Paura per il giornalista

Attentato a Sigfrido Ranucci: esplosione distrugge le auto del conduttore di Report a Pomezia

Secondo le prime indagini, è stato usato almeno un chilo di esplosivo

Attentato a Sigfrido Ranucci: esplosione distrugge le auto del conduttore di Report a Pomezia

Una potente esplosione ha distrutto le auto di Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore della trasmissione televisiva Report, e quella della figlia. L’attentato è avvenuto nella tarda serata di giovedì 16 ottobre 2025 a Campo Ascolano, località tra Roma e Pomezia, dove le vetture erano parcheggiate di fronte all’abitazione del cronista.

Fortunatamente, nessuna persona è rimasta ferita, ma l’episodio ha causato gravi danni materiali e un forte allarme tra i residenti.

L’esplosione a Campo Ascolano: le prime ricostruzioni

Come racconta Lazio Tv, televisione del gruppo Netweek, l’ordigno è esploso intorno alle 22, provocando un boato che ha scosso il quartiere. Le fiamme hanno rapidamente avvolto la macchina del giornalista e quella della figlia, parcheggiata poco prima dell’accaduto. Anche la facciata della palazzina in cui vive Ranucci ha riportato danni.

Sul posto sono intervenuti Vigili del Fuoco, Carabinieri e Polizia Scientifica, che hanno lavorato per domare l’incendio e mettere in sicurezza l’area.

Secondo una prima stima, sarebbe stato utilizzato almeno un chilo di esplosivo (si tratterebbe di semplice polvere da sparo usata per i fuochi d’artificio, che poteva comunque uccidere). L’assenza di telecamere di sorveglianza nella zona sta complicando il lavoro degli inquirenti, che cercano di ricostruire la dinamica e individuare i responsabili.

L’auto di Ranucci devastata dall’esplosione

Indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma

Le indagini sono state immediatamente affidate ai pm dell’Antimafia di Roma. Il sostituto procuratore Carlo Villani, coordinato dall’aggiunto Ilaria Calò, procede con l’ipotesi di danneggiamento aggravato dal metodo mafioso.

Gli investigatori stanno raccogliendo tutte le informative delle forze dell’ordine intervenute per chiarire la natura dell’ordigno e verificare possibili collegamenti con le minacce ricevute da Ranucci in passato.

Le parole di Sigfrido Ranucci dopo l’attentato

Ranucci, sotto scorta dal 2014 a seguito di minacce di morte da parte di ambienti mafiosi, ha raccontato la drammatica notte:

“Mia figlia è passata davanti alla mia auto pochi minuti prima dell’esplosione. Potevano ammazzarla”.

Il giornalista ha sottolineato che l’attacco potrebbe essere legato alle nuove inchieste di Report, i cui temi erano stati annunciati pochi giorni fa:

“Potrebbe non essere una coincidenza. Con tutte le minacce che riceviamo, non è semplice risalire alla matrice”.

Un clima di minacce e isolamento

Nel corso degli ultimi anni, Sigfrido Ranucci ha più volte denunciato episodi intimidatori: dal ritrovamento di proiettili P38 davanti alla sua abitazione al pedinamento di persone sospette.
Il giornalista ha inoltre parlato di un crescente clima di delegittimazione e isolamento nei suoi confronti, legato alla natura scomoda delle sue inchieste.

Le immagini diffuse da Report

Sui canali social ufficiali di Report è stato pubblicato un video che mostra la parte anteriore dell’auto di Ranucci completamente distrutta e l’altra vettura, appartenente alla figlia, gravemente danneggiata. L’esplosione ha colpito anche la casa adiacente alla loro abitazione.

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