Bilancio ferale

Alluvione in Emilia Romagna: 9 morti, 23 fiumi esondati, 280 frane, 50mila senza corrente. Bonaccini: "Come un terremoto"

Ben 4 persone hanno perso la vita a Cesena, 3 a Forlì, 1 a Ravenna e 1 a Bologna

Alluvione in Emilia Romagna: 9 morti, 23 fiumi esondati, 280 frane, 50mila senza corrente. Bonaccini: "Come un terremoto"
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"Come un terremoto". Altre parole non riesce a trovare il governatore Bonaccini per descrivere quanto accaduto in questi ultimi due giorni alla sua Regione. L'Emilia Romagna, nella zona tra le province di Bologna, Forlì-Cesena e Rimini, è stata completamente devastata dalle forti alluvioni cadute nelle ultime 48 ore. "In quattro giorni è caduta l'acqua di un anno" aggiunge Bonaccini. Decine di fiumi sono esondati dagli argini riversandosi non solo nei terreni adiacenti, ma raggiungendo anche le città, allagandole del tutto.

Il bilancio delle esondazioni è tragico: nove sono le vittime provocate dai nubifragi. Un numero drammatico che però, considerando l'alto tasso di dispersi, potrebbe ancora crescere. Mentre continuano gli interventi dei soccorritori, l'attenzione resta massima, anche perché per oggi, giovedì 18 maggio 2023, è stata diramata nuovamente l'allerta rossa. Critica la situazione anche nelle Marche dove nelle ultime 48 ore sono stati 400 gli interventi dei vigili del fuoco.

I luoghi delle esondazioni dei fiumi in tempo reale

Alluvione Emilia Romagna: bilancio ferale

Dagli ultimi aggiornamenti sul ritrovamento dei corpi delle vittime è emerso un bilancio particolarmente ferale. A seguito delle forti alluvioni che hanno colpito l'Emilia Romagna sono morte in tutto nove persone: quattro a Cesena, tre a Forlì, uno in provincia di Ravenna e uno a Bologna.

Nel Cesenate, a Ronta di Cesena hanno perso la vita i coniugi Palma Maraldi, 60 anni, e il marito Sauro Manuzzi, 69 anni, titolari di un'azienda agricola. I due sono morti dopo essere stati travolti dal fiume Savio, esondato dagli argini. Il corpo della 60enne è stato trovato esanime in spiaggia a Cesenatico, 15 km di distanza dalla sua casa di Ronta di Cesena, trascinato inesorabilmente dalla corrente.

Le altre due vittime di Cesena, invece, sono un anziano in zona Ponte Vecchio e un uomo di mezza età che ha perso la vita a Casale di Calisese. Quest'ultimo è morto travolto da un costone di collina che gli è crollato addosso a seguito di una frana.

A Forlì l’esondazione del fiume Montone ha colto di sorpresa un anziano che viveva in una casa di campagna con la moglie. Altri due corpi, di un uomo e una donna, sono stati rinvenuti esanimi nel quartiere Cava in via Padelli.

In provincia di Ravenna, invece, un uomo è stato avvistato in un’auto semi sommersa in una zona di campagna difficile da raggiungere tra Solarolo e Castel Bolognese.

La nona vittima del maltempo sarebbe un uomo di 44 anni, morto annegato alle 13 a San Lazzaro di Savena (Bologna) mentre si calava in un pozzo davanti alla sua abitazione con una pompa per svuotarlo dall’acqua e ripulire il suo garage allagato.

Il numero delle vittime, tuttavia, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe aumentare drasticamente nelle prossime ore. A seguito delle alluvioni e delle esondazioni di fiumi e corsi d'acqua, tantissimi sono i dispersi per i quali i soccorritori, intervenuti in massa anche da ogni parte della Penisola, sono al lavoro nel tentativo di ritrovarli. Fonti della Regione Emilia Romagna fanno sapere che sono oltre 10mila le persone evacuate dalle loro case, mentre almeno 50mila sono quelli rimasti senza corrente.

