da Prima Firenze

Anche a Capodanno un paziente ubriaco e fuori controllo ha aggredito due infermieri

E' accaduto all'ospedale di Cisanello di Pisa, le forze dell'ordine sono riuscite a bloccarlo scongiurando il peggio. Il giorno dopo si è verificata un'aggressione anche alla clinica di Abano Terme, in provincia di Padova (Veneto)

Anche a Capodanno un paziente ubriaco e fuori controllo ha aggredito due infermieri
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Sta ormai diventando un report quotidiano quello relativo alle aggressioni a medici e infermieri nel Paese. L'ennesimo caso di violenza in corsia si è consumato in Toscana, provincia di Pisa, nella notte di Capodanno 2025.

Infermieri aggrediti a Capodanno a Pisa

Ha aggredito due infermieri all'ospedale di Cisanello di Pisa nella notte di Capodanno, mercoledì 1 gennaio 2025. Come riporta Prima Firenze, un 40enne, in stato di agitazione, causato anche dallo stato di ebbrezza, è stato fermato in tempo dai Carabinieri mentre si era scagliato contro i due operatori sanitari. L'uomo è stato arrestato con l'accusa di lesioni aggravate ed è stato disposto l'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per due volte a settimana.

"La sanità è un bene comune"

“L’arresto dell’aggressore di due infermieri a Pisa rappresenta un segnale importante nella lotta contro il fenomeno spregevole delle aggressioni al personale sanitario. Questa misura dimostra che si può e si deve fare qualcosa per proteggere chi, ogni giorno, si dedica alla cura e alla salute delle persone con professionalità e dedizione. L’applicazione dell’articolo del codice penale sull’aggressione ai sanitari è un segnale positivo che, speriamo, funga da deterrente per futuri episodi di violenza".

A dirlo è Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, commentando l’arresto.

"La paura e il rischio di aggressioni non possono e non devono diventare una condizione normale di lavoro per i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario. Questo arresto è la dimostrazione che la legge può essere uno strumento efficace – dice il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze - ma dobbiamo fare di più, sia in termini di sensibilizzazione che di prevenzione”.

Il presidente invita le istituzioni e i cittadini a un impegno congiunto per creare un ambiente lavorativo sicuro e rispettoso: "La sanità è un bene comune e chi vi opera merita protezione e rispetto. Ogni aggressione non è solo un attacco a un singolo professionista, ma a tutta la nostra comunità, pazienti compresi”, conclude Dattolo.

Un'altra aggressione ai sanitari in Veneto

Ma a poche ore di distanza dal caso di Cisanello, anche in Veneto si è registrata un'aggressione ai danni del personale medico sanitario. E' successo ad Abano Terme, in provincia di Padova, dove un'operatrice socio-sanitaria del pronto soccorso locale è stata ferita da un paziente 24enne di origini nordafricane, che poi ha aggredito anche una guardia giurata e un carabiniere.

Come raccontato da Prima Padova, il 24enne, in evidente stato di alterazione psicofisica, ha seminato il panico, venendo bloccato dai militari dell'Arma e poi portato in caserma per accertamenti.

L'episodio di violenza in ospedale ha avuto origine dopo che il cittadino nordafricano è stato segnalato dal capotreno di un convoglio regionale fermo alla stazione di Terme Euganee perché stava disturbando gli altri passeggeri, dimostrandosi poi ostile verso i controllori.

Quando i carabinieri sono giunti in stazione, lo hanno subito perquisito trovandolo in possesso di qualche grammo di hashish. Una volta portato in caserma, si è però sentito male: a questo punto è stato richiesto l'intervento di un'ambulanza del Suem 118 che ha portato il 24enne in pronto soccorso. Il motivo del malessere è stato collegato all'assunzione di stupefacenti uniti ad alcol.

