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Bimba scomparsa a Firenze: il video nell'hotel degli orrori prima dello sgombero

Siamo entrati nei lunghi corridoi e nelle stanze: nessuno qui fa cenno al pizzo per vivere nelle stanze dell'albergo

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Bimba scomparsa a Firenze: il video nell'hotel degli orrori prima dello sgombero

E' iniziato nelle prime ore di questa mattina, sabato 17 giugno 2023, lo sgombero all'ex hotel Astor. Così a una settimana esatta dalla scomparsa di Cataleya, la bambina che abita nello stabile insieme alla famiglia, quello che sembrava già nell'aria da qualche giorno, proprio in queste ore, sta diventando realtàLa procura ha chiesto il decreto di sequestro preventivo perché , c'è il concreto pericolo che l'occupazione "agevoli o protragga le conseguenze del reato".

In corso lo sgombero all'ex hotel Astor

"Si è ipotizzato il delitto di invasione di edifici. Sussiste il pericolo che il protrarsi della condotta criminosa, impedendo i necessari e urgenti lavori di ristrutturazione e messa a norma dell’edificio occupato, agevoli o protragga le conseguenze del reato contestato o agevoli la commissione di altri reati e comporti il rischio di ripetizione di reati contro la persona connessi alle condizioni di accesso alla gestione dell’immobile".

Scrive così il procuratore distrettuale, Luca Tescaroli.

Attualmente l'edificio di via Maragliano è occupato abusivamente a partire dal 19 settembre 2022, da cinquantaquattro persone, suddivise in diciassette nuclei familiari, di cui diciannove minori. 

Come detto, il decreto di sequestro, emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari di Firenze, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, è stato eseguito in modo preventivo.

"I sopralluoghi compiuti dalla polizia giudiziaria, in occasione del tentato omicidio del 28 maggio 2023 e, successivamente, dell’ipotizzato sequestro di persona a scopo di estorsione di Mia Kataleya Chiclio Alvarez del 10 giugno 2023, hanno confermato la presenza nell’immobile di numerosi nuclei familiari", dicono ancora dalle forze dell'ordine.

Su delega della DDA, l’esecuzione è stata curata dalla Questura e dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Firenze, con l’ausilio degli assistenti sociali, dei Vigili del Fuoco e del personale del 118. La Prefettura e il Comune di Firenze si sono attivati per assicurare che gli occupanti vengano alloggiati presso altre strutture abitative.

Siamo entrati nell'hotel degli orrori

Sembra un albergo di due stelle l'ex hotel Astor. Uno di quelli che prenoti all'ultimo momento. Di diverso ha la disperazione di chi vive sul filo del rasoio: tra legalità e delinquenza. Un mondo a parte, che sembra surreale se si pensa che l'ex albergo si trova a pochi chilometri da Santa Maria Novella. Ben 2,9 chilometri da piazza Duomo.

Non siamo in periferia, in via Maragliano, nel quartiere Novoli. Siamo entrati nei lunghi corridoi e nelle stanze dell'Astor.

Da via Boccherini si accede a quella che è diventata la nuova casa di circa un centinaio di disperati. Tra questi c'è anche una giovane di 29 anni, mamma di cinque figli. "Sono loro la mia speranza - dice orgogliosa - E' per loro vorrei un futuro migliore".

Per adesso il loro futuro passa da due stanze, con un grosso orsacchiotto sul letto. Un rincorrersi tra le scale dove giocano, ridono e si divertono. I bambini di via Boccherini scendono le scale come se tutto fosse normale. Si rincorrono. Per loro questo, forse, è l'unico mondo che conoscono. Fatto di fili che penzolano dalle pareti. Muri scrostati, pozze d'acqua, sporcizia, bottiglie di birra, bombole di gas che servono per cucinare o per riscaldare l'acqua.

IL VIDEO:

Qui, chi abita cerca di far diventare questo luogo quanto più normale possibile, difeso dall'esterno dalle tende scure.

Ogni angolo parla di questi bambini, circa una trentina. Anche le pareti, trasformate in fazzoletti di carta dove hanno inciso i loro nomi, raccontano di loro. Lungo le scale, che portano al primo e al secondo piano, hanno disegnato casette, fiori o le loro manine.

Qualche stanza più avanti, al piano terra, si sente il pianto di un neonato. Accanto alla porta la carrozzina. Poco più in là c'è il cortile, con un grosso cancello che adesso si difende dal mondo esterno dove sono accalcati i giornalisti.

Un microcosmo che sa di panni stesi al sole, pallone calciato da una parte all'altra e adulti che fumano.

"Non mi riprendere. Non devo essere qui", dice preoccupato uno degli occupanti che nello stabile si trova solo da qualche giorno.

Non paghiamo nessun affitto

Dominique, invece, ci vive da dieci mesi.

"Spero di non stare qui a lungo. Per adesso è un luogo di appoggio. Purtroppo non mi posso permettere null'altro. Ho dei bambini da mantenere".

Già, perché i protagonisti e le vittime di questa triste storia sono proprio i bambini, come Cataleya che, con ogni probabilità sta pagando le colpe dei grandi.

Due etnie divise da un piano

E' una guerra tra sud americani e rumeni quella all'ex hotel Astor. A dividerli una rampa di scale. C'è chi comanda da queste parti. Una di queste è Lidia, di origini romene. "E' la nostra boss", ci hanno riferito. "Se ci sono problemi si fa riferimento a lei". La donna, oggi, venerdì 16 giugno, è stata portata in procura, insieme ad un'altra donna di origini peruviane. Entrambe rientrate nell'albergo nel primo pomeriggio. Sono solo persone informate sui fatti, tagliano corto i carabinieri.

"Se ci sono problemi chiama questo numero", si legge in una delle porte al secondo piano dove vive la comunità peruviana.

Nessuno qui fa cenno al pizzo per vivere nelle stanze dell'albergo.

"No, non abbiamo pagato", taglia corto una di loro. Adesso c'è l'ombra dello sgombero e quale sarà il futuro.

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