23 fiumi esondati, oltre 280 frane e 41 Comuni colpiti

I dati di Arpae Emilia Romagna hanno rilevato che sono stati almeno 23 i fiumi esondati: nello specifico si tratta dei corsi d'acqua Idice, Quaderna, Sillaro, Santerno, Senio, Lamone, Marzeno, Montone, Savio, Pisciatello, Lavino, Gaiana, Ronco, Sintria, Bevano, Zena, Rabbi, Voltre, Bidente, Ravone, Rio Cozzi, Rigossa, Savena. Tredici di questi, invece, con superamenti del livello 3 (allarme) della soglia idrometrica.

41 in tutto sono stati i Comuni colpiti dagli allagamenti, per un totale di almeno 50 esondazioni. Interessati 15 centri nel bolognese: Bologna, Budrio, Molinella, Medicina, Castel San Pietro, Imola (dove è stato annullato il prossimo Gran Premio di Formula 1), Mordano, Castel Guelfo, Castel del Rio, Fontanelice, Castenaso, Ozzano dell’Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Sala bolognese; 13 nel ravennate: Brisighella, Conselice, Lugo, Massalombarda, Sant’Agata sul Santerno, Cotignola, Solarolo, Faenza, Castel Bolognese, Riolo Terme, Bagnacavallo, Russi, Cervia; 11 nel forlivese-cesenate: Forlì, Cesena, Cesenatico, Gatteo Mare, Gambettola, Savignano sul Rubicone, Mercato Saraceno, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Gambettola, Meldola, Bertinoro; 2 nel riminese: Riccione (dove si è allagato anche l'ospedale Ceccarini) e Santarcangelo di Romagna.

Il numero delle frane infine è stato di oltre 280, di cui 120 importanti in 58 Comuni. Tra queste si registra anche quella, testimoniata in un filmato divenuto virale sui social, avvenuta a Sarsina (Forlì-Cesena) dove una collina ha ceduto, trascinandosi verso valle e sradicando dal terreno alberi e una parte di una strada.

Anche nel Modenese, comunque, la situazione resta allarmante: come raccontato da Prima Modena, infatti, nonostante la notte senza precipitazioni, il livello dei fiumi Secchia e Panaro rimane sopra la soglia, rispettivamente, di 3 e di 2. L'allerta rimane massima. In provincia di Reggio Emilia, invece, si continua a lavorare sulle strade colpite dalle alluvioni e dalle frane. Come raccontato da Prima Reggio Emilia, a Baiso un fronte franoso ha interrotto la sp 107.

Oltre all'Emilia, in queste ultime ore, anche il Veneto è stato colpito da una forte ondata di maltempo, al punto tale che il governatore Luca Zaia ha voluto firmare lo stato d'emergenza.

Come raccontato da Prima Venezia, il forte vento e le piogge intense hanno provocato gravi danni al litorale del Basso Veneziano. In provincia di Rovigo, una violenta mareggiata ha devastato le spiaggie di Rosolina.

Grande dispiegamento di forze in campo

Imponente il dispiegamento di forze in campo al fine di garantire quanto più aiuto e soccorso possibile alle persone rimaste intrappolate nelle loro case a seguito delle alluvioni.

Impegnati circa 600 vigili del fuoco, di cui 300 arrivati da fuori regione, che hanno finora garantito oltre 430 interventi con l’impiego di 200 mezzi e 3 elicotteri. In volo per tutta la giornata anche l’elicottero del 118 di Ravenna per l’evacuazione di persone fragili.

Il Comando operativo di vertice interforze (COVI) ha attivato 5 elicotteri, 9 gommoni e 6 lagunari, oltre a 12 unità operative per il controllo degli argini, un aeromobile a pilotaggio remoto pronto per il monitoraggio, 7 battelli gonfiabili. E sono in arrivo in serata 26 uomini e sei gommoni dalla Brigata San Marco.

