A Torino

Aorta recisa per errore durante un intervento chirurgico, muore neonato di 10 mesi

Sul caso la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo: indagati in nove

Aorta recisa per errore durante un intervento chirurgico, muore neonato di 10 mesi
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Doveva essere sottoposto a una delicata operazione per una malformazione congenita al polmone. Durante l'intervento, però, qualcosa è andato storto. Una disastrosa catena di errori ha portato quindi alla morte di un bimbo di soli 10 mesi all'ospedale Regina Margherita di Torino. Il piccolo ha perso la vita perché gli è stata recisa per sbaglio l'aorta. Ora, dopo due anni dai fatti, la procura di Torino ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo: indagati in nove.

Aorta recisa per errore, muore neonato di 10 mesi

Una drammatica vicenda su cui ora sono indagati nove medici. Come raccontato da Prima Torino, lo scorso 15 aprile 2021, un bimbo di soli 10 mesi ha perso la vita all'ospedale Regina Margherita durante un delicato intervento chirurgico.

Durante l'operazione, fatta per sistemare una malformazione congenita al polmone, una problematica abbastanza frequente, diagnosticata addirittura prima del parto, al bimbo di 10 mesi è stata recisa per sbaglio l'aorta.

L’errore fatale sarebbe stato commesso dal chirurgo che avrebbe confuso l’aorta per un altro vaso sanguigno. In quel periodo il professionista, normalmente in servizio alle Molinette, lavorava eccezionalmente in chirurgia del Regina Margherita e (secondo le informazioni raccolte dall’accusa) non era esperto in interventi sui neonati.

Indagati in nove per omicidio colposo

Sul tragico incidente in sala operatoria avvenuto due anni fa, ora, la procura di Torino ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo. Ad essere coinvolti sono in nove: l'intera equipe con i medici, gli anestesisti e i chirurghi e il primario. Coordinano l’inchiesta il pm Francesco La Rosa e l’aggiunto Vincenzo Pacileo che avevano ricevuto la notizia del reato due anni fa, direttamente dal Regina Margherita.

I periti sottolineano che quel tipo di operazione deve essere eseguito da operatori esperti. L'altro fattore determinante nella tragedia, sempre secondo i periti, è stata l'interpretazione errata della situazione generale del bimbo e la mancata conoscenza dell'anatomia dei neonati. Altri errori poi, sarebbero stati commessi dagli anestesisti che avrebbero posizionato in maniera errata lo strumento che serve a misurare l'ossigenazione del sangue. Se messo correttamente, forse il piccolo si sarebbe salvato.

Nella relazione dei periti viene sottolineato come l'errore chirurgico non sia stato evidenziato subito facendo perdere tempo prezioso alla rianimazione del piccolo.

Una volta accortisi della gravità della situazione, il piccolo è stato portato immediatamente in Rianimazione, ma qui i valori hanno continuato a peggiorare rendendo necessaria un'altra operazione. Purtroppo però era troppo tardi.

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