Esplode la polemica

Azzannato da uno squalo, perde una gamba: tutti i dubbi sulla raccolta fondi da 61mila euro aperta per lui dagli amici

A sollevare il caso la giornalista Selvaggia Lucarelli che è andata indagare sul crowfunding per le spese mediche di Matteo Mariotti: "E' assicurato e le cure sono già offerte dal Sistema sanitario nazionale"

Azzannato da uno squalo, perde una gamba: tutti i dubbi sulla raccolta fondi da 61mila euro aperta per lui dagli amici
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Selvaggia Lucarelli colpisce ancora. La popolare giornalista, che attraverso media e canali social si pone spesso in prima linea su svariati temi e polemiche al centro dell'opinione pubblica nazionale, questa volta ha voluto vederci chiaro in merito alla vicenda di Matteo Mariotti, 20enne di Parma che lo scorso 8 dicembre 2023, mentre si trovava in Australia, ha perso la gamba sinistra dopo essere stato azzannato ripetutamente da uno squalo.

Sul fatto di cronaca in sé, Selvaggia Lucarelli non ha avuto nulla da ridire (e tanto meno rispetto all'eroico salvataggio dell'amico infermiere che ha intervistato il nostro portale provinciale Prima Mantova), piuttosto la sua attenzione si è spostata sulla raccolta fondi aperta da alcuni amici di Matteo per aiutarlo con le cure mediche e che in pochissime ore ha raggiunta l'importantissima cifra di 61mila euro. Ed è proprio su questo aspetto che la nota giornalista ha avanzato dubbi e perplessità. Come ha fatto sapere lo stesso interessato sui social, Matteo aveva stipulato un'assicurazione sanitaria in Italia. Oltre a ciò tutte le varie spese mediche sono coperte dal servizio sanitario nazionale. Ora, come riferito Selvaggia Lucarelli, la domanda sorge quindi spontanea: tutti questi 61mila euro raccolti, per che cosa verranno veramente utilizzati?

"Quindi denuncio le stranezze pubblicamente - si legge nel post di Selvaggia Lucarelli - Mi contatta l’amica che ha organizzato la raccolta su change.org che con fare mellifluo si offre di chiarirmi tutto. E mi chiarisce che non hanno la più pallida idea della destinazione ultima dei soldi a livello di spese mediche. Parla confusamente di ipotetica fisioterapia, psicologi, protesi. Tutte cose coperte dal servizio sanitario nazionale, e comunque qualunque spesa non è quantificabile al momento.

Alla fine conclude che vabbè, la gente mica è obbligata a donare - prosegue - No, certo, le sfugge però che lo scopo di una raccolta pubblica deve essere onesto e chiaro, altrimenti può diventare una truffa. E le sfugge anche la differenza tra una colletta tra amici (che possono decidere di fare un regalo in denaro a chi vogliono) e una raccolta fondi pubblica con la specifica 'per spese mediche'".

"Raccolta fondi aperta a mia insaputa"

Ma oltre alle incertezze sollevate da Selvaggia Lucarelli, anche lo stesso sfortunato protagonista della disavventura australiana ha preso le distanze dalla raccolta fondi aperta dagli amici addirittura - a suo dire - a sua insaputa. Matteo Mariotti, infatti, in queste ore, aggiornando sulle sue condizioni di salute, si è espresso sul tema attraverso le sue Instagram Stories:

"Ieri mattina mi sono ritrovato come sempre in questo lettino, senza una gamba e imbottito di farmaci. Appena ho aperto gli occhi mi sono ritrovato migliaia di messaggi per nulla belli di gente che si è accanita contro di me perché alcuni miei amici hanno voluto aprire una raccolta fondi (completamente a mia insaputa) per aiutarmi in futuro. Non mi sarei mai aspettato di ricevere così tanto aiuto e vi ringrazio. Ma tornado al discorso principale, le donazioni della raccolta fondi sono state una vostra scelta volontaria, nessuno vi obbliga di nulla.

La raccolta fondi è stata sospesa perché delle persone si sono accanite su di me trovandola sbagliata. Preferisco avervi vicini moralmente che economicamente. Io sono triste come potete immaginare e tutto ciò che voglio è un briciolo di tranquillità: non odiatemi perché sono sopravvissuto, non auguratemi la morte, non accanitevi sui miei amici che stanno solo cercando di rendermi la vita un filo più facile".

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Raccolti 61mila euro, ma a cosa saranno destinati?

Dopo avervi riportato le parole di Matteo, torniamo a questo punto all'origine della polemica e a tutti i dubbi mossi da Selvaggia Lucarelli in merito alla raccolta fondi aperta dagli amici del 20enne di Parma.

Innanzitutto la giornalista - dopo essere tornata brevemente sul drammatico incidente con lo squalo che ha riguardato Matteo Mariotti - ha cercato di ricostruire la vita del giovane analizzando i suoi canali social:

"Breve riassunto dei fatti - afferma Selvaggia Lucarelli nel suo post - Matteo, un ventenne di Parma, gira il mondo, fa motocross e vari sport, è in Australia con amici. E’ di famiglia benestante, suo padre è proprietario di un noto locale in centro e di immobili vari, ha altre attività. In Australia Matteo lavora saltuariamente in qualche farm, viaggia nel continente, fa viaggi in Tasmania e si dice che studi (ma non si capisce cosa e dove). È lì - si dice - da circa un anno ma guardando le sue storie in evidenza è chiaro che quest’anno è tornato in Italia più volte, una d’estate (è stato a Montecarlo, Forte dei Marmi, Liguria…) e di recente, in autunno, per poi ripartire per l’Australia. Insomma, a 20 anni se la passa bene, beato lui. E non è che i voli per l’Australia li regalino eh.

