frustrazione degli allevatori

Altra asina sbranata, stavolta da un orso trentino "emigrato" in Friuli

Soltanto pochi giorni fa, in Trentino, un grosso plantigrado ha ucciso un'asina di 6 quintali

Altra asina sbranata, stavolta da un orso trentino "emigrato" in Friuli
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Un copione già visto: l'orso individua la preda e - nonostante le grandi dimensioni - la trascina via con sé. L'ultimo episodio è avvenuto in Friuli Venezia Giulia, a Sauris, in provincia di Udine dove "Francesco", così è chiamato il plantigrado, ha aggredito e divorato un'asina all'undicesimo mese di gravidanza. Cresce la frustrazioni fra i pastori.

In Friuli orso sbrana asinella incinta

A malga Novarzutta si è verificato l'ultimo di una serie di attacchi. I pastori si trovano estremamente frustrati e richiedono interventi tempestivi per proteggere i loro animali. D'altro canto, i ricercatori dell'università cercano di tranquillizzare le persone ricordando che l'allerta era stata emessa e che la Regione ha limitate possibilità d'azione.

La scorsa settimana l'orso Francesco-M4 ha aggredito un'asinella al suo undicesimo mese di gravidanza. Il predatore, noto in Carnia, è già stato protagonista di azioni contro le greggi in passato. I ricercatori dell'Università di Udine, sotto la guida di Stefano Filacorda, lo hanno catturato diverse volte e gli hanno applicato un radiocollare.

L'orso Francesco

Francesco è originario del Trentino, dove è nato nel 2008. Sua madre, Kj2, è stata abbattuta nel 2017 a causa del suo comportamento aggressivo, che si riscontra anche in Francesco, secondo gli allevatori. Maurizio Fuchs, l'allevatore che ha perso l'asinella, afferma:

"Non abbiamo problemi con gli altri orsi presenti nella nostra malga, ma solo con quello che ha il radiocollare, cioè Francesco. È un esemplare problematico e tutti lo sanno: la Regione, l'Università, le istituzioni, ma nessuno fa nulla. È giunto il momento di allontanarlo dalle nostre zone."

Fuchs lamenta la predazione di almeno una ventina di capi ogni stagione e sottolinea che non sono interessati ai rimborsi, ma vogliono salvaguardare i loro animali. L'evento ha un impatto anche su quelli che non vengono uccisi, poiché restano traumatizzati. Questa situazione genera una vita difficile e il timore di trovare brutte sorprese nel gregge. Fuchs chiede:

"Cosa dobbiamo aspettare per intervenire? Che a rimetterci la pelle sia un essere umano?"

L'allevatore ha invece ringraziato i vigili del fuoco che hanno provato a salvare la sua asina, dopo la feroce aggressione. Ma non c'è stato nulla da fare.

La situazione

La Regione garantisce agli allevatori i rimborsi per i capi persi e offre finanziamenti per proteggersi dagli attacchi degli animali selvatici, inclusi l'acquisto di recinzioni e cani da guardia. Tuttavia, per quanto riguarda gli orsi, non possono fare altro, nemmeno azioni di disturbo. I ricercatori tengono sotto controllo i suoi spostamenti e avvisano regolarmente gli allevatori tramite un gruppo Whatsapp dedicato. 

Jj4, l'orso che ha ucciso Andrea Papi

Sbranata asina di 6 quintali

Pochi giorni fa, in Trentino, una scena similare.

"L’orso ha preso l’asina più dolce, la più grande. L’ha trascinata fuori dal recinto. L’ha trascinata giù. L’abbiamo cercata in lungo e in largo, poi l’ha trovata mio figlio, nascosta fra i cespugli, in un canalone. Era tutta aperta dietro".

Così la proprietaria dell'animale sbranato da un altro orso racconta quanto avvenuto giovedì 13 luglio 2023, nelle valli trentine. I fatti sono avvenuti a Massimeno distante circa 40 km dal luogo in cui il runner Andrea Papi è rimasto ucciso dopo un attacco dell'orsa identificata come Jj4, ora "salvata" dall'abbattimento dal Consiglio di Stato.

Andrea Papi

La proprietaria dell'animale, molto abbattuta per questa feroce dinamica a cui la sua amata asina è andata incontro, ha spiegato che il suo esemplare pesava circa 600 kg. Dettaglio che offre la misura della potenza del predatore e delle sue dimensioni. La donna ha raccontato che non è la prima volta che accade un episodio del genere, nel 2005 un orso le avrebbe ucciso dodici pecore: in quell'occasione ebbe un diverbio acceso con gli esperti del Parco che le avrebbero detto che è normale che accada.

Cinque anni fa l'aggressione ad un'altra delle sue asine (finita fortunatamente bene) che è stata salvata dalla veterinaria: in quel caso  la provincia ha dovuto sborsare 1.300, pari al costo delle cure.

I precedenti

Soltanto un mese fa, a inizio giugno, gestori, dipendenti e ospiti dell'hotel Brenta in val D’Algone, vicino a Comano Terme, in Trentino Alto Adige (a una trentina di chilometri da Massimeno) hanno vissuto momenti di panico.

Qui, infatti, in orario serale, per un paio di giorni, un orso ha fatto una tripla incursione nelle aree limitrofe dell'albergo, tra la zona dei giochi per i bambini e il pollaio. La scena è stata ripresa in un filmato dalla moglie del titolare.

Nel video si vede il plantigrado mentre è intento a cibarsi nel secchio del mangime delle galline. I gestori della struttura alberghiera hanno subito denunciato l'accaduto ai forestali, i quali, giunti sul posto fin da subito, hanno effettuato i rilievi del caso trovando tracce di sangue e peli. Secondo gli albergatori, fino a ora episodi di questo tipo non si erano mai verificati. Adesso però la popolazione di orsi nella provincia di Trento è diventata una vera e propria emergenza e le loro incursioni in zone abitate si è fatta sempre più frequente.

Pochi giorni dopo, a metà giugno, alcuni residenti hanno filmato dalla loro villetta a Caldes, nella frazione San Giacomo di Cavizzana, un altro orso mentre cercava di aprire un cassonetto dei rifiuti, uno di quelli, ironia della sorte, con dispositivi ad hoc per non essere aperti dai plantigradi.

IL VIDEO:

A fine maggio invece sul Monte Peller, fra Cles e Caldes, sempre dove lo scorso 5 aprile 2023 il runner 26enne Andrea Papi è stato trovato senza vita, era stato girato a una certa distanza un filmato in cui si vede l'orso al limitare del bosco, poi due colpi di pistola e l'animale scappa.

La speranza è che chi ha sparato l'abbia fatto almeno in aria, ma la scena virale sui social è stata commentata a valanga dagli animalisti come emblematica rispetto a ciò che non si dovrebbe fare in casi come questo.

In fine ad aprile, Angelo Martinotta, che lavora nella scuola di San Pancrazio, in val d'Ultimo, aveva filmato un grosso plantigrado in mezzo alla strada a una quarantina di chilometri questa volta a Nord di Caldes.

Stava percorrendo la statale della Val d'Ultimo per tornare a casa quando, nel tratto tra Lana e San Pancrazio, si è imbattuto in un orso: lo ha filmato mentre l'animale superava il guardrail per poi sparire nel buio.

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