A Roma

Arrestato per spaccio dopo aver perso il lavoro: "Mia moglie è malata e mio figlio deve studiare". Il giudice lo assolve

Un 48enne, rimasto disoccupato, ha deciso di entrare in una rete di spaccio. Di fronte alla sua problematica situazione, però, il giudice ha voluto graziarlo

Arrestato per spaccio dopo aver perso il lavoro: "Mia moglie è malata e mio figlio deve studiare". Il giudice lo assolve
Pubblicato:
Aggiornato:

Dopo aver perso il lavoro, aveva iniziato a spacciare cocaina attraverso WhatsApp, motivo per cui è stato arrestato. Una volta giunto davanti al giudice, però, ha raccontato la sua situazione sottolineando che i soldi gli servissero per pagare le cure della moglie malata e gli studi del figlio. Di fronte a questo stato delle cose, il giudice ha deciso di assolverlo.

48enne romano perde il lavoro e inizia a spacciare cocaina: arrestato

Lo scorso sabato, 26 agosto 2023, come scrive Il Messaggero, un cittadino romano di 48 anni è stato fermato per un controllo stradale dai carabinieri della stazione di Roma "Città Giardino". All'interno della sua macchina, presa a noleggio, sono state rinvenute sette dosi di cocaina e 280 euro.

Dai controlli successivi dei militari dell'Arma si è scoperto che il 48enne riceveva su WhatsApp indicazioni su dove recuperare l'auto, la droga e il luogo della consegna. Per questo motivo l'uomo è stato arrestato, misura convalidata dal gip che ha anche accolto la richiesta di giudizio immediato.

Ha iniziato a spacciare per le cure della moglie malata e gli studi del figlio

Durante il processo, il 48enne ha raccontato la sua storia a cuore aperto, sottolineando il motivo per il quale è arrivato a dover spacciare.

L'uomo, infatti, rimasto da poco senza lavoro, è stato messo con le spalle al muro. Senza più la possibilità di racimolare qualche soldo, non aveva la più pallida idea di come pagare le spese mediche della moglie malata e gli studi del figlio. Per tale ragione ha deciso di entrare a far parte di una rete di spaccio, della quale poi ha raccontato il funzionamento durante l'udienza di convalida dell'arresto.

Il giudice lo assolve

Per l’uomo la procura aveva chiesto otto mesi di reclusione, mentre la difesa aveva puntato sull’assoluzione per la modica quantità della sostanza trovata in auto al momento dell’arresto.

Alla fine, ascoltate le ragioni delle due parti, il gip ha deciso di accogliere la richiesta di assoluzione, non senza lanciare un avvertimento:

"Mi auguro che con il sussidio di disoccupazione lei possa trovare delle entrate lecite per mantenere la moglie malata e il figlio che deve andare a scuola - ha dichiarato il giudice come riporta Il Messaggero - È una occasione che le si offre, non potrà andarle sempre bene".

Seguici sui nostri canali