PRIMA TORINO

Aggredisce coetaneo con machete: fermato "Il Santo", un nobile 23enne su cui pende già un mandato di cattura internazionale

Sarebbe appassionato di moto e tatuaggi. Ha studiato marketing e vissuto a lungo a Barcellona, dove sarebbe stato coinvolto in una grossa indagine

Aggredisce coetaneo con machete: fermato "Il Santo", un nobile 23enne su cui pende già un mandato di cattura internazionale
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Il figlio di un conte: sarebbe stato il rampollo di nobile lignaggio a girare con un machete per il quartiere Mirafiori di Torino, e aggredire bestialmente un 24enne, Oreste Borrelli, in strada, nella serata di lunedì 18 marzo 2024, davanti a una serie nutrita di testimoni.

Una violenza talmente barbara da lasciare sgomento il Paese, rimbalzando in tutti i tg nazionali: un agguato da macellai, in cui la vittima ha perso una gamba ma, miracolosamente, è sopravvissuta. Nelle scorse il fermo per tentato omicidio, a sorpresa, di un 23enne di aristocratica famiglia: Pietro Costanzia di Costigliole.

Sul presunto aggressore pende anche un mandato di cattura internazionale per il fatto di essere destinatario di un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso nei suoi confronti a causa di una serie di precedenti per rapina in Spagna.

Agguato a Torino con machete: fermato un giovane rampollo, figlio di un conte

Negli archivi araldici risultano tracce di Costanzia, signori di Costigliole, già a partire dalla prima metà del 1200. A questa Casata appartiene il giovane Pietro, assistito dagli avvocati Paola Pinciaroli e Vittorio Nizza, che respinge fermamente ogni accusa e si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il marciapiede ripulito dopo la terribile aggressione

Come racconta Prima Torino, il sospettato è stato ascoltato dal pubblico ministero titolare dell'inchiesta, Mario Bendoni, in presenza di due avvocati difensori e ha affermato di essere completamente all'oscuro dell'episodio. Quando è stato fermato dalla polizia pare che fosse convinto che si trattasse dell'esecuzione di un provvedimento dell'autorità giudiziaria ibericavisto che in Spagna aveva soggiornato per un certo periodo.

Una caccia all'uomo quella degli investigatori della squadra mobile della questura del capoluogo piemontese che era iniziata lunedì pomeriggio. Subito dopo il ferimento del 24enne si erano messi sulle tracce dei suoi aggressori.

Drammatico il resoconto di un testimone:

"Ho visto una pozza di sangue e quando mi sono allontanato e ho chiamato le forze dell'ordine. Urlava 'non ti denuncio, ti prego basta'".

All'origine del gesto pare che ci sia una ragazza contesa.

Il "Santo"

Soprannominato "Il Santo", il fermato sarebbe appassionato di moto e tatuaggi. Ha studiato marketing e vissuto a lungo a Barcellona, dove sarebbe stato coinvolto in una grossa indagine che lo ha spinto a tornare in Italia. Rintracciato dalla squadra mobile della polizia in un albergo di Torino, da ieri pomeriggio è in stato di fermo. Avrebbe detto di non c'entrare nulla e di non possedere nemmeno una moto.

Nato all'inizio dell'estate del 2000, Pietro è figlio di Carlo jr, nato a Rio de Janeiro da un partigiano democristiano, Carlo Costanzia, ufficiale di collegamento del Comitato di Liberazione Nazionale, con il nome di Battaglia di "Tenente Carletto". Carlo jr, a sua volta, ha avuto un primo figlio con un'importante attrice e imprenditrice spagnola, Mar Flores. Il fratello maggiore di Pietro, anche lui chiamato Carlo, risiede in Spagna e avrebbe recitato in una serie Netflix.

La vittima in gravi condizioni

Le condizioni del giovane, ricoverato all'ospedale Cto, rimangono gravi.

I chirurghi lo hanno sottoposto a un intervento durato oltre quattro ore in cui gli hanno dovuto amputare la gamba sinistra, seriamente compromessa per i colpi ricevuti.

Quando il 24enne era arrivato nel nosocomio la gamba era già sub amputata sotto il ginocchio ed era stato subito sottoposto a un delicato intervento chirurgico per rivascolarizzare l'arto inferiore. Ma, anche a causa di una grande perdita di sangue, le condizioni del giovane sono peggiorate.

Ora è ricoverato in prognosi riservata, intubato in terapia intensiva.

L'aggressione

La vittima è stata aggredita mentre si trovava con la fidanzata su un monopattino, in via Panizza.

Da quanto ricostruito, grazie alle testimonianze raccolte dagli investigatori, i due sono stati avvicinati da uno scooter T-Max, con a bordo due persone con il volto travisato. Il passeggero sarebbero sceso con in mano il machete colpendo il 24enne. Poi è risalito sullo scooter che si è allontanato a tutta velocità.

Il giovane è stato subito soccorso dai passanti, tra cui un operaio e due carabinieri fuori servizio, che ha cercato anche con l'ausilio di una cintura di fermare l'emorragia, mentre la ragazza che era con la vittima chiamava il 112.

Il ferito vive con la nonna nel quartiere Santa Rita, non troppo lontano da Mirafiori Nord. Prima del fermo del 23enne, la ragazza della vittima e i suoi familiari erano stati ascoltati dagli inquirenti.

Fra le ipotesi al vaglio anche quella che qualcuno volesse fare pagare al 24enne degli apprezzamenti che avrebbe fatto a un'altra ragazza inviandole un messaggio via Whatsapp o via social. Per questo motivo avrebbe anche subito delle minacce precedenti all'agguato. Ma questa pista non è mai stata confermata dagli investigatori che continuano a non escludere nessuna ipotesi.

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