima. La scena si è consumata sotto gli occhi attoniti degli altri braccianti presenti nella squadra di raccolta. L’area dell'investimento è stata immediatamente sequestrata dai carabinieri della compagnia di Avezzano per consentire i rilievi tecnici.
Dopo l’investimento, l’uomo si sarebbe allontanato a bordo dello stesso trattore, ma è stato rintracciato poco dopo dai militari dell’Arma. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Avezzano, sono ora in corso per chiarire con precisione la dinamica dei fatti e accertare le cause alla base della lite, ancora ignote.
Aggressore fermato
Hamid Essali, la vittima, viveva ad Avezzano con la moglie e due figli piccoli. Era regolarmente assunto con contratto da un’azienda agricola della zona. Il procuratore capo di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, si è recato personalmente sul luogo dell’omicidio per seguire da vicino gli sviluppi delle indagini.
L’aggressore è stato posto in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario. Gli inquirenti continuano a raccogliere testimonianze tra gli operai presenti per ricostruire con esattezza l’intera vicenda.