Alessia Pifferi condannata all'ergastolo: lasciò morire di stenti la figlioletta Diana
La difesa aveva chiesto l'assoluzione e ha annunciato che ricorrerà in appello
La storia aveva sconvolto l'Italia. Una mamma, Alessia Pifferi, aveva lasciato la figlia Diana, 18 mesi, per sei giorni in casa da sola. Era il luglio 2022 e la piccola moriva di stenti nella sua abitazione di Milano. Lunedì 13 maggio 2024 la Corte d'Assise di Milano ha deciso: la mamma è stata condannata all'ergastolo.
Alessia Pifferi condannata all'ergastolo
Per la difesa in Aula ha parlato l'avvocato Alessia Pontenani, ha cercato di ridimensionare l'accusa al solo abbandono di minore, chiedendo l'assoluzione per la 37enne dall'accusa di omicidio.
"Alessia Pifferi non ha mai voluto uccidere la figlia - ha esordito la difesa - Alessia ha commesso il reato di abbandono più volte: la prima volta che è andata al supermercato senza la bambina, il primo weekend che è partita, quando ha fatto la cena in limousine, il secondo weekend. Questo è il reato per cui deve essere condannata Pifferi. La caratteristica di abbandono di minore è la speranza che non accada nulla: lei sperava in cuor suo, e credeva, che non sarebbe accaduto nulla alla bambina".
Il difensore ha poi ripercorso la vita della 37enne segnata, secondo quanto sostenuto, da abusi, violenze e un deficit cognitivo chiedendo, di fatto, giustizia sia per Diana che per la madre. La difesa ha già preannunciato l'appello.
Il pm: "L'unica vittima e Diana"
Durissima, invece, la requisitoria del pm Francesco De Tommasi
"C'è una sola vittima e si chiama Diana. E c'è una bugiarda che è Alessia Pifferi, una attrice che è Alessia Pifferi. Chiedo di non riconoscere alcun beneficio".
"Pifferi ha ucciso la propria figlia, lasciandola da sola senza acqua né cibo per sei giorni. Sapeva chiaramente che la figlia sarebbe morta. Pifferi ha tradito la piccola Diana, ha tradito il corpo di Diana. Pifferi - ha fatto eco l'avvocato EmanueleDeMitri, legale di parte civile - è stata una donna presuntuosa. Non ha chiesto aiuto alla famiglia, pur sapendo che la famiglia l'avrebbe aiutata, nascondendo cosa faceva".
Non è stata, invece, riconosciuta l'aggravante della premeditazione.
Provvisionali alla madre e alla sorella
Alla lettura della sentenza, arrivata dopo due ore e mezza di camera di consiglio, Alessia Pifferi è rimasta impassibile. Rabbia e dolore, invece, per la sorella di Alessia, Viviana e per la madre Maria Assandri, che come parte civile, hanno ottenuto una provvisionale rispettivamente di 20 e 50mila euro.
"È un dolore atroce. Si è dimenticata di essere una madre", ha detto la mamma Maria. "Penso che i giudici abbiano fatto quello che è giusto, perché per me non ha mai avuto attenuanti, non è mai stata matta o con problemi psicologici", ha aggiunto la sorella.