Tragedia in Piemonte

Bambino di 9 anni muore dopo la puntura di un calabrone per shock anafilattico

Il piccolo, tedesco, era in vacanza in provincia di Alessandria con la famiglia. I genitori hanno dato l'assenso alla donazione degli organi

Bambino di 9 anni muore dopo la puntura di un calabrone per shock anafilattico
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Una puntura d'insetto, una cosa che può capitare soprattutto in estate. Ma che è pericolosissima e che può provocare uno shock  anafilattico letale. Come successo a un bambino tedesco di soli nove anni, morto mentre si trovava in vacanza con i genitori in un agriturismo nella zona della Cooperativa Valli Unite a Costa Vescovato, Comune di appena 320 abitanti in provincia di Alessandria.

Punto da un calabrone, bambino di 9 anni muore per shock anafilattico

Da quanto emerso il bambino stava giocando nei pressi di una stalla ed lì che l'insetto lo ha punto: il pungiglione si è infilato nella pelle, ha iniettato il veleno che ha provocato in seguito uno shock anafilattico e quindi l'arresto cardiaco.

Appena qualche istante dopo il suo cuoricino ha iniziato di nuovo a battere e, proprio in quei frangenti, i soccorritori giunti sul posto dopo la chiamata d'emergenza di alcuni presenti, sono riusciti a intubarlo e a trasferirlo d'urgenza all'Ospedale infantile di Alessandria. Qui ha lottato per due giorni per la vita, ma alla fine mercoledì 23 agosto 2023 è deceduto.   

L'espianto degli organi

La famiglia residente a Norimberga, città extracircondariale tedesca situata nel Land della Baviera, in Germania, si era recata nel Tortonese per trascorrere le ferie agostane nel luogo in cui la mamma del bambino aveva trascorso le estati durante la fase adolescenziale.

Dopo la morte ufficiale del piccolo in ospedale, i genitori hanno dato l'ok all'espianto degli organi. Del caso se stanno ora occupando i Carabinieri di Tortona che dovranno ricostruire la vicenda nei minimi particolari e accertare eventuali responsabilità.

Cosa è lo shock anafilattico

Lo shock anafilattico è una reazione allergica veloce e potenzialmente letale, che può manifestarsi quando un soggetto sensibilizzato verso un allergene entra nuovamente in contatto con esso. Questo tipo di risposta coinvolge numerosi organi e apparati (apparato cardiovascolare, cute, sistema gastrointestinale, apparato respiratorio), con conseguente scompenso funzionale. Per questo motivo, lo shock anafilattico può mettere a rischio la vita del paziente.

Le allergie che maggiormente espongono al rischio di sviluppare uno shock anafilattico sono quelle evocate da allergeni introdotti direttamente nel sangue, come ad  esempio il veleno degli insetti che ci possono pungere con il pungiglione.

Lo shock anafilattico può essere provocato anche dall'assunzione di alimenti, se gli allergeni vengono assorbiti rapidamente dall'intestino.

Come riconoscere lo shock anafilattico

Sapere riconoscere prontamente i sintomi di uno shock anafilattico è fondamentale. Solitamente può verificarsi dopo pochi secondi dal contatto con la sostanza allergica o anche dopo un'ora. I primi sintomi sono:

  • Pallore intenso
  • Orticaria generalizzata (che inizia di solito a mani e piedi);
  • Sudorazione  con cute fredda;
  • Vertigini;
  • Senso generalizzato di grave malessere;
  • Angoscia;
  • Raucedine e abbassamento della voce o disfonia;
  • Tosse stizzosa.

Cosa fare in caso di shock anafilattico

In caso si sospetti uno shock anafilattico la prima cosa da fare è chiamare immediatamente il 112. In attesa dei soccorsi è preferibile che il paziente resti disteso e - in caso perda conoscenza - in posizione laterale di sicurezza.

Le reazioni anafilattiche possono risultare mortali, ma in genere vengono controllate per mezzo di un'iniezione di adrenalina (epinefrina) che provoca il rilasciamento della muscolatura liscia bronchiale contratta e stimola il cuore.

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