Operaio muore schiacciato nella fabbrica Stellantis di Avellino
Oltre alle due morti bianche delle scorse ore anche una gravissima serie di infortuni da Nord a Sud
Ancora incidenti sul lavoro con esiti gravissimi se non mortali. Un operaio di 52 anni è morto nella fabbrica Stellantis di Avellino, schiacciato da un macchinario. Stessa sorte per un operaio edile di 50 anni a Campofelice di Roccella, nel Palermitano, il 21 febbraio 2024, schiacciato da un muro.
Spostandoci in Puglia, ha perso la vita sulla pista della Nardò Technical Center, il centro prove di proprietà Porsche gestito da Porsche Engineering, anche un collaudatore 36enne.
Nella medesima giornata, da nord a sud del Paese, si sono verificati una serie impressionante di infortuni di grave natura.
Tragedia alla Stellantis di Avellino: operaio schiacciato
Un operaio di 52 anni è morto nello stabilimento Stellantis di Pratola Serra (Avellino) giovedì 22 febbraio 2024. La vittima, dipendente di una ditta esterna, sarebbe rimasta schiacciata da un macchinario nel reparto basamento motore.
Nonostante i soccorsi immediati, purtroppo per l'uomo - residente ad Acerra - non ci sono state speranze.
Operaio 50enne morto sul lavoro: schiacciato da un muro
Morte bianca in Sicilia, provincia di Palermo. Secondo una prima ricostruzione, un operaio è stato travolto dal muro di un'abitazione in ristrutturazione in una dimora in campagna. Fatali i blocchi di tufo che si sono sbriciolati e l’hanno travolto: non c'è stato nulla da fare.
Sul luogo dell'incidente è arrivato il medico legale e il magistrato di turno della procura di Termini Imerese. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i sanitari del 118, carabinieri e personale dell'Asp.
Serie di gravi infortuni
Nella medesima giornata in cui si è consumata la tragedia siciliana, altri gravissimi ferimenti di lavoratori disseminati nel Paese.
Un autotrasportato proveniente dall'estero, è rimasto ferito mentre scaricava il proprio rimorchio nel piazzale di un’azienda di Mottalciata, in provincia di Biella.
Una grossa balla di tessuto sarebbe caduta accidentalmente dal cassone travolgendolo. Il 49enne è stato subito soccorso dai presenti per poi essere affidato alle cure del 118. E’ stato accompagnato all’Ospedale degli Infermi in codice giallo. Ha riportato la lussazione di una spalla e la frattura di una caviglia.
Spostandoci in Friuli Venezia Giulia, sempre nelle scorse ore, un operaio è rimasto gravemente ferito mentre lavorava in un cantiere nel Castello di Gorizia. L’uomo è caduto da un’altezza di circa sei metri e ha riportato profonde lesioni. Sul posto è giunta immediatamente un’ambulanza proveniente da Gorizia, un’automedica e l’elisoccorso.
Al momento non si conosce ancora la dinamica dell’incidente. Gli inquirenti hanno già avviato le indagini per fare chiarezza sull’accaduto.
In provincia di Terni, a Cesi, in un cantiere edile, un operaio 65enne è stato trasportato in terapia intensiva dopo essere precipitato sul tavolato di una ristrutturazione: un volo di due piani.
Sul posto gli ispettori del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro della Usl Umbria 2 che indagano sui fatti.
Morto un collaudatore Porsche
Chiude la terribile carrellata la morte, in Salento, nella mattinata del 21 febbraio 2024, di un driver, Mattia Ottaviano, di 36 anni, di Tuglie (Lecce), morto sulla pista della Nardò Technical Center, il centro prove di proprietà Porsche gestito da Porsche Engineering.
Stando alle prime informazioni, il collaudatore si trovava in sella a una motocicletta che, per cause in corso di accertamento, si è scontrata con un'auto. Il conducente della vettura è rimasto ferito, mentre il 36enne è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Polizia e della Polizia Locale. Le attività all'interno della pista al momento sono state sospese, mentre le cause dello scontro sono ancora al vaglio degli agenti della polizia locale.
"Mentre siamo in riunione in Prefettura per la prevenzione e il rispetto della salute e della sicurezza, l'ennesima morte di un lavoratore di una ditta in subappalto. Non se ne può più. Ora basta!", ha tuonato Valentina Fragassi, segretaria generale della Cgil Lecce. "Il Governo non faccia comunicati di cordoglio ma leggi a tutela della vita di chi lavora. Di lavoro si deve vivere e non morire".