Ma un'ora dopo gli accertamenti medici, alla casa di cura di Abano Terme è esploso il putiferio. Un'operatrice socio-sanitaria è stata colpita con schiaffi e pugni, riportando lesioni guaribili in dodici giorni. Per fermare il 24enne è stato chiesto l'intervento di una guardia giurata, ma anche il sorvegliante è stato preso di mira dalla furia del giovane, che gli ha provocato cinque giorni di prognosi. Per ultimo, prima di essere bloccato definitivamente, anche un carabiniere è stato aggredito dal paziente.

A suo carico le accuse sono di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, aggressione a personale sanitario e lesioni personali. Nella giornata di venerdì 3 gennaio 2025 è stato giudicato in direttissima. Il Presidente di Regione Veneto, Luca Zaia, ha voluto rilasciare alcune parole per commentare quanto accaduto al pronto soccorso di Abano Terme, denunciando ancora con forza la drammatica piaga delle violenze a medici, infermieri e oss:

"Ancora violenza in un ospedale veneto, da condannare con la massima durezza. È intollerabile, un fenomeno che va stroncato. All’operatrice sociosanitaria della Clinica di Abano, malmenata da un cittadino nordafricano, alla Guardia di sicurezza e al Carabiniere del Nucleo Radiomobile di Abano intervenuti in soccorso dell’operatrice vanno la mia gratitudine e la mia solidarietà".

zaia
Luca Zaia

Per Zaia si tratta di un fenomeno che va arginato a prescindere della nazionalità di chi commette questi crimini. Nelle sue parole anche un sentito ringraziamento al personale medico-sanitario di ospedali e pronto soccorso che ogni giorno opera in prima fila per prendersi cura di chi sta male:

"Non interessa nulla la nazionalità di chi si macchia di questi reati, né può essere un motivo di giustificazione uno ‘stato di alterazione’. Ciò che deve essere a tutti chiaro è che chi lavora con qualsiasi incarico all’interno di una struttura sanitaria deve essere rispettato e ringraziato, non preso a botte, per nessun motivo. Quell’infermiera, tanto per capirsi, stava lavorando per la salute anche del suo aggressore. Ringrazio lei e tutti i suoi colleghi, medici compresi, per fare un mestiere tra i più difficili in assoluto e mi auguro che si riesca ad applicare pienamente al più presto contromisure adeguate per limitare, frenare, e poi punire severamente aggressioni di questo genere".

In Lombardia debutta l'orologio antiviolenza

Per far fronte all'escalation di violenza, giovedì 2 gennaio 2025, all'ospedale di Vigevano, in provincia di Pavia, ha debuttato lo smartwatch anti-aggressione, un dispositivo tecnologico per proteggere il personale sanitario da qualsiasi forma di violenza.

Smartwatch antiaggressione

Ideato per essere indossato come un braccialetto, combina design ergonomico e funzionalità avanzate. Equipaggiato con una Sim multi-operatore, microfono, altoparlante e tasti frontali intuitivi, consente al personale di comunicare rapidamente con una centrale operativa dedicata. Due tasti principali caratterizzano il dispositivo: un tasto SOS rosso per le emergenze e un tasto verde per rispondere a chiamate in arrivo.

Quando il tasto SOS viene premuto, si attiva un protocollo immediato che include il contatto diretto con la centrale operativa attiva 24/7, la quale valuta la situazione e, se necessario, allerta le Forze dell’ordine. Grazie alla tecnologia GPS integrata, è possibile localizzare in tempo reale l’operatore, garantendo interventi tempestivi e mirati.

Prima dell’introduzione degli smartwatch, il personale del Pronto Soccorso di Vigevano ha seguito una formazione specifica per apprendere l’utilizzo del dispositivo e le procedure operative ad esso collegate. Questa preparazione è stata fondamentale per assicurare l’efficienza del sistema e massimizzare i benefici della tecnologia introdotta.

La sperimentazione a Vigevano sarà dunque un banco di prova per valutare l’efficacia del dispositivo non solo come strumento di intervento, ma anche come deterrente contro comportamenti aggressivi. Se i risultati saranno positivi, la Regione prevede di estenderne l’utilizzo ad altri ospedali, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza per tutti gli operatori sanitari.

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