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Bambina di un anno dimenticata in auto dal papà per ore sotto al sole: è morta per il caldo

La tragedia a Marcon, in provincia di Venezia. I precedenti in Italia e la Forgotten Baby Syndrome

Bambina di un anno dimenticata in auto dal papà per ore sotto al sole: è morta per il caldo
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Una tragedia assurda, devastante, capace di distruggere una famiglia. A Marcon, in provincia di Venezia, una bambina di un anno, dimenticata in auto dal padre è morta per il caldo.

Dimentica la figlia in auto, bambina muore di caldo

Come riporta Tv7, una delle televisioni del nostro gruppo editoriale Netweek, la tragedia si è consumata giovedì 18 luglio 2024 a Marcon, Venezia, dove una bambina di un anno è morta dopo essere rimasta chiusa in auto sotto il sole per alcune ore.

Stando ad una prima ricostruzione, la piccola, per un tragico errore, sarebbe stata dimenticata in macchina dal padre, che aveva parcheggiato la sua auto e si era poi allontanato per andare al lavoro.

La tragica scoperta e i soccorsi

Una volta rientrato al mezzo, l'uomo si sarebbe reso conto della tragedia, e avrebbe chiamato i soccorsi. L'ambulanza del 118 è arrivata in pochi minuti, ma per la bimba, portata al Pronto soccorso nel disperato tentativo di salvarle la vita, non c'era più nulla da fare.

Gli specialisti dell'Ulss 3 si stanno ora occupando anche di fornire supporto psicologico alla famiglia, comprensibilmente distrutta dal dolore.

Sindrome da dimenticanza di bambini in auto: di cosa parliamo

La cronaca purtroppo ci racconta come non sia il primo caso. L'ultimo episodio era avvenuto a Roma mercoledì 7 giugno 2023, con la morte della piccola Stella, una bambina di soli undici mesi dimenticata dal padre in auto sotto il sole.

La tragedia della piccola Stella a Roma

Quel giorno il padre, Sandro La Tona, carabiniere 44enne in servizio alla Direzione generale per il personale militare del ministero della Difesa, avrebbe dovuto lasciare la piccola all'asilo. Ed era convinto di averlo fatto, tanto che qualche testimone aveva raccontato di averlo sentito chiamare la moglie per mettersi d'accordo per il ritiro della piccola.

Ma quando alle 14 la mamma era arrivata, le maestre  le avevano detto che la bambina non c'era e che non era mai arrivata. A quel punto ha visto la Renault rossa nel parcheggio davanti all'ingresso. Quello che è successo dopo purtroppo è storia nota.

Si chiama Forgotten Baby Syndrome (FBS) e in italiano la traduciamo Sindrome dei bambini abbandonati (tendenzialmente in auto). Gli studi sono abbastanza limitati e difficili da curare, perché spesso la ricerca di informazioni si basa sulla fredda cronaca degli episodi, senza riuscire a scavare a fondo sul perché dell'accaduto.

Un monitoraggio del fenomeno effettuato negli Stati Uniti ha mostrato, su un totale di 171 casi analizzati, che il 73% riguardava bambini che erano stati lasciati in macchina da persone adulte. La metà degli adulti era inconsapevole, o se ne era dimenticato. Nella maggior parte dei casi tali episodi coinvolgono soggetti adulti che hanno funzionalità psichiche e cognitive perfettamente integre. Pertanto, le dinamiche che sottendono al verificarsi di tali episodi appaiono incomprensibili.

Bambini abbandonati in auto: i casi in Italia

Il primo caso italiano di cui si ha memoria risale al luglio 1998 a Catania. Il piccolo Andrea, 2 anni, morì sul seggiolino dell'auto del padre, che si era dimenticato di lasciarlo all'asilo. Da allora sono passati 26 anni e di casi del genere se ne sono contati altri dieci: Merate (Lecco), Teramo, Passignano sul Trasimeno (Perugia), Piacenza, Vicenza, Firenze, Arezzo, Pisa, San Piero a Grado (Pisa) e ancora Catania, nel settembre del 2019. L'ultimo prima del caso romano e di quello veneziano.

La legge anti-abbandono voluta da Giorgia Meloni

A seguito di questi episodi, nel 2019 il Parlamento approvò un decreto che prevede l'obbligo dei seggiolini anti-abbandono in auto per i bambini sotto i 4 anni. Si tratta di seggiolini dotati di un sensore e un allarme acustico che suona nel caso in cui si chiuda l'auto con il bambino ancora seduto sul seggiolino. Il provvedimento - che come prima firmataria vedeva l'attuale presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni -  entrò in vigore il 7 novembre 2019.

I dispositivi, oltre agli allarmi visivi e sonori, possono essere anche collegati agli smartphone dei genitori attraverso apposite App. Chi non ha il dispositivo in auto va incontro a una multa fino a 300 euro e alla decurtazione di 5 punti sulla patente.

 

 

 

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