Trovato morto nella cartiera: non è stato un malore o un incidente sul lavoro, ma un omicidio
Incredibile svolta nella morte di Artan Kaja, trovato senza vita in un'azienda di Capannole (Lucca)
Artan Kaja, il 52enne imprenditore di Capannole trovato morto in una cartiera dalla moglie, non è stato vittima né di un malore né di un incidente sul lavoro, come ipotizzato inizialmente, ma è stato ucciso. Incredibile svolta nel giallo di Lucca.
Artan Kaja è stato ucciso
A Capannole di Lucca, Artan Kaja, 52 anni di origini albanesi, addetto alla movimentazione merci alla Smurfit Kappa di Lunata, era stato trovato senza vita dalla moglie che lavora nella stessa ditta come addetta alle pulizie.
Immediatamente si era pensato a un malore fatale o a un possibile incidente sul lavoro. Invece la realtà dei fatti era molto diversa, ed è stata scoperta in un paio di giorni dai Carabinieri che hanno indagato sulla morte dell'uomo.
Il delitto
I Carabinieri, immediatamente dopo il ritrovamento del cadavere, avevano dato il via alle indagini, che hanno portato all'incredibile svolta nella tarda serata di giovedì 9 gennaio 2025, quando è stato confermato che si è trattato di un omicidio.
Sarebbe peraltro già stato individuato il responsabile: sarebbe un autotrasportatore connazionale della vittima, che messo alle strette dai militari ha confessato il delitto. Gli ha sparato un colpo di pistola da distanza ravvicinata e poi si è dileguato.
In stato di shock, però, non ha spiegato altro agli inquirenti, che lavorano per ricostruire movente e dinamica della tragedia.
Chi era Artan Kaja
Artan Kaja aveva una piccola impresa di trasporti e movimentazioni merci. All'interno della Smurfit Kappa lavorava come terzista ed era addetto alla movimentazione delle merci con i pallet. Ed era proprio quello che stava facendo nella serata di martedì 7 gennaio 2025, quando è stato trovato morto dalla moglie, che non vedendolo tornare a casa era andata in ditta a cercarlo.