La Capitaneria di Porto nazionale sta mettendo a disposizione 3 elicotteri, un aereo, 2 battelli e, in arrivo a Ravenna, 12 subacquei. I Carabinieri rafforzeranno il presidio sul territorio grazie a squadre antisciacallaggio e metteranno a disposizione 2 elicotteri, così come farà la Guardia di Finanza. Sono oltre 1200 i volontari oggi in campo per portare soccorso alla popolazione. Sono 700 quelli provenienti dai coordinamenti di tutte le provincie della Regione. Circa 370 appartengono alle colonne mobili delle Regioni Toscana, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Piemonte, Umbria, Lazio e delle Provincie Autonome di Trento e Bolzano. 139 quelli appartenenti a 14 associazioni nazionali di protezione civile.

La situazione resta allarmante anche nelle Marche. Stando agli ultimi aggiornamenti sulle alluvioni nella Regione Marchigiana, sono stati 150 i vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso con 50 automezzi, e più di 400 gli interventi effettuati nelle ultime 48 ore

Nell'ultima giornata le maggiori criticità si sono registrate nel Fermano a causa di smottamenti. Ieri fino a tarda sera alcune squadre sono state impegnate nell'evacuazione di un agriturismo a Gualdo, in provincia di Macerata, interessata da una frana, con caduta di massi sulla rete di contenimento.

Ancora allerta rossa

Anche se non sono previste precipitazioni sul territorio regionale, è stata comunque diramata l'allerta rossa per oggi, giovedì 18 maggio 2023, su tutta la Romagna, pianura bolognese e modenese, colline montane dell’Emilia centrale e bolognese; arancione su pianura e costa ferrarese.

"In particolare - afferma l'Arpae Emilia Romagna - sui bacini Romagnoli e affluenti di Reno, interessati da esondazioni e rotte, permangono condizioni di grave criticità, anche nel reticolo di bonifica. I nuovi colmi di piena provenienti da monte fanno prevedere livelli elevati sul fiume Reno a valle di Cento. La criticità idraulica rossa nella pianura modenese è riferita alla propagazione della piena sul fiume Secchia, sul fiume Panaro si prevede una piena di criticità arancione.

Dal punto di vista della criticità idrogeologica saranno ancora possibili numerosi e diffusi dissesti nel settore centrale e orientale della regione dove permarranno condizioni favorevoli allo sviluppo di frane per scivolamento e colamento lungo i versanti caratterizzati da condizioni idrogeologiche fragili, e all'aggravamento delle numerosissime frane già attivatesi a seguito delle precipitazioni dei giorni scorsi. Si prevedono valori di onda e marea sotto i livelli di attenzione; tuttavia, si potrebbero generare localizzate esondazioni di fiumi e canali alla foce, per le difficoltà di deflusso delle piene in mare".

Il dato sulle quantità di pioggia caduta nelle ultime 48 ore, comunque, lascia allibiti: si sono registrati picchi di 300 millimetri sui bacini del crinale e collina forlivese. Sulla stessa area, sulle colline e montagna ravvenati e sul settore orientale del bolognese sono in media caduti tra i 150 e i 200 millimetri. Sulla pianura cesenate forlivese fino a 150 millimetri.

"Il 2-3 maggio in 36 ore cadde l'acqua di 4 mesi, ieri e l'altro ieri in 36 quella di sei mesi: in quattro giorni è caduta l'acqua di un anno e ci sono ancora alcuni allagamenti perché l'acqua è caduta su un terreno che non riesce ad assorbire nulla - ha dichiarato questa mattina Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia Romagna - L'Italia è un Paese che nel dopoguerra ha investito molto poco sulla prevenzione, quindi bisogna recuperare un ritardo storico. Il surriscaldamento del globo comporta che questi fenomeni accadano ormai quasi ogni settimana: dobbiamo inquinare meno per evitare il riscaldamento del globo e avere un piano di lotta al dissesto idrogeologico".

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