La tragedia di Treviso

La sfida tra auto e gli amici fuggiti dopo l'incidente: le indagini sulla morte di Eralda e Barbara

Indagati per omicidio stradale i conducenti delle due vetture, ma potrebbe configurarsi anche l'accusa di omissione di soccorso

La sfida tra auto e gli amici fuggiti dopo l'incidente: le indagini sulla morte di Eralda e Barbara
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Emergono particolari drammatici sull'incidente verificatosi nella notte tra sabato 4 e domenica 5 marzo 2023 e costato la vita a Eralda Spahillari, 19enne di Ponte di Piave, e Barbara Brotto, 17enne di Oderzo. Si parla di un sorpasso azzardato, di una folle gara tra auto e anche di omissione di soccorso.

Auto contro un albero: muoiono due ragazze di 17 e 19 anni

Andiamo con ordine: l'incidente è avvenuto attorno alla mezzanotte  al confine tra Gorgo al Monticano e Motta di Livenza, in provincia di Treviso. Qui, in via  Sant'Antonino, al civico 47, l'auto su cui viaggiavano quattro giovani si è schiantata contro un albero: due ragazze sono morte e due ragazzi sono feriti.

Le vittime sono la 19enne di origini greche, Eralda Spahillari, residente a Ponte di Piave e una 17enne di Oderzo, Barbara Brotto. Con loro viaggiavano Mikele Tatani, che guidava l'auto, fidanzato di Eralda, le cui condizioni restano gravi ma stazionarie (è ricoverato in prognosi riservata a Treviso), e  Daniel Castelli, 18enne di Motta di Livenza (sottoposto a un delicato intervento chirurgico a Mestre e in fase di miglioramento),

Eralda Spahillari

Assieme a loro c'era un'altra auto, una Volkswagen Polo sulla quale viaggiavano alcuni amici che avrebbero dovuto trascorrere la serata insieme a loro, ma che  si sarebbero dati alla fuga subito dopo aver chiamato i soccorsi.

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La ricostruzione

E proprio una manovra azzardata tra le due auto, molto probabilmente un sorpasso della Bmw al culmine di una folle sfida sul rettilineo, sarebbe all'origine del drammatico incidente. La Polo, come già emerso, presentava anche uno specchietto rotto. E il contachilometri della potente Bmw, che il padre di Mikele aveva prestato al figlio per la serata, era fermo sui 140 Km/h.

Barbara Brotto

 

Gli amici però, subito dopo lo schianto contro il platano, allertati i soccorsi, si sarebbero dileguati anziché rimanere lì. Panico, paura delle conseguenze per la velocità e, forse, per qualche bicchiere di troppo. Non a caso l'esame per la guida in stato di ebbrezza e l'assunzione di droghe è stato effettuato sul giovane guidatore della Polo, un 18enne, diverse ore dopo la tragedia. Lo ha confermato il Procuratore della Repubblica di Treviso, Marco Martani.

Duplice omicidio stradale

La Procura, al momento, ha comunque iscritto nel registro degli indagati i due conducenti delle rispettive vetture: l'ipotesi di reato è quella di duplice omicidio stradale. Ma, come detto, potrebbe scattare anche quella di omissione di soccorso. Gli inquirenti stanno ancora sentendo i testimoni e sono tuttora alla ricerca di immagini riprese da qualche telecamera di videosorveglianza della zona.

 

Con la jeep nella scarpata: morti zio e nipote

Poche ore prima un altro tragico incidente si era verificato a Pietracamela, sulla Sp43, in provincia di Teramo. In quattro viaggiavano su una jeep, che  è finita in una scarpata. Zio e nipote sono morti, mentre le due fidanzate sono rimaste ferite. Sono state sbalzate fuori dall'auto mentre precipitava.

Le vittime sono Giorgio Bellachioma, di 48 anni e il nipote Andrea Cecca, di 28.

Per cause in corso di accertamento, la Jeep si è schiantata contro il guardrail ed è uscita di strada, saltando due tornanti e precipitando per 50 metri lungo una ripida scarpata. A bordo c'erano anche le rispettive compagne dei due, che sono state scaraventate fuori dalla vettura in un punto impervio, dove sono state recuperate dai soccorritori e portate in autostrada. Per Giorgio e Andrea, invece, non c'era purtroppo più nulla da fare.

 

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