Alluvione Emilia, 10mila sfollati tornano a casa. Frane: resta ancora l'allerta rossa
Domani, martedì 23 maggio 2023, l'incontro in Cdm tra la Premier Meloni e il governatore Bonaccini. L'obiettivo è sbloccare aiuti economici per l'Emilia Romagna
Dopo la fase più critica, arrivano le prime buone notizie. Mentre l'acqua inizia a ritirarsi dai territori colpiti dall'alluvione, con la gente impegnata a rimuovere il fango da case e strade, il numero degli sfollati comincia a diminuire: da ieri, domenica 21 maggio 2023, sono 10mila le persone che hanno fatto rientro nelle loro abitazioni. Nonostante non siano previsti intensi rovesci di pioggia, tuttavia, nelle zone colpite dal maltempo permane l'allerta rossa per rischio per criticità idraulica e idrogeologica e connessa al rischio frane.
Alluvione Emilia, il numero di sfollati scende a 26mila
La fine delle forti perturbazioni che la scorsa settimana hanno colpito l'Emilia Romagna, provocando la morte di 14 persone, ha permesso di accelerare le fasi del ritorno alla normalità. Mentre l'acqua comincia a ritirarsi dalle strade, nei Comuni colpiti dal maltempo sono tutti al lavoro, insieme a soccorritori e vigili del fuoco, per dare una mano a rimuovere il fango.
Nelle ultime ore, infatti, è calato di circa 10mila unità il numero degli sfollati: alle ore 12 di ieri, domenica 21 maggio, sono 26.324, la maggior parte, 19.500, nel ravennate, poi 4.918 in provincia di Forlì-Cesena e 1.906 nel bolognese.
Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24, grazie a tutte le forze in campo: 5.370 (di cui circa 4mila nel ravennate, 734 nel bolognese, 632 nel forlivese-cesenate e 4 nel riminese) sono accolti in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni (scuole, palazzetti e palestre), le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti).
E' ancora allerta rossa
Intanto, è confermata anche per oggi, lunedì 22 maggio 2023, l’allerta rossa per criticità idraulica su montagna, bassa collina, pianura e costa romagnola, collina e pianura bolognese. Allerta arancione per criticità idraulica sulla pianura modenese.
Sempre oggi sono previste deboli piogge sparse localmente anche a carattere di rovescio sulle aree appenniniche durante le ore centrali della giornata.
Non si prevedono significativi incrementi dei livelli idrometrici, tuttavia le residue piogge osservate e previste determineranno un rallentamento dell'esaurimento delle piene sui corsi d'acqua. Nelle aree collinari della Romagna e dell'appennino bolognese, persistono condizioni favorevoli allo sviluppo e all'evoluzione di frane già attivatesi nei giorni scorsi.
La Protezione Civile, inoltre, ha diramato l'allerta rossa per il pericolo frane. Restano infatti 43 i Comuni coinvolti dagli allagamenti e, sul versante del dissesto idrogeologico, risultano attive circa 305 le frane concentrate in 54 comuni, molti dei quali situati sull'Appennino.
Il punto sulla viabilità
Poco prima delle 6 sulla A14 Bologna-Taranto è stato riaperto il tratto compreso tra Faenza e Forlì, rendendo disponibili al traffico tre corsie verso Ancona e due corsie verso Bologna. Autostrade per l'Italia fa sapere che attualmente non si registrano turbative al traffico.
La chiusura si è resa necessaria per permettere alla task force di ASPI di velocizzare il complesso piano di attività di ripristino dei danni causati dalle alluvioni e per consentire nel più breve tempo possibile il ritorno alla normale circolazione.
Al fine di ripristinare al più presto la piena percorribilità in entrambe le carreggiate, sarà attuata un'ulteriore chiusura notturna del tratto di A14 compreso tra Faenza e Forlì in entrambe le direzioni dalle 21 di questa sera, lunedì 22 maggio, alle 6 di domani martedì 23 maggio.
Di concerto con gli Enti locali e Anas, sono stati individuati i seguenti percorsi alternativi: agli utenti che da Bologna sono diretti verso Ancona/Pescara, dopo l'uscita a Faenza, si consiglia di percorrere Via Granarolo, poi Via F.lli Rosselli, poi la S.S.9 "Via Emilia", poi la S.S. 727, infine la S.S. 67 per poi rientrare in autostrada a Forlì.
Percorso inverso per chi da Pescara/Ancona è diretto verso Bologna.
Persiste la necessità di non recarsi nelle province di Forlì-Cesena e Ravenna dove la viabilità secondaria è ancora interessata dalla presenza di fango e di acqua e per lasciare libera la circolazione ai veicoli destinati al soccorso e al ripristino. Lo comunica la polizia di Stato in un aggiornamento sulla situazione sulla viabilità principale in Emilia-Romagna.
Ha riaperto ieri sera, domenica 21 maggio, la strada provinciale 19 che collega Sassuolo a Prignano, in un tratto vicino al ponte del Pescale, chiusa dalla mezzanotte di sabato 20 maggio a causa di una frana che aveva reso inagibile la sede stradale.
Domani il Cdm per l'alluvione in Emilia Romagna
Nel frattempo per domani, martedì 23 maggio 2023, è previsto l'incontro nel Consiglio dei Ministri tra la premier Giorgia Meloni e il governatore emiliano, Stefano Bonaccini. L'obiettivo è quello di sbloccare il decreto legge con gli aiuti economici per la Regione colpita dall'alluvione.
Nella giornata di ieri, invece, il Capo dell'Esecutivo ha fatto visita nelle zone devastate dagli allagamenti. Il suo arrivo, al rientro dal G7 in Giappone, era previsto, ma ha lasciato un po' tutti a bocca aperta.
Le forze economiche e sociali dell’Emilia-Romagna insieme alla Regione, unite per affrontare la fase di emergenza dell’alluvione e per impostare le condizioni della ripartenza e della ricostruzione.
Unità d’intenti messa nera su bianco in un documento ("dichiarazione congiunta") che è stata sottoscritta dalla Regione Emilia-Romagna e le associazioni di impresa e i sindacati, le professioni, il Terzo settore, gli istituti bancari, le organizzazioni firmatarie del Patto per il Lavoro e per il Clima, per la gestione dell’emergenza, l’assistenza alla popolazione, la ripresa economica e la ricostruzione del territorio emiliano-romagnolo colpito dall’alluvione.
Documento che sarà portato all’attenzione del Governo nell’incontro di martedì 23 maggio. Tra i punti principali:
- La necessità di una tempestiva nomina del Commissario straordinario per la ricostruzione
- L’accesso alle risorse del Fondo di solidarietà dell'Unione europea
- L’individuazione di misure di semplificazione amministrativa e procedurale per la ricostruzione
- La necessità di definire un Piano per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio