tragedia senza fine

Ancora due morti sul lavoro: 52enne schiacciato dal muletto e 30enne folgorato

Sul tema delle morti bianche è intervenuta nelle scorse ore anche la Cei: il messaggio dei vescovi a ridosso del Primo maggio.

Ancora due morti sul lavoro:  52enne schiacciato dal muletto e  30enne folgorato
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Ancora morti sul lavoro. Nella giornata di ieri, 28 marzo 2022, si è aggiornato il bilancio di sangue delle morti bianche con altri due drammatici incidenti fatali: uno nel Mantovano, l'altro nel Salentino.

Morte sul lavoro a Castel Goffredo

Come racconta Prima Mantova, Giacomo Turra aveva 52 anni, era capocantiere a Castel Goffredo, dove si sta costruendo la nuova Rsa: è morto nel primo pomeriggio di ieri in un tragico incidente sul lavoro, schiacciato dal muletto che stava guidando da solo.

Secondo una prima ricostruzione l'operaio stava trasportando della sabbia, mentre i colleghi erano in pausa pranzo. Durante un trasporto il muletto sarebbe passato su un cumulo di sabbia che lo avrebbe destabilizzato, facendolo ribaltare a terra. Purtroppo, nella caduta, il 52enne sarebbe stato sbalzato fuori, rimanendo schiacciato dal mezzo. L'allarme è scattato immediatamente, i colleghi hanno provato a salvare Turra in attesa dei soccorsi ma purtroppo ogni tentativo di strapparlo alla morte è stato vano: una volta giunti sul posto con auto medica ed elisoccorso i sanitari nonostante, i vari tentativi di rianimarlo, non hanno potuto fare altro che dichiarare il suo decesso.

Dalle informazioni trapelate sembrerebbe che Turra non indossasse il necessario caschetto di protezione e che non avesse allacciato la cintura di sicurezza una volta salito sul mezzo. I Carabinieri hanno sequestrato il muletto che verrà esaminato dai tecnici della medicina del lavoro per comprendere se fosse tutto in regola.

Giacomo Turra

Folgorato a 30 anni nel Salento

Sempre nella giornata di ieri ha perso la vita sul lavoro anche Antony Turnone, operaio di 30 anni di Martina Franca, rimasto folgorato dopo che il braccio meccanico che stava manovrando per spostare alcuni container ha toccato un cavo dell'alta tensione. L'incidente è avvenuto in un impianto fotovoltaico di San Donato, in Salento, dove il giovane stava lavorando per conto di una ditta.

"Siamo ancora una volta costretti a commentare con il dolore nel cuore la notizia di una morte sul lavoro. Questa volta a perdere la vita è stato un giovane lavoratore impegnato su un campo fotovoltaico. Si esce da casa al mattino per guadagnarsi da vivere e poi non si fa ritorno. Tutto ciò è inaccettabile".

Così Valentina Fragassi, Ada Chirizzi e Salvatore Giannetto, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Lecce, commentano questa morte prematura.

Grave infortunio nel Torinese

Nella giornata di domenica 27 marzo, a Collegno - nel Torinese - è rimasto gravemente ferito un operaio di 54 anni, caduto da una scala da un'altezza di due metri mentre stava lavorando allo spostamento di materiale edile. Ha battuto violentemente la testa riportando un grave ematoma. Immediatamente soccorso è stato trasportato al Giovanni Bosco di Torino: le sue condizioni sono giudicate gravi. Su quanto accaduto sono in corso le indagini degli ispettori dello Spresal dell'Asl To3. Sul posto anche i carabinieri.

L'intervento della Cei

Sul tema delle morti e degli infortuni sul lavoro è intervenuta, nelle scorse ore, anche la Cei:

"La Chiesa che è in Italia non può distogliere lo sguardo dai contesti di elevato rischio per la salute e per la stessa vita alle quali sono esposti tanti lavoratori. I tanti, troppi, morti sul lavoro ce lo ricordano ogni giorno". Così la Conferenza episcopale italiana, sottolineando come sia "in discussione il valore dell'umano, l'unico capitale che sia vera ricchezza".

Nel messaggio per il Primo maggio, i vescovi pongono la loro attenzione su "quanti sono impegnati in lavori irregolari o svolti in condizioni non dignitose, a causa di sfruttamento, discriminazioni, caporalato, mancati diritti, ineguaglianze".

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