Asta shock: in vendita il volantino delle Brigate Rosse sul rapimento di Aldo Moro
E' già polemica sulla vendita al miglior offerente del documento con cui le Br rivendicarono la strage di via Fani e il sequestro dello statista.
Brigate Rosse e Aldo Moro. Una storia senza fine. E ora il volantino del rapimento finirà al miglior offerente. Prima lo shock "rumoroso" e di sangue di via Fani a Roma, poi lo shock più silenzioso e assordante di via Caetani, sempre nella Capitale. Una vicenda segnata all'inizio e alla fine dal marchio delle Brigate Rosse.
Prima il volantino a rivendicare il rapimento dello statista, poi la telefonata, ormai entrata nelle orecchie e nelle pagine di storia di Valerio Morucci al professor Francesco Tritto per spiegare dove avrebbero ritrovato il corpo di Moro.
E ora proprio quel volantino che segnò l'inizio di una delle pagine più cupe, tristi e misteriose della storia italiana, va all'asta. Non senza polemiche.
Il volantino delle Br all'asta: ancora una volta una storia tutta italiana
Questo ulteriore capitolo della vicenda (che proprio non vuole conoscere la parola fine) sta già portando un polverone di polemiche.
La base d'asta è di 600 euro e finora sono già arrivate 28 offerte, per il volantino attraverso cui le Brigate Rosse rivendicarono il rapimento di Aldo Moro dopo la mattinata di sangue in via Fani a Roma.
L'offerta più alta sottoposta finora all'attenzione della Bertolani Fine Art, la casa d'aste romana che si occupa della vendita, è di 5.000 euro, ben più del valore stimato, che va da 1.300 a 1.700 euro. La scadenza delle offerte è fissata per martedì 18 gennaio 2022.
La descrizione del volantino delle Brigate Rosse sul rapimento di Aldo Moro
Il ciclostilato con cui i terroristi rivendicarono il rapimento del leader della Democrazia cristiana è all'asta nella sezione "Autografi e memorabilia".
Il documento viene descritto dalla casa d'aste in buone condizioni, anche se leggermente "piegato" ai bordi.
"Il volantino ciclostilato su carta, misura circa cm.33x22, con 80 righe di testo scritte su entrambe le facciate, presenta lievi strappi ai bordi, foglio piegato in quattro che lascia leggere pieghe centrali ma in complesso è in condizioni molto buone".
Un foglio di carta che ha scritto la storia
Come ormai tristemente noto, si tratta del primo di una serie di comunicati che le Brigate Rosse fecero arrivare alle testate giornalistiche dal 16 marzo 1978 al 9 maggio quando il corpo di Moro venne fatto ritrovare nel bagagliaio di una Renault 4 Rossa in via Caetani.
Ecco il testo che, come la telefonata di Morucci a Tritto, è passato alla storia:
"Giovedì 16 marzo un nucleo armato delle Brigate Rosse ha catturato e rinchiuso in un carcere del popolo Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana. La sua scorta armata, composta da cinque agenti dei famigerati Corpi Speciali, è stata completamente annientata"
Nella drammatica mattinata di via Fani, le Brigate Rosse uccisero infatti la scorta di Moro mentre lo statista si stava recando a Messa.
Dalle Brigate Rosse alle aste
Quella dei volantini delle Brigate Rosse è una storia tormentata. Già nel marzo del 2012 furono acquistati da Marcello Dell’Utri all’asta dalla Bolaffi a Milano per 17mila euro.
In quell'occasione si trattava di quelli stampati tra il 1974 e il 1978, e tra essi c’era anche il ciclostilato "numero 6" che comunicava la condanna a morte di Aldo Moro.
Ora un nuovo capitolo, con il ciclostilato del rapimento.
La polemica
Ma come detto e come facilmente immaginabile, la notizia della vendita all'asta del comunicato delle Brigate Rosse ha alzato un polverone di polemiche.
Il primo ad alzare un muro contro la vendita all'asta è stato il giornalista Mario Calabresi su Twitter
Queste pagine grondano sangue, non possono essere comprate e vendute, diventare oggetto da collezione. L’unico luogo dove possono stare è nelle case della Memoria a ricordarci la barbarie che fu il terrorismo https://t.co/CIf7cGVnxQ
— Mario Calabresi (@mariocalabresi) January 4, 2022