Una storia sfortunata

Barista si accoltella all'addome sommerso dai debiti del locale rilevato durante la pandemia

Il suo bar non era riuscito ad ingranare come aveva sperato e si era ritrovato con debiti da saldare pari a 50mila euro.

Barista si accoltella all'addome sommerso dai debiti del locale rilevato durante la pandemia
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Una storia particolarmente sfortunata, partita da un momento felice, quello nel quale si era deciso a rilevare un bar, investendo una cifra piuttosto considerevole nonostante la pandemia. Giunto ad una situazione al limite, tuttavia, il barista 64enne si è trovato alla fine con le spalle al muro, non riuscendo più a saldare i debiti che aveva maturato. Rinvenuto senza vita dietro al bancone del suo locale, l'uomo aveva deciso di farla finita con una coltellata all'addome.

Barista si accoltella all'addome: trovato senza vita dall'ex fidanzata

Il suo cadavere è stato ritrovato nel pomeriggio di martedì, 11 ottobre 2022, dall'ex fidanzata. Preoccupata perché non riusciva a mettersi in contatto con lui, è andata al suo locale, trovandosi davanti una macabra scena. Sebastiano Ibba, 64 anni, titolare del bar Parisienne in via San Secondo a Torino, si era tolto la vita con una coltellata all'addome.

L'ex compagna lo ha rinvenuto a terra, in una pozza di sangue, dietro al bancone del suo locale. Immediatamente ha lanciato l'allarme. Sul posto sono immediatamente sopraggiunti gli uomini del 118 che però non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'uomo.

Un gesto volontario perché sommerso dai debiti

Al bar Parisienne sono arrivati poi anche i carabinieri per i dovuti accertamenti del caso. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, infatti, l'accoltellamento di Sebastiano Ibba non sarebbe stato dovuto ad un aggressione, ma bensì ad un gesto volontario. Tesi poi confermata anche dal medico legale.

Il barista 64enne, anche come raccontato da un suo amico stretto, da tempo si lamentava dei troppi debiti maturati da quando aveva aperto il bar. Sebastiano Ibba, infatti, aveva rilevato il locale nell'estate 2021, periodo particolarmente complicato perché caratterizzato dalle limitazioni imposte dalla pandemia da Covid-19. La sua attività, inoltre, si trovava in una zona di Torino di scarso passaggio, motivo per il quale non ha mai ingranato come sperava.

L'impossibilità di saldare i debiti, che pare ammontassero a circa 50mila euro, sarebbe stata quindi la motivazione che lo ha spinto al gesto estremo.

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