Ferale Bilancio

Anche a Verona una poliziotta si è tolta la vita con la pistola d'ordinanza: lascia bimbo di 5 anni

In pochi giorni si sono suicidati quattro agenti tra Polizia e Carabinieri.

Anche a Verona una poliziotta si è tolta la vita con la pistola d'ordinanza: lascia bimbo di 5 anni
Pubblicato:

Un altro caso, dopo i primi tre avvenuti in sole 24 ore. Cresce il tragico bilancio dei suicidi tra le forze dell'Ordine: l'ultimo episodio riguarda una poliziotta 46enne di Verona che si è sparata con la sua stessa pistola di ordinanza.

Verona, poliziotta si suicida con la pistola d'ordinanza

Mentre lo scorso giovedì 8 settembre 2022, erano stati segnalati tre suicidi tra le forze di polizia e i carabinieri, nella serata di ieri, lunedì 12 settembre 2022, purtroppo, se ne è andato ad aggiungere un quarto. Come raccontato da Prima Verona, una poliziotta 46enne si è tolta la vita sparandosi un colpo con la propria pistola d'ordinanza. L'agente, in servizio presso l’ufficio personale della Questura veronese, era madre di una bambina di soli 5 anni. La donna è stata trovata in una pozza di sangue da alcuni colleghi, allarmati dopo aver sentito lo sparo. Subito è stato contattato il personale sanitario del Suem 118, accorso immediatamente sul posto. Per la poliziotta 46enne, tuttavia, non c'è stato nulla da fare: è deceduta poco dopo l'arrivo in ospedale.

A denunciare l'accaduto è stato il Segretario Generale Nazionale del Libero Sindacato di Polizia (Li.Si.Po.) Antonio de Lieto:

"Tutto il Li.Si.Po. si unisce all’infinito dolore della famiglia della poliziotta che si è tolta la vita. E’ sempre lui, il 'virus suicida' che miete vittime. E’ una strage senza precedenti i cui numeri lasciano sgomento".

Quarto suicidio in quattro giorni

Il segretario generale del Li.Si.Po. parla di strage facendo riferimento a tutto quello che si è verificato tra le forze dell'Ordine in soli quattro giorni. Se la poliziotta veronese è solo l'ultima in ordine di tempo, nella giornata di giovedì 8 settembre 2022, già altri tre agenti si erano tragicamente tolti la vita: stiamo parlando Francesco Goisis, 39 anni, carabiniere forestale di Rimini, a cui si sono aggiunti un agente della Polizia Locale di Jesolo di 43 anni e un ispettore di Polizia 59enne di Cremona.

"Cosa hanno fatto i vertici del Ministero dell’Interno per arrestare l'onda suicida nella Polizia di Stato? - afferma Antonio de Lieto - A memoria del Li.Si.Po. il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese non ha speso una parola, sebbene più volte sollecitato dal Li.Si.Po., sulla necessita di istituire, presso tutti gli Uffici di Polizia, un pool di psicologi a stretto contatto con gli operatori di Polizia in tutti gli uffici e/o posti di lavoro, in modo tale da intervenire in casi di disagi psicologici, assicurando il necessario supporto e l’esclusione di qualsiasi atto drammatico".

Situazione insostenibile

Gli ultimi quattro suicidi tra le forze dell'Ordine tracciano un quadro generale inquietante: l'Osservatorio suicidi parla di oltre 50 casi già avvenuti dall'inizio dell'anno. Si tratta di una percentuale altissima rispetto al resto della popolazione: nella nostra Penisola, infatti, se il tasso di suicidi è dello 0,60 per mille, il numero sale all'1 per mille tra gli agenti di polizia e all'1,30 tra gli agenti di Polizia Penitenziaria.

"Ad oggi, a giudizio del Li.Si.Po., non si sono visti i risultati sperati - prosegue Antonio de Lieto - Si continua a percorrere la stessa strada che, a parere del Li.Si.Po., è palesemente fallimentare. Per dover di cronaca bisogna riconoscere al Ministero dell’Interno ed al Capo della Polizia che qualcosa è stato fatto per fronteggiare il 'virus suicida': le riunioni del tavolo per la prevenzione e gestione delle situazioni di disagio per il personale della Polizia di Stato si sono tenute non in presenza fisica ma in modalità di videoconferenza.

Certo, bisogna dare atto che i vertici del Ministero si sono impegnati al massimo ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti! Mega riunioni e fiumi di parole – ha concluso il leader del Li.Si.Po. – di certo non servono a debellare il 'virus suicida' nella Polizia di Stato. Signor Ministero dell’Interno, signor Capo della Polizia, troppe mamme, troppe mogli e troppi figli piangono gli appartenenti della Polizia di Stato che si sono suicidati e attendono la giusta risoluzione per debellare definitivamente questa 'strage silenziosa' non riducibile a sterili 'ricette d’ufficio'. Il Li.Si.Po. auspica che il futuro Governo nomini alla guida del Ministero dell’Interno un Ministro capace di fronteggiare i continui suicidi nella Polizia di Stato!".

Seguici sui nostri canali