Qualche giorno fa entra in mare in una spiaggia nota anche per la presenza di squali, inizia a vestirsi per immergersi e a un metro d’acqua uno squalo lo azzanna. Gli morde una gamba. Matteo lotta, fa in tempo anche ad accendere la telecamera (…) e a riprendere parte dell’accaduto. L’amico chiama i soccorsi, arriva un elicottero che lo porta in ospedale a Brisbane. A un certo punto l’amico che lo soccorre gli dà del coglione perché non ha l’assicurazione sanitaria. Matteo per fortuna si salva ma gli viene amputata una gamba. Dovrà restare lì per un po’ e poi tornerà in Italia".

Ma è a questo punto che Selvaggia Lucarelli sposta l'attenzione su un altro aspetto e affonda il colpo cercando di vederci chiaro sulla raccolta fondi "Tutti per Matte" aperta dai suoi amici:

"Sui giornali esce che non ha una assicurazione sanitaria, ma Matteo su Instagram carica il video dell’aggressione dello squalo e precisa che l’ha stipulata in Italia - aggiunge la giornalista sul suo post - E qui la svolta. Gli amici, un folto gruppetto di ventenni, in poche ore organizzano una raccolta fondi 'Per spese mediche'.

Non si capisce quali però, visto che Matteo (dice) è assicurato, in Italia la sanità è pubblica ed è anche più che benestante. In poco tempo, grazie a stampa, politica (Bonaccini e il Sindaco di Parma, il tg1 e così via) che spingono la raccolta o raccontano la vicenda, il tetto dei 50mila euro è raggiunto. Allora gli amici lo portano a 100mila. Chissà, le spese sono lievitate mentre finiva la prima flebo. Su Facebook qualcuno condivide anche l’iban della zia di Matteo, con foto della sua carta di credito, dunque c’è anche una raccolta parallela.

Quindi denuncio le stranezze pubblicamente - conclude Selvaggia Lucarelli - Mi contatta l’amica che ha organizzato la raccolta su change.org che con fare mellifluo si offre di chiarirmi tutto. E mi chiarisce che non hanno la più pallida idea della destinazione ultima dei soldi a livello di spese mediche. Parla confusamente di ipotetica fisioterapia, psicologi, protesi. Tutte cose coperte dal servizio sanitario nazionale, e comunque qualunque spesa non è quantificabile al momento. Alla fine conclude che vabbè, la gente mica è obbligata a donare. No, certo, le sfugge però che lo scopo di una raccolta pubblica deve essere onesto e chiaro, altrimenti può diventare una truffa. E le sfugge anche la differenza tra una colletta tra amici (che possono decidere di fare un regalo in denaro a chi vogliono) e una raccolta fondi pubblica con la specifica 'per spese mediche'. La sfugge anche (e glielo dico) che tanti donatori si tolgono soldi da pensioni e stipendi miseri, e lo dico perché lo so. La ragazza scrive di aver capito ma lascia la raccolta aperta ancora per ore e la chiude a 62mila euro raggiunti, dopo che la pubblicizza anche il Tg1".

Nel frattempo, sulla pagina Internet della raccolta fondi, si legge un aggiornamento pubblicato mercoledì 13 dicembre 2023 nel quale gli amici di Matteo sottolineano di aver sospeso la possibilità di fare donazioni fino a quando non si avrà certezza sulle effettive necessità sanitarie e su che cosa coprirà l'assicurazione che il 20enne ha stipulato in Italia:

"Il padre di Michele e la zia Giovanna (beneficiaria) sono appena arrivati in Australia. Il risultato ottenuto in soli due giorni è importante. Abbiamo sospeso ora le donazioni fino a quando non si saprà con certezza cosa coprirà l'assicurazione che aveva stipulato in Italia e quali siano le effettive necessità sanitarie. Ringraziamo chi finora ha supportato l'iniziativa promossa dai ragazzi del paese di Matteo".

In ogni caso, al momento la raccolta fondi ha raggiunto la somma totale di 61.658 euro. Una cifra sostanziosa frutto dell'aiuto di tutte le persone che hanno preso a cuore il dramma che ha subito Matteo. Considerando però sia che il 20enne è assicurato, sia che le spese mediche sarebbero offerte dal Sistema sanitario nazionale, bisogna ora trovare una risposta a una domanda lecita: come verranno utilizzati tutti questi soldi?

Commenti
Antonella

Gli amici hanno fatto benissimo a lanciare la raccolta fondi. Al di la della copertura per le spese mediche offerte dal servizio sanitario nazionale, questo ragazzo avrà bisogno di un sostanzioso aiuto finanziario per guardare positivamente al suo futuro, purtroppo senza una gamba. Non è lucro, non è lontanamente paragonabile al pandoro -gate

Cantù

Che la Lucarelli è ignara e come sempre è meglio che stia zitte

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