Bambino di 19 mesi resta chiuso in auto al caldo, salvato dai Carabinieri che sfondano il vetro
Si è impossessato delle chiavi e ha chiuso fuori mamma e nonno. Per fortuna è arrivato il lieto fine, ma che paura...
E' successo un'altra volta, e poteva essere una disgrazia. Invece la pronta richiesta di aiuto e l'intervento altrettanto repentino dei Carabinieri ha sventato il pericolo. Un bambino di 19 mesi è rimasto chiuso per errore in auto. Mamma e nonno non sono riusciti a liberarlo e così hanno chiesto aiuto ai militari, che hanno evitato il peggio.
Bimbo di 19 mesi si chiude in auto
Purtroppo può capitare che succeda (non è il primo caso). Come racconta èTV, televisione del nostro gruppo Netweek, il piccolo si trovava con mamma e nonno nel parcheggio interrato di piazza VIII Agosto a Bologna. A un certo punto si è impossessato delle chiavi e ha iniziato a giocarci, schiacciando il pulsante della chiusura centralizzata, chiudendo così fuori gli adulti.
Impossibile fargli capire cosa dovesse fare per riaprire l'auto, e così mamma e nonno le hanno tentate tutte per aprire l'auto, anche con l'aiuto di altre persone che nel frattempo erano state richiamate dalla situazione. Senza fortuna. A quel punto è scattata la chiamata ai Carabinieri.
Salvato dai Carabinieri
I militari dell'Arma, dunque, si sono precipitati nel parcheggio e con un frangi-vetri hanno rotto il finestrino posteriore e hanno estratto il piccolo dall'auto. Era sudato, ma stava bene, per la gioia di mamma, nonno e di tutti i presenti, che hanno ringraziato i Carabinieri bolognesi per il rapido intervento risolutore.
Il piccolo salvato... con una App
Una vicenda che ne ricorda un'altra successa poche settimane fa, in Lombardia. A Caravaggio, in provincia di Bergamo, un bambino di un anno aveva fatto la stessa cosa. Mentre la mamma metteva la spesa nel bagagliaio, lui ha preso le chiavi e ha schiacciato il pulsante della chiusura centralizzata.
La temperatura era rovente, il panico ha preso il sopravvento: le chiavi della vettura erano in mano al piccolo, chiuso dentro.
Fondamentale, per il lieto fine - che fortunatamente c'è stato - la prontezza dei soccorritori ma anche il passaggio casuale, da quelle parti di un ragazzino, che conosceva un'app che consentiva di sbloccare una vettura da remoto, attraverso il cellulare.
Mentre era scattato l'allarme, sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco di Treviglio, già pronti ad aprire il veicolo con la forza. Ma come fare per aprire la portiera senza rompere il vetro, e rischiare così di ferire il bambino? La soluzione è arrivata poco prima che i pompieri cominciassero a smontare la portiera pezzo a pezzo, grazie al consiglio di un ragazzino di passaggio. Conoscendo il modello dell'auto si è ricordato che un’applicazione consente l’apertura da remoto dell’abitacolo. È stato così contattato telefonicamente, mentre era sul lavoro fuori Caravaggio, il papà della piccola. Che così ha fatto, aprendo l'auto dal telefono e salvando il piccolo. Una dritta miracolosa, arrivata in tempo.
Come funziona l'app
Considerando, come testimonia drammaticamente la cronaca, che casi del genere non sono così remoti, è bene sapere che sono moltissime le app - legate ai vari brand automobilistici - che consentono di aprire da remoto la portiera bloccata della propria auto.
Una delle componenti fondamentali per aprire la macchina con lo smartphone è la presenza di connettività wireless nel veicolo, che può essere di tipo NFC – ovvero la tecnologia che serve anche per pagare con smartphone -, Bluethooth o tramite eSIM. Questa tecnologia innovativa consente una comunicazione senza fili tra il telefono e l’automobile, creando una connessione sicura e affidabile, eliminando così la necessità di utilizzare una tradizionale chiave fisica.
È importante sottolineare che non tutti i veicoli sono dotati di questa funzionalità avanzata. Pertanto, è fondamentale verificare se il proprio veicolo supporta l’apertura con lo smartphone o se è possibile effettuare un aggiornamento per abilitare questa opzione.
Fra le case automobilistiche che prevedono questo servizio ci sono, fra le tante: Volkswagen, Audi, Ford, Hyundai e BMW.
La tragedia della piccola Agnese
Non si è trattato di un incidente, ma di una tragica dimenticanza, quanto accaduto a metà luglio a Marcon, in provincia di Venezia, dove la piccola Agnese è morta in auto, lasciata per ore sotto al sole dal papà.
Il genitore era andato al lavoro e non si era accorto che la bimba, di solo un anno, era rimasta sul seggiolino (probabilmente doveva accompagnarla da qualche parte, ma se lo è scordato). E così è andato in ufficio.
Mano a mano che passavano le ore, la temperatura si scaldava, sino a diventare insostenibile per la piccola. Quando i colleghi dell'uomo, ore dopo, hanno notato la bimba in auto e hanno dato l'allarme era purtroppo troppo tardi.