SCAMBIO DI PERSONA

Al motel con l'amante, in stanza irrompe la Polizia: ma il ricercato era il cugino che gli somiglia

La carta d'identità del 40enne, utilizzata per la prenotazione dell'alcova di piacere e trasmessa dal proprietario dell'hotel alle autorità, era stata clonata...

Al motel con l'amante, in stanza irrompe la Polizia: ma il ricercato era il cugino che gli somiglia
Pubblicato:
Aggiornato:

Colpi di scena a raffica: una storia che, come una matrioska, regala una sorpresa dopo l'altra. Tenetevi forte perché il malcapitato arrestato proprio mentre fa sesso con l'amante perché scambiato per un pericoloso ricercato è solo il primo dei surreali ingredienti di questa storia.

Lo arrestano per rapina mentre fa sesso con l'amante

Immaginatevi la scena. Un'irruzione vera e propria di agenti speciali della Polizia per "stanare" quello che avrebbe dovuto essere un pericoloso ricercato in fuga. La stanza d'albergo, in zona Spresiano (Comune della Provincia di Treviso), messa a soqquadro proprio mentre il presunto delinquente stava consumando un amplesso con l'amante. Interrotti sul più bello.

E sin qui la storia sarebbe già di per sé "piccante". Ma la realtà - che nell'occasione supera la fantasia - è che l'uomo, a causa di un tragicomico scambio d'identità, non era affatto quello che le Forze dell'ordine cercavano. Ma il blitz ha comunque avuto il "drammatico" effetto di smascherare, soprattutto agli occhi degli ignari traditi, la scappatella con la moglie del cugino.

Insomma, un disastro nel disastro. Tutto comincia nel pomeriggio del giorno della Pasqua ortodossa di quest'anno quando M.S., un 40enne di nazionalità romena, si assenta al termine del pranzo in famiglia ufficialmente "per fare visita a un conoscente". La stessa cosa la fa la moglie del cugino, "per fare gli auguri a un'amica". Niente di tutto questo, ovviamente. I due amanti in realtà si ritrovano poco dopo in un albergo dalle parti di Spresiano.

La carta d'identità clonata

Ma la loro intimità segreta viene purtroppo sconvolta dall'arrivo di un trentina di poliziotti, che sfondano la porta, arrestando l'uomo. Il motivo? La carta d'identità del 40enne, utilizzata per la prenotazione dell'alcova di piacere e trasmessa dal proprietario dell'hotel alle autorità, era stata clonata e i dati risultavano corrispondenti a quelli di un ricercato in Austria, ritenuto responsabile di due rapine a mano armata (con tanto di esplosivo). Ecco l'inghippo.

Così il 40enne è stato prelevato dalle Forze dell'ordine e si è fatto pure una decina di giorni di carcere, prima che l'increscioso equivoco venisse chiarito. Lui con le rapine non c'entrava proprio nulla.  Nei giorni scorsi pertanto l'uomo è stato definitivamente liberato, mentre il vero autore delle rapine è finito in manette in Belgio.

Quella somiglianza col cugino...

Ma qui un ulteriore colpo di scena: il vero ricercato è risultato essere alla fine proprio il cugino di M.S., che a sua volta avrebbe avuto in passato una storia con la sorella del 40enne. Sarebbe stato proprio in occasione della frequentazione della loro casa che il rapinatore avrebbe prelevato il documento del parente, clonandolo. I due, tra l'altro, si assomigliano, il che ha reso ancora più credibile l'inganno facendo scaturire lo scambio di persona.

Che alla fine di questa incredibile vicenda è stato smascherato grazie alle indagini difensive dell'avvocato difensore di M.S., che gli hanno evitato l'imminente estradizione. Le intercettazioni telefoniche disposte nel frattempo dagli inquirenti, fanno il resto consentendo di arrivare alla verità. E soprattutto al vero responsabile delle malefatte, che viene fermato a Bruxelles. Certo, risolta la questione con la giustizia, ora per il 40enne si tratterà di affrontare ben altro "tribunale": quello della consorte tradita. Ma questa è un'altra storia...

Seguici sui nostri canali