Auto sperimentale esplosa in tangenziale: morta la ricercatrice del Cnr Maria Vittoria Prati
Lotta per la vita il laureando tirocinante 25enne Fulvio Filace, anche lui ricoverato dopo l'incidente nel reparto grandi ustionati del Cardarelli
Maria Vittoria Prati, 66 anni, ricercatrice da trent'anni all'istituto motori del Cnr di Napoli, ingegnere, è morta a seguito delle gravi ferite riportate nell’esplosione della vettura sulla quale viaggiava – durante una sperimentazione scientifica – nella giornata di venerdì 23 giugno 2023. Era considerata un nome di riferimento nel campo dello studio delle emissioni e dell'utilizzo di combustibili alternativi. Resta in prognosi riservata il laureando tirocinante 25enne Fulvio Filace, anche lui ricoverato dopo l'incidente nel reparto grandi ustionati del Cardarelli. Il giovane viaggiava con Prati sul prototipo della Polo Volkswagen Tdi di quinta generazione esplosa sulla tangenziale partenopea in fase di test su strada. L’auto convertita in ibrido-solare doveva registrare le emissioni in atmosfera, come da commissione del laboratorio Stem Cnr.
Gravemente ustionati
Le condizioni dell’ingegner Maria Vittoria Prati, dopo l’esplosione, sono apparse subito gravissime.
La donna aveva riportato ustioni di terzo grado sul 90 per cento del corpo, dopo due giorni di agonia è arrivato il decesso all’ospedale Cardarelli di Napoli. Era rimasta intrappolata nel veicolo in fiamme, dopo la deflagrazione. Lo studente tirocinante, Fulvio Filace, alla guida, è stato invece sbalzato fuori dal veicolo dalla potente esplosione. Per lui ustioni sul 70% del corpo e una delicata operazione chirurgica alla quale è stato sottoposto nelle scorse ore. A cui presto dovrebbe aggiungersene un'altra.
Da chiarire la natura dell’innesco. Le ipotesi vanno dal caldo a una scintilla. Mentre si esclude una collisione. Perché dalle immagini delle telecamere sulla tangenziale non si vede alcun urto con altri veicoli, né contro il guardrail.
Il progetto scientifico
La Polo coinvolta nell’incidente, infatti, era un prototipo del CNR che faceva parte del progetto “Life Save”, un progetto di rilevanza europeo che punta proprio a saggiare la possibilità di elettrificare le vecchie auto, per mezzo di batterie alimentate da pannelli solari. A darne conferma, il direttore dell’Istituto di Ricerche sulla Combustione IRC-CNR, Riccardo Chirone:
“La vettura esplosa un prototipo affidato all'Università di Salerno per un progetto di ricerca europeo sulla ibridizzazione dei motori di cui il Cnr non è partner. Le prove vengono fatte anche su strada.”
Nello specifico, il progetto Life Save prevede l’installazione di due motori elettrici nelle ruote posteriori. Motori alimentati, da pannelli solari installati sul tetto. La batteria agli ioni di litio trova invece spazio nel bagagliaio, al posto della comune ruota di scorta. Secondo le prime evidenze, questo sistema consentirebbe alle vecchie auto un risparmio del 20-25% di consumi ed emissioni nel tratto urbano. C’è da dire, però, che il progetto Life Save non prevede l’utilizzo di bombole piene di materiale infiammabile, quindi è probabile che i ricercatori stessero testando una soluzione alternativa, sempre in tema di ibridizzazione dei veicoli.
L'inchiesta e l'interrogazione parlamentare
Sull'episodio la procura di Napoli ha aperto un'inchiesta, per ora contro ignoti, nell'ambito della quale oggi è stato ascoltato un dirigente del Cnr. Inoltre è stato disposto anche il sequestro di una vettura gemella a quella andata distrutta, una Volkswagen Polo Tdi, prototipo utilizzato nell'ambito di un progetto denominato "Life-Save" finalizzato a testare la possibilità di abbinare un motore elettrico con batterie alimentate da pannelli solari a vetture dotate di un propulsore termico con l'obiettivo di ridurre le emissioni nell'ambiente.
Secondo quanto è emerso finora, a determinare la potente deflagrazione, che solo per un caso fortuito non ha coinvolto altre vetture, sarebbero state delle bombole il cui contenuto, al momento, rimane sconosciuto: sarà una relazione dei vigili del fuoco a fare luce sulla tipologia di gas che contenevano.
Continua a seguire da vicino la vicenda il deputato napoletano Francesco Emilio Borrelli (Avs), sollecitando chiarezza sui lati ancor oscuri dell'incidente e annunciando una interrogazione parlamentare.
Il comunicato della famiglia di Filace
Venerdì pomeriggio sulla tangenziale di Napoli è esplosa un'auto in transito. Una notizia ripresa presto da tutti i media locali e nazionali per la gravità dell'incidente.
In quella macchina c'erano due persone, una di queste era Fulvio. 25 anni, laureando alla Magistrale di Ingegneria Meccanica, una vita piena di sogni, l'ambizione di lavorare in Ferrari: oggi Fulvio è in coma farmacologico, intubato, con ustioni di terzo grado in gran parte del corpo e con i bronchi occlusi. La ricercatrice che era con lui, invece, è deceduta.
Fulvio, durante il suo tirocinio curriculare, era in un'auto prototipo di un progetto del @CNR denominato “LIFE-SAVE - Make your car a solar hybrid” che ha l’obiettivo di convertire le auto tradizionali in modelli ibridi-solari,uno spin-off dell’Università di Salerno, portato avanti da quattro partner italiani (eProInn, Mecaprom, LandiRenzo e Solbian).
È giusto che la tecnologia progredisca e vada avanti, non vogliamo però che un ragazzo pieno di sogni possa diventare un martire dell'innovazione. Fulvio è vittima di un test fallimentare che cambierà per sempre la sua vita e quella della nostra famiglia. E troppe domande oggi ci tormentano.
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